Coronavirus, varato il testo del decreto Conte, oggi al Colle per la firma del presidente Mattarella - QdS

Coronavirus, varato il testo del decreto Conte, oggi al Colle per la firma del presidente Mattarella

Pietro Crisafulli

Coronavirus, varato il testo del decreto Conte, oggi al Colle per la firma del presidente Mattarella

lunedì 02 Marzo 2020

Le prime misure economiche per far fronte all'emergenza e la regola "droplet" in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, a Savona e Pesaro-Urbino. Governo, qualsiasi provvedimento inappellabile da altri enti. Le mascherine, se usate male, possono diffondere il virus. Isolate le "zone rosse", diciotto denunciati. Le disposizioni riguardo alle manifestazioni sportive. L'Iss, l'infezione circolava già da metà gennaio. Ricostruita la mutazione che ha reso "umano" il virus. Raciti (Pd), il Teatro greco di Siracusa rappresenti la "Peste"

Dopo la chiusura, ieri sera, del testo del nuovo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulle misure per l’emergenza Covid-19 – caratterizzato dalla sospensione delle attività scolastiche fino all’8 marzo nelle regioni cluster – contenente anche le prime misure economiche per far fronte all’emergenza coronavirus, giungerà oggi al Quirinale per la firma del Capo dello Stato, il presidente Sergio Mattarella.

Con il provvedimento, si introduce la regola “droplet”, affinché venga garantita la distanza tra le persone di almeno un metro l’una dall’altra in tutti i bar, ristoranti, pub, negozi, musei e chiese.

In questi luoghi l’apertura di locali pubblici è ora “condizionata” a modalità che evitino assembramenti.

Una misura proposta dagli stessi governatori delle tre Regioni ma ritenuta “difficilissima da applicare” da parte di alcuni sindaci, come quello di Crema, Stefania Bonaldi, per la quale “non è spiegato quale Autorità debba garantirne la corretta applicazione” e “questo comporta gravissimi problemi”.

Mascherine usate male possono diffondere il virus

Intanto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha rilanciato con un tweet le informazioni illustrate su un videotutorial pubblicato sul portale sulle mascherine: prima di capire come utilizzare, bisogna innanzitutto ribadire chi deve usarle: Indossa una maschera se hai la febbre, tossisci e hai difficoltà respiratorie. Se sei invece sei in buona salute – sottolinea l’Oms – devi farlo solo se ti stai prendendo cura di una persona con sospetta infezione 2019-nCoV”.

Chi utilizza una mascherina per ridurre la diffusione del coronavirus, deve sapere non solo come indossarla, ma anche come toglierla e come smaltirla in modo corretto. Altrimenti questi dispositivi “invece di proteggere possono diventare una fonte di infezione, per via dei germi che potrebbero depositarsi sopra”.

“Le mascherine, inoltre, sono efficaci solo se utilizzate in combinazione con una frequente pulizia delle mani. Il vademecum dell’Oms, parte quindi proprio da qui.
1 Prima di indossare una mascherina, pulire le mani con un disinfettante a base di alcol o con acqua e sapone.
2 Nel coprire la bocca e il naso, assicurarsi che non vi siano spazi tra il viso e la mascherina, facendo in modo che quest’ultima copra fin sotto il mento.
3 Evitare di toccare la mascherina mentre la si utilizza e, se necessario farlo, pulire prima le mani con un detergente a base di alcool o acqua e sapone.
4 Sostituire la mascherina con una nuova non appena è umida e non riutilizzare quelle monouso.
5 Per togliere la mascherina, rimuoverla da dietro e non toccare la parte anteriore del dispositivo.
6 Dopo averla tolta, buttarla immediatamente in un contenitore chiuso e pulire in modo adeguato le mani.

Governo, qualsiasi provvedimento inappellabile da altri enti

Qualsiasi provvedimento dell’esecutivo sul Covid-19 sarà comunque inappellabile da parte di altri enti, soprattutto alla luce della norma contenuta nell’ultima bozza del decreto legge approvato venerdì scorso e secondo cui sono “inefficaci” tutte le ordinanze dei sindaci in materia di Coronavirus in contrasto con le misure prese dal governo.

Per fermare iniziative fuori asse, si prevede che dopo “l’adozione delle misure statali di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 non possano essere adottate e sono inefficaci – recita la norma – le ordinanze sindacali contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali”.

Non solo locali.

Le disposizioni riguardo alle manifestazioni sportive

In quelle stesse regioni anche gli eventi sportivi di ogni ordine e disciplina, come ad esempio alcuni match della serie A di calcio, saranno sospesi fino all’8 marzo. Sarà però consentito lo svolgimento delle competizioni a porte chiuse. Inoltre, è fatto divieto di trasferta ai tifosi residenti nelle stesse regioni e province per la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti parti d’Italia. E anche il Friuli Venezia Giulia, sulla scia di quanto già stabilito per le tre regioni cluster nel Dpcm, ha prorogato la sospensione delle attività scolastiche per un’altra settimana sette giorni con un’ordinanza del governatore, Massimiliano Fedriga. Nella Regione si sono registrati nuovi casi di contagio nelle ultime ore.

