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Covid, i giovani si vaccinano, gli over cinquanta invece no

redazione web

Covid, i giovani si vaccinano, gli over cinquanta invece no

domenica 25 Luglio 2021

Tra i ragazzi, nonostante le affermazioni della destra, il numero di dosi è triplo rispetto a quello degli anziani. In una settimana 350mila dosi agli under 30. Tamponi a prezzi popolari ai minori

Nonostante ciò che continua a sostenere la destra, sono i giovani a spingere la campagna di vaccinazione.

Il capo della Lega Matteo Salvini ha parlato di “razzismo” da parte del premier Mario Draghi contro le discoteche – cavallo di battaglia anche questo dell’altra leader della destra, Giorgia Meloni – e i giovani.

Ma è stato clamorosamente smentito da questi ultimi che, accogliendo l’invito del premier a vaccinarsi – “Non farlo significa morire o far morire” aveva detto – hanno fatto volare il numero di dosi somministrate: in una settimana trecentocinquantamila under 30, con una crescita tripla rispetto a quella degli over 50.

Vaccini, i giovani battono gli anziani

Secondo i dati, 118mila sono stati i giovanissimi tra i 12 e i 19 anni vaccinati nell’ultima settimana: una crescita tripla rispetto a quella degli adulti tra i 50 e i 69 anni, fascia nella quale si sono vaccinati negli ultimi sette giorni con la prima o unica dose in 124mila.

In particolare, nella fascia 12-19, per la quale è autorizzato solo Pfizer, sono 1.232.932 i ragazzi che hanno fatto la prima dose o la dose unica, 117.788 in più rispetto a sette giorni prima.

Tra coloro che hanno tra i 20 e i 29 anni – ai quali è stato somministrato Pfizer, Moderna e anche J&J – l’incremento nell’ultima settimana è invece di 231.180. Tra i 12 e i 29 anni, dunque, hanno fatto la prima o l’unica dose in 348.968.

Vaccini, numeri bassi per gli over 50

Numeri bassi, invece, tra i 50-69enni, classi di età nelle quali ci sono ancora quasi 3,8 milioni di cittadini che non hanno fatto neanche la prima dose e il cui recupero è tra le priorità del governo. Nell’ultima settimana i 50-59enni che hanno fatto la prima dose o la dose unica sono 78.236 mentre nella fascia 60-69 sono 45.652.

I giovani sfuggono alle speculazioni politiche

I giovani, dunque, si sono sottratti alle speculazioni politiche dimostrandosi più responsabili degli anziani in attesa di affrontare, non prima della seconda metà di agosto, i nodi legati a trasporti, scuola e lavoro.

Probabilmente gli studenti in particolare cercano di allontanare la minaccia di quella didattica a distanza che ha inciso pesantemente sull’istruzione dei nostri giovani in particolare nelle scuole superiori e nelle Università.

Draghi ha detto che si farà “tutto quello che deve essere fatto” per consentire la ripresa della scuola in presenza”.

E l’obiettivo indicato dal commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo è di avere entro la prima decade di settembre il 60% dei ragazzi vaccinati.

Ma, in attesa che il sei agosto entri in vigore il decreto che rende obbligatorio il green pass per accedere a tutta una serie di attività e servizi, sulla decisione dei giovani di vaccinarsi incide probabilmente anche la notizia della risalita dei ricoveri nelle terapie intensive che confermano come non si possa abbassare la guardia.

Con il green pass visite ai ricoverati

La notizia positiva è invece che, dalle prossime ore, si potrà tornare a far visita ai propri familiari ricoverati in ospedale, come non accadeva da oltre un anno.

Con il green pass, infatti, sarà consentito l’accesso alle sale d’attesa dei pronto soccorso e dei reparti delle strutture ospedaliere.

Boom tra giovani e scorte nelle Regioni

Visto il boom tra i giovani, le regioni hanno chiesto garanzie sulle forniture delle prossime settimane.

E rassicurazioni sono arrivate dagli uffici del Commissariato per l’emergenza: per agosto sono attese circa 15 milioni di dosi, nei frigoriferi ce ne sono ancora 4 milioni circa e si continua a viaggiare sulle 500mila somministrazioni al giorno.

Tamponi a prezzi popolari per i minori

E ai giovani il governo è andato incontro inserendo nel decreto un articolo con il quale si stanziano 45 milioni per garantire almeno fino al 30 settembre la possibilità di effettuare tamponi a prezzi popolari. Spetterà infatti a Figliuolo, d’intesa con il ministro della salute Roberto Speranza, definire un protocollo con le farmacie e le altre strutture sanitarie per assicurare “la somministrazione di test antigenici rapidi a prezzi contenuti” tenendo conto “in particolare dell’esigenza di agevolare ulteriormente i minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni”.

No vax e obbligo vaccinale

Inoltre, il commissario Figliuolo ha chiesto alle Regioni di avere entro il 20 agosto i numeri di coloro che non vogliono vaccinarsi o non possono farlo (attualmente sono 222mila).

A quel punto si avrà una fotografia reale della situazione e si potrà decidere se introdurre o meno l’obbligo, anche se Matteo Salvini ha ribadito anche oggi la sua contrarietà. “Nessuno deve essere obbligato a vaccinarsi”.

Quanto ai trasporti, Il governo già voleva inserire l’obbligo del green pass per aerei, treni e navi a lunga percorrenza in questo decreto ma poi si è deciso di rinviare e dunque anche questo tema verrà affrontato non prima della seconda metà del mese, mentre sulla possibilità che il pass venga esteso anche ai trasporti pubblici pesano le enormi difficoltà per effettuare i controlli.

Sul lavoro, dopo la richiesta di Confindustria di estendere il pass anche ai luoghi di lavoro e lo stop dei sindacati, sarà invece il ministro del Lavoro Andrea Orlando a gestire in prima persona la partita, a partire dagli incontri che ci saranno già la prossima settimana.

“Sono questioni complesse – ha detto Draghi in conferenza stampa – da discutere con i sindacati”.

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