Un uomo di 31 anni è stato condannato a 4 anni dopo aver picchiato l'ex compagna e averla costretta a convertirsi all'Islam
Un tunisino di 31 anni è stato condannato oggi dal Tribunale di Ancona a 4 anni di reclusione dopo aver costretto la compagna a convertirsi all’Islam, facendola vivere sotto minacce, percosse e umiliazioni.
La donna avrebbe subito soprusi per 4 anni, avvenuti anche alla presenza del figlioletto: “Te lo farò togliere”, avrebbe minacciato l’uomo all’ex compagna più e più volte.
Le prime violenze nel 2016
Il procedimento è partito dalla denuncia presentata nel 2016 dalla donna, una 33enne venezuelana, a seguito dell’ennesimo episodio di violenza domestica.
La coppia aveva convissuto per un periodo ad Ancona. A fine giungo 2016, lui sarebbe andato in escandescenza e avrebbe preso a pugni la compagna, lesionandole la spalla sinistra e mandandola in ospedale con prognosi di 5 giorni.
A quel punto, la 33enne venezuelana ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine, stanca di subire botte e vessazioni dal compagno. Oltre a venire umiliata e picchiata, sarebbe stata costretta a convertirsi all’islam e ad indossare il velo.
Il tunisino si difende: “La conversione all’Islam era volontaria”
L’imputato, difeso dall’avvocato Elena Martini, ha sempre respinto al mittente le accuse, parlando di conversione volontaria da parte della donna, poi pentitasi e desiderosa di lasciare il credo: lui le avrebbe soltanto spiegato che non era più possibile tornare indietro. Nell’ambito del processo, la donna è stata risarcita anche di 30 mila euro.