Comiso, lo scalo “riscoperto” in emergenza. Torrisi: “Sì a un treno veloce con Catania” - QdS

Comiso, lo scalo “riscoperto” in emergenza. Torrisi: “Sì a un treno veloce con Catania”

Chiara Borzi

Comiso, lo scalo “riscoperto” in emergenza. Torrisi: “Sì a un treno veloce con Catania”

martedì 05 Settembre 2023

Intervista all’amministratore delegato di Sac che fa il punto sul futuro dei due aeroporti. “Adesso puntiamo ad accelerare al massimo con i lavori di demolizione del Terminal B”

CATANIA – A quasi un mese dal ritorno alla normalità, dopo l’incendio che ha interessato l’aeroporto di Fontanarossa, intervistiamo l’amministratore delegato di Sac, Nico Torrisi, per fare un punto sullo scalo catanese.

L’incendio scoppiato a Fontanarossa ha fatto, in un certo senso, riscoprire l’importanza dell’aeroporto di Comiso, senza il quale i disagi dei turisti sarebbero stati ben più pesanti. Da più parti si è invocato un potenziamento dello scalo. Secondo lei è immaginabile un treno veloce tra Comiso e Catania che renda lo scalo ragusano, volendo fare un esempio, un po’ quello che oggi rappresenta Malpensa per Milano?
“L’importanza dell’aeroporto di Comiso per Sac è innegabile. D’altronde, non l’avremmo acquistato se non l’avessimo ritenuto tale. È chiaro che lo scalo ibleo, per noi strategico, necessita di collegamenti migliori con Catania, per questo da tempo auspichiamo la rapida realizzazione dell’autostrada per Ragusa che ridurrebbe notevolmente i tempi di percorrenza e migliorerebbe l’offerta. L’area cargo, alla quale stiamo lavorando, inoltre, beneficerebbe moltissimo di collegamenti veloci ed efficienti, sia su gomma che su ferro. Il treno veloce potrebbe essere una soluzione, ma da attuare in fretta. È ovvio che guardiamo con favore a qualsiasi iniziativa si intraprenda a favore della mobilità dei siciliani e, in particolare, di una maggiore efficienza nei collegamenti tra l’aeroporto di Catania e quello di Comiso. Dal quale, tra l’altro, dal mese prossimo partirà il collegamento con Napoli. Non solo: di recente, è stato pubblicato, da parte del Mit, il cosiddetto Decreto di Imposizione per la continuità territoriale dei voli da Comiso verso Roma e Milano. Un importante risultato raggiunto grazie al costante lavoro della Sac e agli input dati dal presidente della Regione Schifani al Governo. Aspettiamo il bando, ma su questo fronte ci riteniamo molto soddisfatti”.

Nei giorni scorsi avete ricevuto l’ok dal Ministero dell’Ambiente sull’impatto ambientale del nuovo terminal che sorgerà al posto del vecchio “Morandi”. Che tempi stimate per demolire la struttura e per completare i lavori del nuovo scalo?
“Abbiamo atteso anni per ottenere la Via e ci siamo fatti trovare pronti a partire. Quel che è sicuro è che, adesso, in accordo con Enac, possiamo davvero accelerare al massimo nei lavori di demolizione del Terminal B (ex Aerostazione Morandi) e procedere nel più breve tempo possibile alla realizzazione del nuovo Terminal, anzi del nuovo scalo, dal momento che il progetto integrerà anche il Terminal A e C. E’ sviluppato dallo studio Pascall+Watson e consentirà uno sviluppo migliore e più sostenibile e un’ulteriore implementazione dei servizi per i passeggeri”.

Il sindaco nei giorni scorsi ha preso una posizione netta verso il cda di Sac. E, in particolare, ha dichiarato che, in caso di mancate dimissioni, “si vedrà costretto a intraprendere iniziative giudiziarie”, a partire dal rispetto della normativa antincendio e di sicurezza. Se la sente di commentare?
“Mi permetta, innanzitutto, di ringraziare l’assemblea dei soci della Sac che, ad esclusione del sindaco, ha confermato la fiducia nei confronti di questo Cda e si è espressa favorevolmente rispetto alla gestione dell’emergenza e ha apprezzato le decisioni prese. I soci hanno evidenziato le professionalità messe in campo e le iniziative prese per limitare gli impatti negativi sui viaggiatori e sui turisti, con inevitabili disagi, certo, che sarebbero stati certamente maggiori in caso di chiusura totale di Catania e non fossimo intervenuti su Terminal C, da noi trovato come spazio espositivo e convertito appunto in Terminal. Per quanto riguarda la posizione del sindaco, ribadisco che mi ha sorpreso la richiesta di dimissioni dal momento che non solo gli altri soci hanno evidenziato il grande sforzo operato da Sac, ma lo stesso sindaco in quanto socio ha avuto la possibilità di verificare la correttezza delle procedure. Mi spiego meglio: quando il sindaco si sofferma su quella che definisce mancanza di adeguati assetti organizzativi, forse non ricorda che pochi mesi fa, in assemblea alla quale lo stesso era presente, insieme al bilancio di esercizio 2022 è stata esposta anche la relazione degli amministratori sul governo societario che contiene tutti gli elementi relativi all’assetto amministrativo organizzativo e contabile che è stato giudicato adeguato dall’organo di controllo. Ribadisco anche il funzionamento dell’impianto antincendio, dei rilevatori di fumo e delle manichette per il prelievo dell’acqua, che hanno consentito di spegnere l’incendio in tempi rapidissimi, evitando che, grazie al cielo, ci fosse anche un solo ferito o intossicato. Mi sorprende, infine, la domanda sul fatto se esista o meno il piano di emergenza dal momento che è impensabile che una società di gestione di un aeroporto ne sia sprovvista. Noi, naturalmente, lo abbiamo ed è stato pure sottoposto al vaglio dell’Autorità, viene aggiornato con cadenza infra annuale ed è divulgato subito a tutti gli operatori aeroportuali. L’ultimo aggiornamento è stato ad aprile 2023”.

Nella doppia veste di amministratore delegato della Sac e di presidente di Federalberghi, come giudica i numeri di questa stagione estiva?
“La Sicilia ha purtroppo scontato una serie di eventi che hanno evidenziato la necessità di intervenire sul sistema infrastrutturale e viario, cosa su cui il presidente Schifani sta sollecitando il Governo. In alcune città, come Catania, si sono verificati lunghi black out che hanno bloccato anche l’erogazione dell’acqua, non dimentichiamo i roghi scatenati da criminali, l’Etna che da vulcano fa il suo lavoro, che non hanno certo aiutato. Nonostante tutto, però, i numeri parlano di una flessione di appena il 5% di arrivi e di una stagione comunque ottima per le località turistiche, come evidenziato, tra gli altri, dal presidente dell’associazione degli albergatori di Taormina Gerardo Schuler che ha evidenziato i risultati straordinari per la stagione estiva e per tutto settembre. Un risultato importante che abbiamo ottenuto grazie all’ampia collaborazione dell’intero sistema aeroportuale siciliano. Per questo ringrazio ancora una volta Gesap e Aigest e i miei omologhi Vito Riggio e Salvatore Ombra per il sostegno concreto”.

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