Il Comune di Trapani ferma l’Europeade, scoppia l’ennesima polemica - QdS

Il Comune di Trapani ferma l’Europeade, scoppia l’ennesima polemica

Pietro Vultaggio

Il Comune di Trapani ferma l’Europeade, scoppia l’ennesima polemica

giovedì 09 Settembre 2021

Elevati costi di gestione per l’evento folkloristico, l’Amministrazione Tranchida annulla l’evento, previsto nel 2023. Duro attacco del capogruppo Udc all’Ars, Eleonora Lo Curto: “Un altro flop”

TRAPANI – Europeade, il più grande evento folkloristico europeo, che doveva essere ospitato dalla città di Trapani nel 2023, pare che non si farà più. Il motivo? Gli elevati costi di gestione che il Comune non può sostenere.

“Europeade – ha dichiarato il sindaco, Giacomo Tranchida, soggiace a regole e protocolli ben precisi e ad una organizzazione che non può lasciare nulla al caso. Un’idea di massima sui numeri: circa 5000 protagonisti, artisti distribuiti in centinaia di gruppi di nazionalità diverse (che arrivano nel luogo di destinazione a proprie spese); molte decine di migliaia di visitatori; l’organizzatore deve invece garantire alloggio con servizi idonei (in estate, per le persone nordiche non abituate alle nostre temperature, si capisce bene che l’accomodation deve tenere conto anche del notevole impatto climatico); colazione, pranzo e cena; collegamenti da e per i siti destinatari delle esibizioni; centinaia di collaboratori, guide/tutor accompagnatori, allestimento siti e location per eventi; sicurezza e presidi sanitari ovunque, anche per turisti e visitatori che partecipano da spettatori attivi agli eventi”.

“Sulla scorta di precedenti – aggiunge Tranchida – edizioni l’evento parte da una base costi non inferiori a 1,5 milioni di euro, oltre a tutta la logistica organizzativa e strumentale locale. A tutto questo si sommino oggi i nuovi protocolli Covid oltre a quelli sanitari internazionali. Del supporto nazionale di Protezione Civile, ed a cascata dell’Esercito e dunque del sistema statale (unico serio e credibile interlocutore in questa nostra avventura), ancora alle prese con le code della pandemia Covid 19, nemmeno è possibile richiedere investimenti alle compagnie di navigazione/autorità portuale che scontano evidenti ragioni di difficoltà sempre a causa della recessione pandemica”.

Problemi logistici, ma non sono mancate le polemiche. Questo ha scatenato malumori all’interno della politica regionale, scrive la capogruppo dell’Udc all’Ars, Eleonora Lo Curto: “Tranchida, sul flop nell’organizzazione, non prova neppure a scusarsi per la semplice ragione che non possiede il tratto etico dell’umiltà che non appartiene a chi come lui ha sempre bisogno di mostrare i muscoli per sentirsi forte e grande. Nel maldestro tentativo di esplicitare le ragioni che lo inducono a rinunciare alla più grande kermesse europea del folklore, direi persino inconsapevolmente ne svela le ragioni. Ossia che la città e i Comuni del territorio devono essere sacrificati sull’altare del suo egoismo politico. Ci sarebbe ancora infatti tutto il tempo di organizzare l’Europeade se lui non avesse deciso di mollare tutto per conquistare l’ennesima poltrona.

Parole forti da parte dell’onorevole Lo Curto, alle quali Tranchida ha prontamente replicato: “Quando la volpe non può arrivare all’uva dice che è acerba e la Lo Curto è una ‘vecchia’ volpe e, di certo, non perde il vizio. Ammantata dietro plastici sorrisi di facciata, rigonfia dell’immeritato ruolo politico istituzionale e sovente nascosta dietro il vittimismo di genere, pensava di poter far breccia sinuosamente nella governance cittadina salvo diversamente tirar fuori le unghia quando si è riscoperta con le mani nella marmellata. Ribadisco, tale personaggio rivolga altrove le sue attenzioni ed i suoi buoni servigi, l’onesta comunità trapanese non ne risentirà e non pensi che le querele possano intimidirmi e mettermi a tacere nel denunciare una cultura politica ‘putiara’ che sovente non disdegna e che mi auguro le elezioni regionali possano spazzar via, cominciando dal voto dei cittadini marsalesi che ben la conoscono”.

“Per quanto mi riguarda – conclude – al netto dei miei trascorsi impegni lavorativi accertabili presso l’Inps, quando non in carica per democratico mandato popolare, ho da dimostrare quotidianamente il mio impegno ed onesto servizio alle comunità che ho avuto l’onore di amministrare che, per ben cinque volte ed in tre città diverse, mi hanno direttamente eletto loro sindaco poiché valutando il mio agire hanno riposto fiducia. Comprendo l’invidia ma probabilmente non si può dire lo stesso per l’esito delle competizioni a cui ha partecipato la Lo Curto, ove i cittadini liberi nel valutare con fiducia diversamente si sono manifestati, della serie, se la conosci la eviti”.

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