Covid, tamponi e quarantene. Ecco cosa bisogna sapere - QdS

Covid, tamponi e quarantene. Ecco cosa bisogna sapere

redazione

Covid, tamponi e quarantene. Ecco cosa bisogna sapere

giovedì 20 Gennaio 2022

Le ultime disposizioni del Ministero della salute fissano i protocolli da seguire, con grandi differenze tra chi è vaccinato e chi ancora no

ROMA – Il 2022 si è aperto con le nuove regole per il contenimento dell’epidemia da Coronavirus. Tra quarantene, sorveglianza fiduciaria e limitazioni, le norme da rispettare sono tante e il rischio di fare confusione è altissimo.
Ecco, quindi, tutto quello che c’è da sapere, punto per punto.

COSA SI DEVE FARE SE SI RISULTA POSITIVI AL VIRUS?

Se si risulta positivi a un tampone bisogna immediatamente entrare in quarantena. Su durata e modalità, le regole cambiano a seconda che si sia sintomatici o meno e vaccinati o meno.

– Chi è positivo e sintomatico deve restare 10 giorni in isolamento dall’inizio dei sintomi. Passati almeno tre giorni dalla fine della sintomatologia, bisogna sottoporsi a un nuovo tampone (antigenico o molecolare) per verificare l’avvenuta guarigione.

– Chi è positivo e non vaccinato deve rispettare 10 giorni di isolamento e poi sottoporsi a un nuovo tampone per verificare l’eventuale negativizzazione.

– Chi è positivo ma asintomatico e si è vaccinato con la dose booster, deve isolarsi solo per 7 giorni. Anche in questo caso è necessario sottoporsi a un tampone finale per verificare l’eventuale negativizzazione.

…E SE SI ENTRA IN CONTATTO CON UN POSITIVO?

Le nuove norme sulla quarantena per le persone che hanno avuto un contatto stretto con un positivo al Covid-19 si applicano a partire dal 31 dicembre 2021, data di entrata in vigore del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 229. Il decreto prevede che, in caso di contatto stretto con un soggetto confermato positivo al Covid, la quarantena preventiva non si applichi:

– alle persone che hanno completato il ciclo vaccinale “primario” (senza richiamo) da 120 giorni o meno;
– alle persone che sono guarite dal Covid da 120 giorni o meno;
– alle persone che hanno ricevuto la dose di richiamo del vaccino (cosiddetta “terza dose” o “booster”).

A tutte queste categorie di persone si applica una autosorveglianza, con obbligo di indossare le mascherine Ffp2 fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al soggetto positivo al Covid (quindi l’undicesimo giorno dall’ultimo contatto). È prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione dell’antigene Sars-Cov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Nel caso in cui il test sia effettuato presso centri privati abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo, anche con modalità elettroniche, per determinare la cessazione del periodo di auto-sorveglianza.

Ai contatti stretti che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni e che abbiano comunque un Green pass rafforzato valido, se asintomatici, si applica una quarantena con una durata di 5 giorni con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al quinto giorno.

A CHI SI APPLICA LA QUARANTENA DI DIECI GIORNI?

Per i soggetti non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni, continua a vigere la quarantena di 10 giorni dall’ultime esposizione, con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al decimo giorno.

…E QUELLA DI SETTE GIORNI?

Ai soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, l’isolamento è ridotto a 7 giorni purché siano sempre stati asintomatici o risultino asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo.

In tutti i casi descritti, per la cessazione della quarantena è necessario l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare. Nel caso in cui il test sia effettuato presso centri privati abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo, anche con modalità elettroniche.

COSA SI INTENDE PER “CONTATTO STRETTO”?

Il “contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) di un caso probabile o confermato è definito come:

– chi vive con un positivo
– chi ha avuto un contatto fisico diretto con un caso Covid-19 (per esempio la stretta di mano)
– chi ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso Covid-(ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati)
– chi ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso Covid-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti
– chi si è trovato in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso Covid in assenza di Dpi idonei
– un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso Covid-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso Covid-19 senza l’impiego dei Dpi raccomandati
– chi ha viaggiato seduto in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso Covid-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.

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