Ad essere coinvolti dai nuovi provvedimenti sono anche i comprensori sciistici nelle zone più colpite dal coronavirus, che resteranno aperte ma a condizione che il gestore provveda alla limitare l’accesso agli impianti di trasporto – funicolari, funivie o cabinovie – con una presenza massima di persone pari ad un terzo della capienza. La chiusura di palestre, centri sportivi, piscine, centri culturali e ricreativi riguarda invece la sola Regione Lombardia e la provincia di Piacenza mentre almeno fino al prossimo week end, nelle province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona è prevista anche la chiusura dei negozi all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione dei punti vendita di generi alimentari e farmacie.

Isolate le “zone rosse”, diciotto denunciati

Restano isolate le “zone rosse”, dove sono diciotto i denunciati pizzicati dalle forze dell’ordine – in Provincia di Lodi – che hanno cercato di eludere i controlli: alcuni cercando di andare in esercizi pubblici uscendo fuori dal territorio, altri tentando di entrarvi per andare a trovare parenti.

Nelle ultime ore, ad essere off limits con un provvedimento senza precedenti nella Capitale dall’inizio dell’emergenza, è anche una chiesa di San Luigi dei francesi a Roma, in pieno centro storico, chiusa “per misure precauzionali” e “fino a nuovo ordine”, dopo il contagio di un prete della diocesi di Parigi: il sacerdote era passato nella chiesa di Caravaggio.

Iss, l’infezione circolava già da metà gennaio

Intanto Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità ha rivelato che “I primi casi ricostruiti retrospettivamente risalgono all’inizio del mese di febbraio, ma l’infezione probabilmente già circolava nella seconda metà del mese di gennaio. Su questo stiamo facendo verifiche per fare ricostruzioni retrospettive oltre alle proiezioni”.

Ricostruita la mutazione che ha reso “umano” il coronavirus

Una ricerca italiana ha intanto ricostruito la mutazione genetica che ha trasformato il coronavirus degli animali in un virus umano, adattato cioè all’organismo degli esseri umani e capace di colpirlo.

Il risultato, accessibile online e in via di pubblicazione sul Journal of Clinical Virology, è italiano e si deve al gruppo di statistica medica ed Epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-medico di Roma diretto da Massimo Ciccozzi; il primo autore è lo studente Domenico Benvenuto.

Studiando le sequenze genetiche del virus in circolazione in Cina i ricercatori ne hanno ricostruito le mutazioni fino a scoprire quella che è stata decisiva per il cosiddetto salto di specie, ossia il cambiamento che ha permesso a un virus tipico degli animali, in particolare dei pipistrelli, di diventare capace di aggredire l’uomo.

“E’ stato un cambiamento decisivo, una mutazione molto particolare avvenuta fra il 20 e il 25 novembre”, ha detto Ciccozzi.

Come tutti i virus, anche il coronavirus SarsCoV2 “muta in continuazione e cerca di cambiare aspetto per essere in equilibrio con il sistema immunitario ospite”, ha proseguito l’esperto.

Dopo quella di due proteine strutturali, la terza mutazione del coronavirus è stata quella decisiva: a trasformarsi è stata la proteine di superficie chiamata spike (punta, spina), che il virus utilizza per aggredire le cellule e invaderle per moltiplicarsi.

“E’ stata la mutazione della proteina spike che ha permesso al virus di fare il salto di specie. E’ una proteina abbastanza conservata nella storia evolutiva del virus – ha detto ancora Ciccozzi – e questa mutazione le ha permesso di fare il passaggio dall’animale all’uomo, innescando l’epidemia umana”.

Raciti (Pd), il Teatro greco di Siracusa rappresenti la “Peste”

Fausto Raciti, parlamentare del Partito Democratico, ha lanciato su Facebook una proposta culturale.

“La diffusione del coronavirus – ha scritto – ci ha obbligato ad un’emergenza sanitaria e sta contagiando le nostre economie, ma non solo. Rischia di colpire il nostro modo di vivere, lo spazio pubblico, le città intese come polis. Di fronte a questo alcune reazione fanno cadere la braccia a terra”.

“Il Presidente della Regione siciliana – ha aggiuntoe – ha inanellato una stupefacente sequenza di stupidaggini, culminata nella gaffe di invitare i turisti a non venire nell’isola. Luca Zaia, governatore del Veneto, se l’è presa con i cinesi che mangerebbero i topi vivi, Attilio Fontana, in Lombardia, ha ritenuto di indossare una mascherina durante una diretta davanti al suo computer perché una sua collaboratrice è risultata positiva al tampone”.

“La polis – ha spiegato Raciti – è un regalo della Grecia classica. Sarebbe bello se la risposta di chi vuole sconfiggere il virus, senza consentire al virus di vincere sulla società aperta, venisse proprio da dove quella Grecia non ha mai smesso di vivere. Da Siracusano adottivo faccio una proposta: sarebbe bello se il Teatro greco di Siracusa e la città guidata da Francesco Italia regalassero al resto del Paese una rappresentazione della “Peste” fuori stagione. Con tutte le procedure di sicurezza necessarie, per carità. Una rappresentazione e un gesto della Sicilia contro la paura”.

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