Coronavirus, tra cinque giorni tornano le fasce, un'incognita le riaperture del sette di gennaio - QdS

Coronavirus, tra cinque giorni tornano le fasce, un’incognita le riaperture del sette di gennaio

redazione web

Coronavirus, tra cinque giorni tornano le fasce, un’incognita le riaperture del sette di gennaio

sabato 02 Gennaio 2021

L'impennata dell'indice Rt e la positività al quattordici per cento, creano dei dubbi. Potrebbero essere a rischio "rosso" almeno sei regioni, Calabria compresa. Preoccupazione anche per la Sicilia.

Una lenta decrescita della curva del contagio, ma con una crescita dell’indice Rt – il numero medio di persone che ciascun malato può contagiare in un dato istante dell’epidemia – e il tasso di positività che si è alzato fino al 14,1 er cento.

A pochi giorni dal sette gennaio, giorno della fine del lockdown delle feste introdotto dal decreto di Natale, con questi dati molte regioni italiane potrebbero finire nuovamente in zona rossa o arancione.

A rischiare, per ora, sono soprattutto Calabria, Veneto e Liguria, che secondo l’ultimo report Iss hanno superato il valore 1 di Rt e che potrebbero essere collocate nella lista dei territori sottoposti a maggiori restrizioni.

Molto vicine a quella soglia ci sono anche Puglia, Basilicata e Lombardia. E c’è preoccupazione anche per la Sicilia che nei giorni scorsi ha superato persino il tasso di positività nazionale con un dato del quindici per cento.

I valori nella nostra Isola

Secondo il bollettino di ieri sono 1.122 i nuovi positivi al Coronavirus in Sicilia su 7.497 tamponi processati con una percentuale del 15% (superiore alla media italiana del 14,1%).

Le vittime sono state 28 nelle ultime 24 ore, il che porta il numero dei morti a 2.440 dall’inizio della pandemia. I positivi sono 34.347 con un aumento di 479 attuali positivi.

La distribuzione nelle province vede Catania con 319 nuovi positivi, Palermo 223, Messina 171, Ragusa 54, Trapani 129, Siracusa 107, Caltanissetta 55, Agrigento 63, Enna 1.

Cosa accadrà dopo l’Epifania

Attualmente è previsto che, dopo il decreto, le Regioni tornino alla fascia di colore assegnata prima del lockdown natalizio, cioè tutte gialle (tranne l’Abruzzo arancione), ma l’andamento del contagio non rende scontato che sia così.
Sarà il Governo Conte a decidere, nella prossima settimana, dopo le verifiche degli esperti sul nuovo report dell’Istituto Superiore di Sanità.

La data della riunione della cabina di regia per il Monitoraggio Regionale non è ancora stata resa nota.

Impennata di casi e vittime

Intanto il primo bollettino del nuovo anno 2021 ha registrato ieri 22.211 nuovi casi e 462 vittime.

Le persone attualmente positive in Italia salgono per il secondo giorno consecutivo (sono 574.767) e resta stabile il numero delle terapie intensive occupate.

Gli scienziati invitano alla cautela

In attesa che il prossimo report sciolga ulteriormente i nodi, è stato lo stesso presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, a invitare alla cautela spiegando che “una vera valutazione solida dell’andamento durante queste festività la potremo avere solo a metà gennaio”.

E il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, ha aggiunto con una punta d’ottimismo: “a fronte di numeri che meritano ancora uno sforzo, diamo il messaggio forte che quanto è stato messo in campo sta dando frutti”.
Qualcosa potrebbe cambiare anche sui parametri di valutazione.

Nelle prossime ore, dopo una richiesta da parte delle Regioni avanzata attraverso un documento, l’Iss potrebbe ufficializzare alcune modifiche che potrebbero influire sui ventuno indicatori per stabilire l’assegnazione delle regioni nelle varie fasce.

Tra questi un diverso metodo di calcolo dei tamponi antigenici e molecolari effettuati, che potrebbe poi influire sul tasso di positività.

A essere rivalutate potrebbero essere anche la definizione dei casi e le strategie di esecuzione dei test.

Le scuole riaperte al cinquanta per cento

Riguardo alle scuole, queste dovrebbero riaprire ovunque, anche per le superiori, con il cinquanta per cento di presenze massime consentite – almeno fino al 15 gennaio – dopo il lavoro svolto dalle varie Prefetture nei tavoli di coordinamento scuola-trasporti.

Un annuncio in questo senso è stato fatto da tutti i ministri a vario titolo competenti: Interno, Istruzione e Trasporti.

Smartworking e coprifuoco

Resta invariato il ricorso allo smartworking in gran parte delle aziende e in particolare negli uffici statali, dopo la proroga prevista fino al 31 gennaio sulle misure per il lavoro agile nella Pubblica amministrazione.

Il coprifuoco resta fissato alle ore 22; nelle sole zone gialle ristoranti e bar potranno servire ai tavoli fino alle ore 18.

Piscine, palestre, cinema e teatri resteranno chiusi per ora. A riaprire, invece, potrebbero essere mostre e musei con entrate contingentate.

Gli stadi saranno ancora chiusi, ma c’è qualche spiraglio per la ripresa dello sci nella seconda metà di gennaio, dopo la richiesta delle Regioni di una riapertura degli impianti esclusivamente nelle zone gialle dal 18 del mese.

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