Deserta la gara per la gestione del Teatro comunale di Siracusa - QdS

Deserta la gara per la gestione del Teatro comunale di Siracusa

Oriana Gionfriddo

Deserta la gara per la gestione del Teatro comunale di Siracusa

mercoledì 25 Settembre 2019

Risulta complesso il bando per l’utilizzazione dell’arena e l’Artemision con diversi obblighi per i gestori. Utenze a carico dell’aggiudicatorio e nomina di un direttore artistico previa autorizzazione

SIRACUSA – Riaperto dopo oltre 60 anni di chiusura, reso agibile, ma nessuno se ne vuole occupare. È una storia triste quella che vede protagonista il Teatro comunale di Siracusa. Ampia la polemica che, in passato, ha visto al centro della discussione il problema di dover gestire il sito ma, una volta formulato il bando e aperta la gara di aggiudicazione, nessuno si è offerto di prendersi l’onere e l’onore della gestione del Teatro.

Proprio nei giorni scorsi si sarebbero dovute aprire le buste per valutare le offerte, ma nessuna offerta è pervenuta al Comune. Più fortunato l’Artemision per il quale sono arrivate tre proposte di gestione.

Un bando troppo rigido? Troppi oneri? Queste le domande che circolano in città su questa vicenda tanto chiacchierata.

È bene dire che il bando sulla gestione dei due siti culturali è complesso. Tra le novità comprese nel bando, per quanto riguarda il Teatro comunale, le utenze a carico di chi si sarebbe dovuto aggiudicare la gara e l’obbligo di nomina di un direttore artistico, previa approvazione dell’Amministrazione comunale. Base d’asta di 80mila euro l’anno, per un minimo di 120 aperture non del palcoscenico, ma del teatro.

Discorso leggermente diverso per l’Artemision per il quale si parte da una base d’asta di 15mila euro, e all’interno del quale, le guide saranno effettuate da giovani.

Il bando riguarda anche l’utilizzo del giardino, dove si potranno accogliere eventi, e della ampia stanza adibita a biglietteria dove il gestore potrà ospitare il bookshop e vendere il merchandising.

E mentre sull’Artemision il Comune valuta le offerte pervenute, un’ampia riflessione si è aperta sul Teatro comunale.

Un grande problema potrebbe riguardare la validità del bando, 3 anni, un tempo troppo breve per sobbarcarsi i doveri della gestione di un sito così impegnativo.

Cosa accadrà adesso? L’assessore alla Cultura, Fabio Granata, ha già annunciato che lavorerà con gli uffici del Comune per “alleggerire” i limiti del bando per poi ripubblicarlo e sperare che tutto vada per il meglio. Anche se, tiene a precisare, la correttezza di un bando innovativo per il settore.

È bene ricordare che, alle prime battute sulla questione, il Comune aveva intavolato tentativi di corteggiamento con l’Inda (Istituto nazionale del dramma antico), andati però in bianco. E chissà che le cose potrebbero cambiare alla luce di questo flop. Anche perché sul tavolo c’erano tante proposte tra cui una replica delle rappresentazioni classiche al teatro.

Una cosa è bene sottolineare: la città vuole che quel Teatro viva. A dirlo i successi di pubblico della scorsa stagione, seppure la stagione era “zoppa”. Adesso, però, la speranza è nel futuro.

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