Disagi mentali, l'esperto: "intervenire prima del liceo su disturbi"

Disagi mentali, “Ok Fedez e Fazio, ma intervenire prima del liceo su disturbi”: le parole dell’esperto

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Disagi mentali, “Ok Fedez e Fazio, ma intervenire prima del liceo su disturbi”: le parole dell’esperto

Redazione  |
giovedì 02 Novembre 2023

Le parole del dottor Sorrentino, medico specializzato in neurologia ma anche scrittore e divulgatore scientifico.

“È lodevole Fedez che, con la sua esperienza di vita, con quello che ha vissuto, abbia aperto il faro sul disagio mentale. Stando infatti a quello che ci dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nel 2030 il disagio mentale sarà in cima ai disturbi più diffusi sul pianeta, in tutte le varie forme, dai disturbi dell’umore, ai disturbi d’ansia, ai disturbi di personalità. Per questo è da lodare Fedez, perché gli influencer possono fare molto per cambiare la percezione, la cultura e ridurre anche lo stigma, quella etichetta che porta molte persone a negare il proprio disagio, fino addirittura a doverlo nascondere”. Lo dice il dottor Rosario Sorrentino, medico specializzato in neurologia dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano, ma anche scrittore e divulgatore scientifico, in un’intervista a Mowmag.com.

“Per quanto riguarda Fazio – aggiunge – ritengo che, per lo spessore delle persone che invita nel suo format, possa essere, come lo è già stato in altri casi, un innovatore, sempre attento a cogliere comportamenti, fenomeni emergenti sempre più presenti nella nostra società e in un mondo in continua evoluzione”.

Disagi mentali: la necessità di fermarsi a riflettere

”Dovremmo fermarci, noi adulti, a riflettere su quando gli adolescenti eravamo noi. Immagino infatti, promossi dal ministero dell’Istruzione, della Cultura, della Sanità e degli Interni, la presenza nelle scuole di genitori, studenti, docenti ed esperti in materia, per affrontare, con uno spirito formativo, gli argomenti più seri – aggiunge – Deve essere un’iniziativa, a mio avviso, calendarizzata, cioè da ripetere più volte, che metta al centro l’importanza che ha la scuola nella vita dei giovani. La cosa che ritengo più importante, però, è partire non tanto dai licei, ma da prima ancora, perché nelle fasce d’età più basse c’è ancora quella capacità di ascolto, magari non la stessa di un’adolescente, ma viene meno quella voglia di ribellione tanto accesa in chi si appresta alla maturità”.

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