Edilizia: in Sicilia volume aumentabile fino al 35% - QdS

Edilizia: in Sicilia volume aumentabile fino al 35%

Antonino Lo Re

Edilizia: in Sicilia volume aumentabile fino al 35%

martedì 28 Maggio 2019

Nei mesi scorsi la Regione ha prorogato al 2020 le agevolazioni previste dal “Piano casa”. Interventi più semplici grazie al decreto “Sblocca cantieri” purché si rispettino le distanze

PALERMO – Ristrutturazioni, ma anche demolizioni e ricostruzioni. Il volto dell’edilizia sta per cambiare ed oltre a favorire la rigenerazione urbana e la riqualificazione delle aree urbane degradate, punta allo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, e all’adeguamento sismico degli edifici. Ecco quanto prevede il nuovo Testo unico per l’edilizia (dpr 380/2001), così come modificato dal decreto legge cosiddetto “Sblocca cantieri” (Dl 32/2019).

Adesso le ristrutturazioni non devono attendere i tempi del permesso di costruire, ma possono essere realizzate con Scia (Segnalazione certificata inizio attività), se vengono rispettati alcuni limiti, quali distanze preesistenti, sedime, volume dell’edificio, altezze. Il decreto legge 32/2019 ha portato apportato modifiche al comma 1 e introdotto il comma 1-bis e 1-ter all’art. 2 bis del dpr 380/2001. Infatti, l’articolo 1 ter inserito nell’articolo 5 del dl 32, spiega: “ In ogni caso di intervento di demolizione e ricostruzione, quest’ultima è comunque consentita nel rispetto delle distanze legittimamente preesistenti purché sia effettuata assicurando la coincidenza dell’area di sedime e del volume dell’edificio con quello demolito, nei limiti dell’altezza massima di quest’ultimo”.

Nei mesi scorsi la Regione siciliana ha approvato la proroga biennale al 31/12/2020 dei termini per il sostegno dell’attività edilizia e la riqualificazione del patrimonio edilizio, il cosiddetto “Piano Casa”. Norma che consente l’ampliamento, la demolizione e la ricostruzione degli edifici residenziali o ad uso diverso in deroga a strumenti urbanistici e regolamenti edilizi vigenti, a eccezione delle distanze minime e delle altezze massime, che devono sempre essere rispettate.

Il “Piano Casa” prevede che in fase di riedificazione sono ammessi ampliamenti fino al 25% del volume, con obbligo di utilizzare le tecniche costruttive della bioedilizia. Bonus che viene incrementato di un ulteriore 10%, per un aumento complessivo fino al 35%, nel caso in cui siano adottati sistemi che utilizzino fonti di energie rinnovabili, in grado di consentire l’autonomia energetica degli edifici. La sostituzione edilizia è ammessa in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici comunali.

È comunque necessario il rispetto delle distanze minime, stabilite dalle norme legislative vigenti, e la conformità alla normativa antisismica. Gli interventi di integrale demolizione e ricostruzione sono consentiti anche su area di sedime diversa ricadente all’interno della stessa area di proprietà, a patto che il nuovo edificio non venga costruito su aree per attrezzature o gravate da vincoli di inedificabilità.

Ma con la norma del 2019 le Regioni dovranno introdurre elementi di deroga al Dm 1444/1968 in tema di zonizzazione e standard. Altezze, volumi e distanze potranno essere più elastici nei piani urbanistici comunali, e di fatto, il decreto 1444 sarà regionalizzato, cioè “su misura” per le realtà locali. Dunque, in conseguenza delle modifiche del Dl 32/2019, sarà più facile demolire e ricostruire con nuovi parametri.

La norma è finalizzata ad orientare i Comuni nel definire i limiti di densità edilizia, altezza e distanza dei fabbricati negli ambiti urbani consolidati del proprio territorio. Quindi alle amministrazioni locali è affidato il compito di adeguare le previsioni dei propri strumenti urbanistici sulla base delle disposizioni delle Regioni in deroga ai limiti di densità edilizia, altezza e distanza stabiliti.

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