Coronavirus, Salvini in difficoltà per la Lombardia - QdS

Coronavirus, Salvini in difficoltà per la Lombardia

redazione web

Coronavirus, Salvini in difficoltà per la Lombardia

giovedì 16 Aprile 2020

Alle trentacinquemila firme per la petizione on line che chiede il commissariamento della Sanità nella Regione dopo i clamorosi errori, risponde "abbiamo ben chiaro come uscire". Ma sui social tutti attaccano Fontama e Gallera, che parla di sciacallaggio

A una manciata di ore dal suo lancio – sulla piattaforma Change.org da Milano 2030, che riunisce associazioni di centrosinistra -, la petizione per chiedere un commissario ad acta per la Sanità lombarda, si sta avvicinando alle trentacinquemila firme, con decine di migliaia di tweet collegati all’hashtag #commissariatelalombardia con commenti indignati.

Sui social pochissimi interventi a favore della Lombardia

Per contro, la difesa dell’operato del presidente della Lombardia Attilio Fontana e dell’assessore al Welfare Giulio Gallera – che oggi si è detto “disgustato dallo sciacallaggio politico”, è davvero minima.

Tra gli attacchi più aperti nei confronti di Fontana e Gallera, quello di Gad Lerner: “Sbaglio o son gli stessi che tre giorni fa attribuivano la persistenza del contagio a #Milano al fatto che c’è ancora troppa gente in giro? Ora propongono riapertura attività produttive il 4 maggio in #Lombardia… Come possiamo fidarci? Fa paura questa schizofrenia al governo”.

Sbaglio o son gli stessi che tre giorni fa attribuivano la persistenza del contagio a #Milano al fatto che c’è ancora troppa gente in giro? Ora propongono riapertura attività produttive il 4 maggio in #Lombardia… Come possiamo fidarci? Fa paura questa schizofrenia al governo pic.twitter.com/8tApsvmB9z— Gad Lerner (@gadlernertweet) April 15, 2020

Barbara Collevecchio, psicologa, aggiunge “Ti hanno fatto credere che il tuo nemico fosse l’immigrato, poi il napoletano o chiunque venisse dal sud. Poi ti hanno lasciato solo a casa malato, hanno lasciato morire i tuoi anziani. Aprite gli occhi, i nemici sono loro”.

Ti hanno fatto credere che il tuo nemico fosse l’immigrato, poi il napoletano o chiunque venisse dal sud. Poi ti hanno lasciato solo a casa malato, hanno lasciato morire i tuoi anziani. Aprite gli occhi, i nemici sono loro #CommissariateLaLombardia— Barbara Collevecchio (@colvieux) April 14, 2020

La petizione e le “scelte scellerate” lombarde

“La frammentazione dell’assistenza territoriale – si legge nel testo della petizione -, la decisione di trasferire i malati di Covid19 nelle Rsa, lo scarso coinvolgimento della sanità privata lasciata libera di scegliere se e come collaborare, le cifre, esigue ai limiti del ridicolo, del bilancio regionale destinate alla gestione dell’emergenza, fanno della Lombardia l’area del mondo con il più alto tasso di casi e di decessi, con un prezzo gravissimo per il personale sanitario, i medici di base e gli ospiti delle residenze assistite”.

Dopo le prime risultanze dell’inchiesta sul Pio albergo Trivulzio – trovati degli audio, “Fanno lavorare la gente con la febbre e nascondono le tac” – le critiche sono indirizzate al cosiddetto “modello lombardo di Sanità”, quello che secondo i firmatari si è tradotto in un progressivo smantellamento del servizio pubblico in favore dell’ospedalità privata grazie alla regionalizzazione”.

Proprio questa sarebbe, secondo i firmatari, la causa principale delle difficoltà di coordinamento che hanno ostacolato la tempestiva gestione dell’emergenza coronavirus. Per esempio con la mancata istituzione delle zone rosse nel bergamasco per andar dietro alla costruzione di un nuovo ospedale che non è poi servito a nulla: soldi buttati al vento.

Salvini, “abbiamo ben chiaro come uscire”

Fortemente in difficoltà Matteo Salvini, in una conferenza stampa via Facebook, ha detto “Abbiamo ben chiaro come uscire, abbiamo un’idea Paese. Altri invece parlano di riburocratizzare, ricentralizzare la sanità. Ma se avessimo aspettato lo Stato altro che strage… Meno male che abbiamo i Comuni e le Regioni”.

