Droga, arrestati tre fedelissimi di Matteo Messina Denaro - QdS

Droga, arrestati tre fedelissimi di Matteo Messina Denaro

redazione

Droga, arrestati tre fedelissimi di Matteo Messina Denaro

mercoledì 13 Novembre 2019

Per un traffico internazionale di stupefacenti. Provvedimenti eseguiti da Ros e Finanza in tutt'Italia. Ai domiciliari ex avvocato massone. Da un'intercettazione l'ipotesi della presenza di "Iddu" nella stazione ferroviaria di Trapani

Tre persone sono state arrestate nell’ambito di un’inchiesta della Procura distrettuale di Palermo su una associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti che ha operato sotto l’egida di Cosa nostra siciliana e all’ombra del latitante Matteo Messina Denaro.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip è stata eseguita da Carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani e da militari del Gico del nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Palermo.

Sono in corso in tutto il territorio nazionale decine di perquisizioni, che vedono impiegati oltre cento militari dell’Arma e delle Fiamme gialle, supportati da unità cinofile, e riguardano abitazioni e luoghi nella disponibilità degli indagati.

Tra gli arrestati un ex avvocato massone

Tra gli arrestati l’ex avvocato Antonio Messina, 73 anni, che viveva ormai a Bologna, ai domiciliari per ragioni d’età.

In carcere sono finiti Giacomo Tamburello, di 59 anni, e Nicolò Mistretta, di 64, originari di Campobello di Mazara e con numerosi precedenti per traffico di droga.

Secondo gli inquirenti avrebbero importato grosse quantità di hashish sulla rotta Marocco-Spagna-Italia.

La vendita al dettaglio avrebbe fruttato un milione e mezzo di euro

Numerosi i sequestri effettuati a partire dal 2013: in particolare oltre 240 chilogrammi di droga, destinati alle piazze milanesi dello spaccio, furono intercettati a Carate Brianza; un’altra “partita” di 180 chili fu ceduta a clienti di origine calabrese, mentre un carico di di sessanta chili fu sequestrato nel 2015 in Toscana.

La vendita della droga avrebbe fruttato sul mercato al dettaglio circa un milione e mezzo di euro.

Messina Denaro nella stazione di Trapani?

Il boss latitante Matteo Messina Denaro, indicato semplicemente come “Iddu” (lui ndr), potrebbe essersi fatto accompagnare nella stazione ferroviaria di Trapani a bordo di una Mercedes da uno dei suoi favoreggiatori.

Il particolare emerge dall’inchiesta della Dda di Palermo che ha portato all’arresto di tre presunti narcotrafficanti.

Gli investigatori hanno intercettato Antonio Messina, anziano massone radiato dall’albo degli avvocati per i suoi precedenti penali, mentre parlava con uno degli indagati, Giuseppe Fidanzati, uno dei figli dello scomparso boss dell’Acquasanta, Gaetano, che aveva fatto di Milano la base operativa dei traffici di droga.

Anche il figlio del capo mafia ha scontato una condanna per traffico di droga.

Il “ragazzo” di Castelvetrano e “Iddu”

I due facevano riferimento a un “ragazzo” di Castelvetrano, identificato in Francesco Guttadauro, nipote del cuore di Matteo Messina Denaro, e che era stato arrestato.

In particolare Fidanzati ricordava di un incontro avvenuto alla stazione di Trapani con “Iddu”, che si era fatto accompagnare a bordo di una Mercedes da un certo “Mimmu”.

Non è chiaro se “Iddu” sia riferito a Guttadauro o, come invece sospettano gli investigatori, al superlatitante Messina Denaro.

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