Coronavirus, non si torna a scuola il tre aprile - QdS

Coronavirus, non si torna a scuola il tre aprile

redazione web

Coronavirus, non si torna a scuola il tre aprile

venerdì 27 Marzo 2020

Lo ha reso noto la ministro Azzolina, no a lezioni in luglio. Su esami di maturità e terza media solo presidente esterno. Scuola come presidio dello Stato. "Gli insegnanti stanno facendo un lavoro titanico". Ringraziamento anche alle famiglie

“Sicuramente ci sarà una proroga: si andrà oltre la data del tre aprile”.

Lo ha detto parlando in televisione la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, aggiungendo che “l’obiettivo è garantire che gli studenti ritornino a scuola quando stra-certo e stra-sicuro che possono tornare salute è prioritaria”.

Nessun motivo per lezioni a luglio

“Notizie sulla didattica a distanza a luglio – ha aggiunto la Ministro – non hanno alcun fondamento: significherebbe dire che il personale della scuola non sta lavorando e non è così”.

“Se – ha sottolineato – la didattica a distanza funziona come sta funzionando non c’è alcun motivo per andare a luglio o agosto: le strutture scolastiche non sono idonee tra l’altro. Se ci sarà necessità lo si farà in un secondo momento. Scenari troppo oltre sono irresponsabili, bisogna guardare gli scenari attuali e poi assumere decisioni”.

Sulle ammissioni decideranno i docenti, in piena autonomia

Quanto alla voce diffusasi secondo la quale gli studenti saranno ammessi con il 5, Lucia Azzolini ha invitato tutti “a seguire le fonti ufficiali: se abbiamo tantissima parte di scuola che sta lavorando come si deve, le valutazioni le fa il personale docente in piena autonomia”.

A chi doveva essere rimandato, dunque, “si permetterà di recuperare gli apprendimenti, laddove fosse necessario”.

“Sono decisioni – ha sottolineato Lucia Azzolina – che stiamo vagliando sulla base di quando e se si tornerà a scuola. Esiste l’autonomia scolastica, i docenti conoscono molto i loro studenti”.

Gli insegnanti stanno facendo un lavoro titanico

“I nostri insegnanti – ha aggiunto – stanno lavorando tantissimo, più ancora di quanto facevano in classe, in una situazione complessa anche perché la rete non funziona bene e c’è il problema del digital divide”.

“La didattica a distanza non è solo trasmettere conoscenze – ha detto la Ministro -, gli insegnanti sono punti di riferimento eccezionali, stanno facendo un lavoro titanico, soprattutto in territori come Bergamo e in tutta la Lombardia, nel Veneto in Emilia Romagna, gli insegnanti stanno vicini agli studenti dando loro conforto”.

La Scuola è ora un presidio dello Stato

La scuola è ora un presidio dello stato, rappresenta in molti momenti la parte più sana della giornata. I ragazzi riacquistano il sorriso, la didattica a distanza rappresenta per ora soprattutto questo. Gli insegnanti non stanno solo trasmettendo apprendimenti, quella forse è la funzione meno importante in questo momento; emotivamente la presenza degli insegnanti è tutto”.”.

“Anche le famiglie – ha sottolineato – stanno facendo un lavoro enorme”.

Esami maturità e terza media, informazioni a giorni

La Ministro ha anche parlato della Maturità, spiegando che quella dei membri interni con presidente esterno “è la prima decisione presa e serve a tranquillizzare gli studenti”.

“Il Ministero – ha aggiunto – sta lavorando a un esame di Stato che tenga conto del lavoro fatto dai ragazzi senza alcuna penalizzazione rispetto al periodo drammatico che l’Italia sta vivendo. Avere i loro docenti, significa garantirli ulteriormente. Questa è una prima cosa, nel giro di pochi giorni daremo tutte le altre informazioni in merito agli esami di Stato e di terza media”.

“Il percorso di uno studente è lungo, se parliamo dei maturandi è iniziato cinque anni fa, gli apprendimenti degli studenti i docenti sanno valutarli e non si misurano solo in poche settimane. Non è che se un ragazzo perde alcune settimane di scuola non si sa più come valutarlo”, ha concluso la ministra.

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