Covid, Speranza frena le riaperture, "Non ci sono le condizioni" - QdS

Covid, Speranza frena le riaperture, “Non ci sono le condizioni”

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Covid, Speranza frena le riaperture, “Non ci sono le condizioni”

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mercoledì 24 Febbraio 2021

Il ministro della Salute al Senato riferendo sull'emergenza: "Fondamentale mantenere un approccio di grande prudenza"

Il prossimo dpcm “varrà dal 6 marzo al 6 aprile”. Lo ha annunciato al Senato il ministro della Salute Roberto Speranza al Senato riferendo sull’emergenza Covid . Il dpcm includerà, dunque, la festività di Pasqua del 5 aprile.

La “bussola del nuovo dpcm – ha detto il ministro – sarà la salvaguardia del diritto alla salute”.

“Non ci sono le condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto alla pandemia, siamo all’ultimo miglio e non possiamo abbassare la guardia”.

“La presenza delle varianti – ha spiegato – condizionerà l’epidemia: la variante inglese è presente nel 17,8% dei casi e sarà presto prevalente e la sua maggiore diffusione rende indispensabile alzare il livello di guardia, ma fortunatamente non compromette efficacia dei vaccini”, dice Speranza.

“E’ fondamentale mantenere un approccio di grande prudenza. Con questo livello di incidenza di casi abbiamo 5 regioni con terapie intensive sopra la soglia critica e l’Rt medio è 0.99, secondo ultimo rilevamento. Quindi l’Rt si avvia con le misure attualmente in vigore a superare la soglia di 1″.

“Le polemiche – ha sottolineato in un altro passaggio – disorientano i cittadini sempre più stanchi per questa lunga crisi, Insieme all’unità e alla responsabilità è indispensabile dire sempre la verità ai cittadini. Riconfermo un messaggio di fiducia: argineremo il virus con la scienza e il personale sanitario. I ritardi di alcune forniture di vaccini non muteranno l’iter in corso e vediamo la luce in fondo al tunnel”.

Le varianti, dunque, spingono la diffusione del Covid – oltre il 30% delle infezioni in Italia è dovuto a quella inglese e a metà marzo sarà predominante in tutto il Paese, hanno detto gli esperti di Iss e Cts al premier Mario Draghi – e in diverse zone si materializza la temuta terza ondata.

Allarme alto, in particolare, nella provincia di Brescia, che diventa così zona “arancione rafforzata”, al pari di 14 comuni dell’Emilia Romagna; crescono poi le zone rosse in diversi territori mentre nelle ultime 24 ore si registrano altri 356 morti, ben 82 più di lunedì, mentre i pazienti ricoverati in terapia intensiva aumentano di 28.

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