Estorsione ai dipendenti, un arresto a Giardini Naxos - QdS

Dipendenti sfruttati e vittime di estorsioni: arrestato imprenditore nel Messinese

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Dipendenti sfruttati e vittime di estorsioni: arrestato imprenditore nel Messinese

Redazione  |
giovedì 07 Settembre 2023

Lavoravano più di quanto fosse previsto dal contratto con la "promessa" di un futuro aumento di stipendio dall'imprenditore.

I finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare che dispone gli arresti domiciliari, con contestuale sequestro di disponibilità finanziarie per un valore di 12.730 euro, nei confronti di un imprenditore di Giardini Naxos, ritenuto responsabile del reato di estorsione ai danni di due dipendenti.

Il provvedimento cautelare, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale della città dello Stretto, su richiesta della Procura della Repubblica di Messina, interviene nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva stabilito dall’art. 27 della Costituzione.

Estorsione ai dipendenti, un arresto a Giardini Naxos

Nello specifico le Fiamme Gialle della compagnia di Taormina hanno eseguito mirati accertamenti dai quali sarebbe emerso, secondo l’impostazione accusatoria, che un imprenditore operante nel settore del commercio di articoli medicali e ortopedici, dopo un breve periodo di impiego “in nero”, aveva assunto due dipendenti con un contratto di lavoro che prevedeva un numero di ore inferiori a quelle realmente prestate, con la promessa di un futuro aumento di stipendio.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, consistite in complesse ricostruzioni documentali, intercettazioni ambientali e accertamenti bancari, hanno consentito di accertare che il predetto imprenditore, a fronte dell’aumento dello stipendio in busta paga, avrebbe costretto – nell’ultimo triennio – le dipendenti a restituire quota parte dello stesso in contanti, con la minaccia di licenziamento in caso di rifiuto.

In conclusione, l’odierna operazione testimonia l’impegno della Guardia di Finanza nella salvaguardia dei diritti dei lavoratori e nel corretto assolvimento degli oneri contributivi e previdenziali.

Immagine di repertorio

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