Da destra a sinistra, la politica terreno fertile per il sessismo - QdS

Da destra a sinistra, la politica terreno fertile per il sessismo

Raffaella Pessina

Da destra a sinistra, la politica terreno fertile per il sessismo

sabato 22 Aprile 2023

Dalla vignetta Meloni-Lollobrigida alla macchina del fango contro la deputata FdI Rachele Silvestri

ROMA – Una vera e propria caduta di stile quella del Fatto Quotidiano che ha pubblicato una vignetta che fa riferimento ad Arianna Meloni e Francesco Lollobrigida, sorella e cognato della premier Giorgia Meloni il cui riferimento sessuale viene pubblicato senza considerare che viene presa in causa una figura femminile, che sotto questi punti di vista andrebbe tutelata. Unanime la solidarietà da parte dei partiti sia di maggioranza che di opposizione nei confronti di coloro che sono stati coinvolti, così come unanime e trasversale tra i partiti la condanna per questo gesto che non trova giustificazioni.
Per il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “si è superato il limite” e lo stesso aspetta che il direttore Marco Travaglio faccia arrivare le sue scuse al più presto. Si dice sconvolta Anna Agosta, Presidente dell’Associazione Thamaia Onlus Centro Antiviolenza a cui il Quotidiano di Sicilia ha rivolto alcune domande per ascoltare l’opinione di coloro che lavorano tutti i giorni per la difesa dei diritti e la dignità delle donne.

A prescindere dai contenuti della polemica che è politica (quella sulla sostituzione etnica), come interpreta la vignetta de Il Fatto? Come mai, guarda un po’, è stata utilizzata la sfera sessuale utilizzata come leva per l’insulto contro le donne?

“Questa è una vignetta sessista e molto offensiva nei confronti di una donna, qualunque sia la sua professione, è dichiaratamente sessista e ancora una volta nel citare le donne, anche con un disegno, lo si fa sempre con una accezione a sfondo sessuale, cosa che non avviene quando si tratta di uomini. Al di là delle considerazioni politiche che ognuno può fare a seconda del proprio orientamento politico, quando si tratta delle donne, sia a destra che a sinistra c’è sempre da aspettarsi una battuta sessista che non va mai nel merito delle capacità della donna. è chiaro che non è stato ancora recepito quanto contenuto nel Manifesto di Venezia (Manifesto per il rispetto e la parità di genere nell’informazione promosso ed elaborato dalle commissioni Pari Opportunità di Fnsi (Federazione Nazionale Stampa italiana) e Usigrai (il sindacato dei giornalisti Rai), con l’associazione GiULiA Giornaliste e il Sindacato giornalisti Veneto). Il Manifesto raccoglie una serie di raccomandazioni su come raccontare il dramma della violenza sulle donne. Un impegno in prima persona nel promuovere un linguaggio rispettoso della persona e della parità di genere”.

Come può andare avanti la lotta contro la violenza di genere (anche questa è violenza) se dai media arriva un pessimo esempio come quello offerto da Il Fatto Quotidiano che incoraggia il sessismo anziché combatterlo?

“Credo che una vignetta così marcatamente sessista non abbia nulla a che vedere con la satira, né tantomeno con il giornalismo o le critiche politiche e porta il tema totalmente lontano da quello che avrebbero voluto comunicare, dimostrando un arretramento incredibile. Come presidente di un centro antiviolenza e come consigliera nazionale della rete D.i.Re esprimo ancora una volta solidarietà e invito i giornalisti del Fatto Quotidiano a leggere il patto di Venezia per superare i comportamenti sessisti e fare una giusta informazione sulla violenza maschile nei confronti delle donne . Una violenza che parte proprio dalle battute sessiste e che a volte culmina con il femminicidio che è la punta dell’iceberg di questa violenza”.

Questo episodio della vignetta non è il primo nell’ambiente politico che prende di mira la donna in tutte le sue sfaccettature e purtroppo anche quelle personali e familiari. È il caso di Rachele Silvestri, esponente di Fratelli d’Italia che si è dovuta difendere dai pettegolezzi secondo cui avrebbe avuto un figlio da un importante esponente del partito della premier, beneficiando di quel legame per un posto in Parlamento. Un’accusa respinta da Silvestri che ha anche raccontato di aver dovuto sottoporre il figlio al test del dna.

Il Quotidiano di Sicilia ha ascoltato la voce di una donna che la politica la vive giorno per giorno, la senatrice di Forza Italia Daniela Ternullo, alla quale abbiamo chiesto se, dopo la incresciosa vicenda della esponente di Fdi, Rachele Silvestri, che si è dovuta difendere dai pettegolezzi e fare il test del dna al figlio, e la vignetta sessista del Fatto Quotidiano, la politica è l’ambito più lontano dal rispetto delle pari opportunità e della dignità delle donne.

Come senatrice della Repubblica e come donna – ha detto Ternullo al QdS – ritengo che il rispetto delle pari opportunità e della dignità delle donne sia un valore fondamentale e irrinunciabile per la nostra democrazia. Le donne rappresentano la metà della popolazione e devono avere le stesse opportunità di partecipare alla vita politica, economica, sociale e culturale del nostro Paese. Non possiamo tollerare alcuna forma di discriminazione, violenza o prevaricazione nei confronti delle donne, che sono spesso vittime di abusi, soprusi e ingiustizie. Per questo motivo, mi impegno a sostenere tutte le iniziative legislative e le azioni concrete che mirano a contrastare il fenomeno della disparità salariale, a tutelare la salute e i diritti riproduttivi delle donne, a favorire la conciliazione tra vita familiare e professionale, a prevenire e combattere la violenza di genere e a valorizzare il ruolo delle donne nella società. Sono convinta che solo con il contributo delle donne possiamo costruire un futuro migliore per tutti. Come ha detto più volte il presidente Berlusconi, le donne sono il motore del progresso e della crescita del nostro Paese. Con tale spirito porterò sempre avanti con orgoglio e determinazione queste battaglie per il bene delle donne e dell’Italia intera”.

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