Covid, Ricciardi, "controlli rigorosi per accesso a discoteche" - QdS

Covid, Ricciardi, “controlli rigorosi per accesso a discoteche”

Antonino Lo Re

Covid, Ricciardi, “controlli rigorosi per accesso a discoteche”

giovedì 01 Luglio 2021

Il consulente del ministro della Salute per l'emergenza coronavirus ha parlato della questione discoteche, ipotesi lockdown a ottobre e variante Delta

L’accesso alle discoteche è possibile colo con controlli rigorosi, con accesso consentito solo a chi è stato vaccinato, oppure ha avuto la Covid-19, o ha avuto un tampone con esito negativo. Lo ha detto Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus al programma “The Breakfast Club” di Radio Capital.

Le discoteche, ha detto, “sono ambienti tipicamente pericolosi con un virus che si diffonde per via respiratoria, tanto più con una variante così contagiosa. Bastano pochi secondi per essere contagiati. Le discoteche – ha detto – potranno riaprire solo quando verrà disposto un controllo rigorosissimo con accesso consentito solo a chi è vaccinato, chi ha già avuto il Covid o chi è certamente negativo al tampone. Appena entra un infetto in una discoteca e ci sono soggetti suscettibili, è sicura la trasmissione”.

Sull’eventualità di nuovi lockdown in ottobre Ricciardi ha detto che “nella lotta all’epidemia non si può escludere nulla, però abbiamo tutte le possibilità per evitarlo, se continuiamo a rispettare tutte le misure che ancora sono in vigore e intensifichiamo ancora più le vaccinazioni. Se invece non lo facciamo, provocheremo un aumento dei casi e non si può escludere che vengano introdotte misure che riducano la mobilità”.

Sulla variante Delta, infine, Ricciardi ha osservato che “ci deve preoccupare: sta creando problemi dalla Gran Bretagna alla Colombia, non dobbiamo compiere gli stessi errori del passato quando il virus è stato sottovalutato. Probabilmente si avranno anche in Italia il numero di contagi del Regno Unito, ma se la popolazione più fragile sarà protetta gli effetti sulla mortalità e le ospedalizzazioni saranno le stesse dell’Inghilterra, quindi molto limitati”.

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