Dittatura forte o democrazia debole - QdS

Dittatura forte o democrazia debole

Carlo Alberto Tregua

Dittatura forte o democrazia debole

mercoledì 07 Aprile 2021

Londra, vaccini vs virus

La Cina è riuscita a debellare il Covid-19 in breve tempo, tornando a una normalità che ha portato, nonostante tutto, a un incremento del Pil nel 2020 del 2,3 per cento. Quest’anno tale incremento aumenterà ancora, raggiungendo, è previsto, l’8 per cento.
Tutto il contrario è accaduto nei Paesi occidentali, a cominciare dagli Stati Uniti, che non sono riusciti a mettere in campo gli antidoti per evitare il diffondersi del maledetto virus. Peggio hanno fatto l’Europa e la Gran Bretagna, ormai fuori dall’Ue.
All’interno dell’Unione, la cui Commissione si è dimostrata debole e inetta, non essendo riuscita ad accaparrarsi sufficienti quantità dei diversi vaccini in tempi ragionevoli, ognuno ha cominciato a fare da sé, acquistando massicce dosi dagli stessi fornitori (solo la Germania ben trenta milioni di dosi) e via via i nuovi vaccini approvati dall’Ema.
Anche quest’ultima, però, ha dimostrato alcune lacune.

La prima riguarda la lentezza con cui sono stati approvati i vaccini Johnson & Johnson, mentre continua a titubare per prendere in esame lo Sputnik russo. Infine, non si capisce perché non abbia chiesto alla Cina la disponibilità a esaminare il vaccino lì prodotto, per consentire ai vari Stati gli acquisti in quantità, se conforme alle prescrizioni occidentali.
Ormai a tutti è noto che è possibile uscire da questa situazione di emergenza vaccinando tutte le popolazioni, almeno all’80%. Questo lo ha capito il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha messo in moto una straordinaria macchina organizzativa per vaccinare tutta la popolazione in pochi mesi.
Lo ha capito a suo tempo il presidente di Israele, Benjamin Netanyahu, il quale ha comprato undici milioni di dosi per vaccinare tutta la popolazione in poco tempo.
Lo ha capito anche Boris Johnson, il quale dopo gli iniziali tentennamenti ha messo in moto il suo sistema sanitario, portando quasi un terzo dei britannici a essere già vaccinati.
Vaccinare le popolazioni non dà solo un enorme beneficio al rispettivo Paese, ma consente di rimettere in moto la circolazione dei cittadini e quindi far ripartire le importantissimi branche di ricettività, turismo e affari che hanno un riflesso economico straordinario.
Di fronte a questo scenario efficiente, cos’è accaduto nel nostro Paese? Che il Governo Conte-Speranza ha continuato a tenere chiuse tutte le principali attività senza preoccuparsi, come hanno fatto gli altri leader, di acquistare enormi dosi di vaccino dovunque e da chiunque.
Inoltre, non si sono preoccupati di coinvolgere qualche decina di industrie farmaceutiche italiane capaci di organizzarsi in pochi mesi per produrre i vaccini su licenza. L’interesse nazionale avrebbe ampiamente giustificato un’azione coercitiva di un Governo che avesse gli attributi necessari, dei quali però ha difettato.
Ora, con la nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo a Commissario straordinario, vi è stata un’accelerazione delle vaccinazioni per arrivare all’agognata quantità di 500 mila al giorno, che consentirebbe, nei mesi di aprile, maggio e giugno, di raggiungere l’immunizzazione di massa, secondo il semplice calcolo matematico che in novanta giorni sarebbero vaccinati 45 milioni di italiani.

Sembra sospetta, però, la comunicazione dello stesso Figliuolo che tale immunizzazione si raggiungerà in settembre. Delle due l’una: o non è vero che egli riuscirà a far vaccinare 500 mila cittadini al giorno da subito o è vero, invece, che tale soglia sarà raggiunta, quindi non si capisce perché spostare tutto a settembre.
Da questo scenario emerge con chiarezza che la dittatura cinese e le democrazie forti riescono a fronteggiare le situazioni sciagurate con energia e tempestività; le democrazie deboli, come quella italiana, cincischiano, perdono tempo, perché non sono capaci di prendere decisioni rapide che non tengano conto di tutti i riti, i balletti, le affermazioni di questo o di quello e neanche della pressione dei cosiddetti scienziati che, pur percependo regolarmente il loro stipendio, se ne infischiano della fame nera che ha colpito decine di milioni di italiani, soprattutto il mondo del lavoro autonomo.
Sorge quindi la domanda se sia meglio la democrazia o la dittatura, dilemma di tutti i secoli senza risposta.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017