Attacchi informatici, in Sicilia mancano 4.300 esperti in cybersecurity - QdS

Attacchi informatici, in Sicilia mancano 4.300 esperti in cybersecurity

Chiara Borzi

Attacchi informatici, in Sicilia mancano 4.300 esperti in cybersecurity

sabato 18 Giugno 2022

La multinazionale americana lancia l’allarme: “Minaccia alla tenuta del sistema economico”. Unioncamere, l’Isola al terzo posto per numero di aziende ma sono realtà micro da 5 addetti

PALERMO – Il primo crimine informatico risale al 1820, la prima e-mail spam risale al 1978, il primo virus è stato installato in un computer Apple nel 1982. Alcune informazioni riportate da Cyberpedia restituiscono uno storico dei crimini informatici che risale a ben prima dell’inizio del Novecento, ma la realtà delle violazioni in rete è oggi al centro della cronaca per il numero crescere (e costante) di attacchi sferrati ai sistemi di Stati e amministrazioni di ogni livello su scala mondiale.

Il cybercrimine è aumentato

“Nel 2017 il Cybercrimine si era confermato prima causa di attacchi a livello globale (76 per cento), rappresentando una delle principali se non la principale minaccia alla tenuta della struttura e del sistema economico del Paese – ha spiegato il direttore del servizio postale e delle comunicazioni, Ivano Gabrielli -. Nel 2020 questa percentuale si attesta all’81 per cento”.

Non sembra esserci sufficiente difesa

All’aumento della minaccia non sembra esserci sufficiente difesa, per lo meno in Italia, dove secondo il Rapporto Fortinet mancherebbero 100 mila esperti di cyber security. “Il 64 per cento delle imprese da noi interpellate è stata vittima di un’aggressione di questo tipo – ha spiegato il country manager di Fortinet per l’Italia Massimo Palermo -. Un altro 38 per cento ha dichiarato di avere subito effrazioni che sono costate loro più di un milione di dollari. Gli attacchi informatici sembrano essere aumentati moltissimo in coincidenza con la pandemia”.

In crescita il numero di aziende anti-hacker

L’analisi di Fortinet si colloca in un contesto nazionale dove è però in crescita il numero di aziende anti-hacker. Secondo i dati diffusi da Unioncamere-Infocamere nel 2021, nel biennio 2017-2019 è avvenuto un balzo del 300 per cento di aziende specializzate e in totale le imprese anti-hacker in Italia sono 3 mila, nel passaggio dal 2020 al 2021 aumentate del 6 per cento. Gli addetti presenti in Italia sono 30 mila.

Scendendo nei dettagli delle singole realtà regionali è il Lazio la regione con il più alto numero di imprese specializzate in cybersicurezza, 679, pari al 23 per cento del totale nazionale. Seguono per diffusione Campania, Sicilia e Veneto rispettivamente con 304, 209 e 194 imprese. Buone notizie dunque per la Sicilia, ma l’Isola perde competitività osservando i dati Unioncamere-Infocamere elaborati sul numero di addetti. In testa balza la Lombardia (7.322), seguita da Lazio (5.660) e Trentino Alto Adige 5.088); prima regione del Mezzogiorno diventa la Campania (1.474 addetti), seguita da Puglia (729) e Sicilia (633) ed infine Calabria (126) e Basilicata (52).

La Sicilia è l’ottava regione italiana per numero di addetti in cyber sicurezza

L’Isola è l’ottava regione italiana per numero di addetti in cyber sicurezza, la terza per imprese, ma produce appena 22.868.609 € l’anno. Guadagni a nove zeri sono stati evidenziati dall’indagine Unioncamere-Infocamere solo nel Lazio (1.337.621.867 €), la Lombardia si ferma ad oltre 754 milioni, mentre l’Emilia-Romagna è la terza regione per produzione maggiore (293,6 milioni) seguita dalla Campania (121,9 milioni). Il dato siciliano viene scavalcato sia dal Trentino Alto-Adige (57 milioni) che dalla Toscana (32,6 milioni) ed è comunque il settimo dato di produzione maggiore in Italia.

In base alle statistiche disponibili attraverso le rilevazioni ufficiali emerge il profilo di una Sicilia “attiva” nella nuova indispensabile frontiera della sicurezza informatica, ma con un piccolo saldo negativo per numero di aziende nel periodo pre pandemia (-5 attività) e un saldo nel periodo 2019-2017 superiore di 152 unità. A preoccupare è però il numero medio di addetti per realtà, cinque contro i 339 del Trentino Alto-Adige o i 21 della Lombardia.

Suona il campanello d’allarme lanciato da Fortinet

Dunque, in Sicilia mancherebbero oltre 4.700 addetti e che sia importante procedere con l’integrazione lo si intuisce anche dall’attacco hacker messo a segno contro il Comune di Palermo pochi giorni prima delle discusse elezioni comunali.

Twitter: @ChiaraBorzi

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