Diciotto anni dall'attentato di Nassiriya, cosa successe il 12 novembre 2003 - QdS

Diciotto anni dall’attentato di Nassiriya, cosa successe il 12 novembre 2003

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Diciotto anni dall’attentato di Nassiriya, cosa successe il 12 novembre 2003

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mercoledì 10 Novembre 2021

Gli attentati di Nassiriya furono alcuni attacchi avvenuti dal 2003 al 2006 durante la guerra d’Iraq nella città di Nāṣiriya contro le forze armate italiane partecipanti alla missione militare denominata “Operazione Antica Babilonia”, il più grave dei quali fu la strage del 12 novembre 2003 che provocò 28 morti (19 italiani).

Questi attacchi
provocarono un totale di circa 50 vittime (di cui 25 italiani).

Nel mese di marzo 2003 ha inizio l’operazione Iraq Freedom (OIF), o seconda guerra del Golfo, da parte di una coalizione composta principalmente degli eserciti britannico e statunitense.

L’Italia partecipa attraverso la missione “Antica Babilonia” fornendo unità militari dislocate nel sud del Paese, con base principale a Nāṣiriya, sotto la guida inglese. La città di Nassiriya è il capoluogo della regione irachena di Dhi Qar, sede di importanti giacimenti petroliferi.

La missione italiana ha avuto inizio il 15 luglio 2003 ed è stata un’operazione militare con finalità di peacekeeping (mantenimento della pace). La missione è terminata il 1º dicembre 2006.

La dinamica dell’attentato

Il 12 novembre 2003 avvenne il primo grave attentato di Nassiriya. Alle ore 10:40 ora locale, le 08:40 in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti all’ingresso della base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando successivamente l’esplosione del deposito munizioni della base “Maestrale” e pertanto la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili.

Il carabiniere
Andrea Filippa, di guardia all’ingresso della base principale, riuscì a
uccidere i due attentatori, tant’è che il camion non esplose all’interno della
caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie
proporzioni. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla
nuova polizia irachena e dai civili del luogo.

L’attentato provocò 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni. Nell’esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dell’esercito italiano di scorta alla troupe, che si erano fermati lì per una sosta logistica.

Le vittime dell’attentato

Le vittime italiane furono: i Carabinieri Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte, Giovanni Cavallaro, sottotenente, Giuseppe Coletta, brigadiere, Andrea Filippa, appuntato, Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente, Daniele Ghione, maresciallo capo, HoracioMajorana, appuntato, Ivan Ghitti, brigadiere, Domenico Intravaia, vicebrigadiere, Filippo Merlino, sottotenente, Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte, Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante; i militari dell’Esercito italiano: Massimo Ficuciello, capitano, Silvio Olla, maresciallo capo, Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore, Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto, Pietro Petrucci, caporal maggiore; i civili: Marco Beci, cooperatore internazionale, Stefano Rolla, regista.

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