Ddl Autonomia, la Sicilia si "spacca". Le reazioni della politica - QdS

Ddl Autonomia, la Sicilia si spacca. Schifani: “Bene nuovo testo”, Orlando: “Rotta l’unità nazionale”

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Ddl Autonomia, la Sicilia si spacca. Schifani: “Bene nuovo testo”, Orlando: “Rotta l’unità nazionale”

Salvatore Rocca  |
venerdì 03 Febbraio 2023

Reazioni contrastanti in Sicilia dopo l'approvazione del disegno di legge sull'Autonomia. Schifani applaude, altri si oppongono.

Da chi la difende a chi parla di prospettive catastrofiche per il futuro. L’approvazione del disegno di legge di modifica dell’Autonomia avvenuta ieri pomeriggio in Consiglio dei Ministri ha già “spaccato” l’Italia e, a livello locale, anche la Sicilia.

Il provvedimento, particolarmente contestato in questi mesi dai governatori del Meridione, ha ricevuto l’ok da parte di Palazzo Chigi tra gli applausi dei presenti in CdM ma ha suscitato sentimenti contrastanti da parte di quei rappresentanti delle Regioni che si sono fortemente ostacolati alla riforma.

Autonomia, Schifani: “Nuovo testo risolve perplessità”

Secondo il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, l’approvazione del Ddl sull’Autonomia rappresenta un’occasione per non assistere più a un’Italia “a due velocità”. L’ex presidente del Senato auspica una “omogeneizzazione degli aspetti infrastrutturali ed economici del nostro Paese”.

“Il nuovo testo del Governo – ha aggiunto Schifani – risolve molte delle perplessità poste da alcuni di noi governatori, quali l’abbandono del concetto della spesa storica e fissa modalità e procedure più garantiste per la elaborazione dei Lep. Coinvolge di più il Parlamento nell’iter della sua approvazione, e non più soltanto le commissioni parlamentari per un semplice parere”.

Autonomia, Lagalla: “Prima valutare, dopo decidere”

Per il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, “è bene sedersi attorno a un tavolo, approfondire i temi, conoscere, valutare e solo dopo decidere”.

“Lo dice – prosegue l’ex primo cittadino del capoluogo siciliano – chi sa quanto poco e poco bene sia stata utilizzata in Sicilia quella che poteva e doveva essere una opportunità, quella della autonomia regionale che invece spesso si è rivelata un’autonomia al contrario in un momento in cui gli ambiti di sovranità si sono andati sempre più limitando, sia a carico degli stati sia inevitabilmente a carico delle regioni autonome, alla fine molte delle cose che avrebbero potuto essere fatte sono rimaste semplicemente dei rimpianti e dei rammarichi”.

Autonomia, Orlando: “Lesione a servizi e diritti”

Per l’ex sindaco Leoluca Orlando “la proposta del Governo di Autonomia differenziata è un attentato ai diritti sociali legati alla eguaglianza nei territori e degli italiani”.

“In mancanza di garanzia dei livelli essenziali di prestazioni si determinerà una inaccettabile rottura della unità nazionale è una lesione ai servizi e ai diritti legati al lavoro, alla scuola, alla assistenza sociale, alle attività artistiche e sportive in danno dei cittadini delle realtà meno sviluppate e in particolare del Mezzogiorno”, ha aggiunto Orlando.

Autonomia, Sud chiama Nord: “Mortificante per la Sicilia”

Promette battaglia, invece, il movimento Sud chiama Nord dell’ex sindaco di Messina Cateno De Luca: “Se non fosse solo un aiutino elettorale alla Lega, che in Lombardia versa in gravi difficoltà, ci sarebbe da preoccuparsi! Come abbiamo già fatto rilevare si tratta di un disegno di legge che, per come è stato concepito, è destinato a creare cittadini di serie A e di serie B ed ovviamente quelli di serie B continueremo ad essere – peggio di ora – noi del Sud”, commentano i parlamentari di Sud chiama Nord, Francesco Gallo (Camera) e Dafne Musolino (Senato).

“Ancora più mortificante – aggiungono i deputati – sarà per le Regioni a statuto speciale, come la Sicilia, che vedranno svilire le proprie prerogative autonomistiche in una folle e pericolosa assimilazione a tutte le altre regioni italiane. A prescindere dalle finalità di propaganda elettorale di qualche partito di governo, noi di Sud chiama Nord su questo tema siamo già pronti alla mobilitazione”.

Autonomia, i sindaci siciliani: “Ritirate disegno di legge”

Intanto diversi sindaci della provincia di Agrigento, componenti del Libero Consorzio Comunale, su indicazione del primo cittadino di Alessandria Della Rocca, Giovanna Bubello, hanno chiesto la convocazione di un vertice per il prossimo 16 febbraio per “denunciare” l’approvazione del disegno di legge sull’Autonomia e richiederne il ritiro insieme ad altri colleghi del Sud Italia.

Così come sottolineato dal sindaco Bubello, il provvedimento “spacca il Paese, mina l’unità nazionale con la creazione di piccoli statarelli divisi tra loro e la contrapposizione tra Nord e Sud sui fondi assegnati al mezzogiorno ed alle Regioni del Sud”.

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