Scorda di dire, Salvini, che i tagli alla Sanità si devono al buco da un miliardo e mezzo di euro dell’Ospedale San Raffaele di Milano, pagato, nei fatti, grazie al perverso meccanismo della spesa storica contenuto nella legge sul Federalismo fiscale voluto dalla Lega Nord, dal povero Sud nei confronti del ricco Nord. In particolare, la Lombardia acquisì tanto denaro, dirottato però – come si ricorderà per queste vicende finì in galera il presidente della Regione lombarda Roberto Formigoni – sulla Sanità privata.

Il capo della Lega Nord e il colpo di spugna

Salvini ha anche ribadito, parlando dell’inchiesta della magistratura sul Pio Albergo Trivulzio, la sua idea di colpo di spugna: “Qualcuno si è scandalizzato perchè ho parlato di sanatorie e di condoni ma io credo che per ripartire bisogna chiudere con tutte le pendenze del passato, la burocrazia e i controlli poi li faccio alla fine”.

“Quando la politica perde il rispetto per i morti – ha commentato il viceministro al Mise Stefano Buffagni su Fb – allora è la politica ad essere morta. Io non so perché Salvini continui, davanti a ventimila morti, a spararle sempre più grosse. Sono affari suoi, si qualifica da solo, ma esiste un limite e quel limite oggi è stato superato”.

“Davanti alle migliaia di morti in Lombardia – ha aggiunto – e alla strage delle Rsa è giusto e doveroso che ci siano delle indagini. Quando tutto questo sarà finito, qualcuno dovrà pagare per le migliaia di persone, padri, nonne, fratelli, che potevano salvarsi e invece non ci sono più. Ma per parlare di questo ci sarà tempo e modo. Di certo c’è che qualcuno pur di mettere la polvere sotto il tappetto non ha rispetto per i morti, i malati e i medici che ancora stanno lottando per salvare vite umane”.

Crippa, Salvini teme inchieste su Rsa Lombardia

“Se Salvini ha paura delle inchieste nelle Rsa lombarde lo dica apertamente: la giustizia non ha colore e non può perdere tempo, né tanto meno essere asservita ai comodi del politico di turno, perché la Costituzione prevede che sia un organo indipendente”.

Durissime sono state le parole del capogruppo pentastellato alla Camera Davide Crippa, che ha aggiunto: “Salvini se ne faccia una ragione e lo dica apertamente ai parenti delle vittime, dei molti anziani morti in circostanze sospette, che devono aspettare per avere giustizia. E’ grave che un leader politico, invece di ringraziare gli inquirenti e gli ispettori del ministero della Salute che stanno facendo accertamenti in molte Rsa della Penisola, si mostri infastidito e quasi timoroso delle verifiche sulle molteplici denunce arrivate dai parenti delle vittime e degli operatori sanitari”.

“La Lega cerca di difendere l’indifendibile Fontana”

“E’ ormai chiaro a tutti – ha sottolineato – che, in regioni come la Lombardia e il Piemonte, siano stati commessi dei gravi errori. Si comprende come Salvini stia cercando di difendere l’indifendibile Fontana, che scarica sul Governo responsabilità che sono solo sue ma non è accettabile che si pongano dei paletti e degli ostacoli a coloro che hanno il compito di accertare eventuali responsabilità sulle morti di numerosissimi anziani in circostanze più che sospette”.

Zampa, “No al commissario, ma perché tanti morti?”

“Visto che dal primo giorno è stato tutto un disattendere e contraddire il governo – ha detto la sottosegretario alla Salute Sandra Zampa – dobbiamo interrogarci se non sia una ragione politica quella che porta la Lombardia a prendere ora le distanze dal lockdown. Non credo che si arrivi a un commissariamento, ritengo però che il presidente Fontana debba riflettere sul numero di contagi così alti che la sua Regione continua ad avere, perché è la domanda che tutti fanno: perchè la Lombardia continua ad avere un numero di contagi così grande?”.

Zampa, conclusa l’ispezione al Trivulzio

Intanto la sottosegretario ha dichiarato: “Sul Trivulzio noi abbiamo fatto quello che era doveroso fare e cioè una ispezione che ci faccia comprendere come mai lì siamo arrivati a un numero di decessi così grande. L’ispezione è già conclusa”.

Le disposizioni per le Rsa, ha sottolineato, prevedevano che “non entrassero dall’esterno possibili soggetti contagiati e quindi possibili diffusori del virus”.

Le critiche di Saviano su Le Monde

E ormai sono sempre più numerosi coloro i quali parlano di debolezza del modello lombardo.

Tra questi Roberto Saviano, che in un intervento sul quotidiano francese Le Monde, sottolinea in negativo il tratto continuamente ribadito da Salvini, ossia “la debolezza di credersi invincibili”, di “una classe dirigente mediocre” capace soltanto di “scelte fallimentari”.

“Tra poco – conclude Saviano – sarà il tempo di processare chi è venuto meno ai suoi doveri”.

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