E la chiamano guerra! - QdS

E la chiamano guerra!

Pino Grimaldi

E la chiamano guerra!

sabato 04 Giugno 2022

Sarà che di guerre ne ho viste tante – troppe – e sarà anche che non ho mai visto finirne una che abbia raggiunto gli intenti per cui era cominciata con vociar d’armi dissoltesi o spariti nel gran mare delle cosiddette democrazie. Sarà per tutto questo ma un guerra chiamata operazione militare speciale e dunque non dichiarata né de jure esistente non mi era capitato di viverla sia pure da spettatore come oggi usa.

Prediamo se si vuole la II Guerra mondiale, tale veramente di fatto, che imperversò per 3 anni a Sud a 5 a Nord, con ben 50 milioni di morti tra i quali, come d’uso non venivano citati donne, bambini, vecchi e malandati: erano solo poveri morti illusi che “dulce et decorum est pro patria mori”.
E i lutti erano sobri e le uniche notizie si avevano alle 13 con “il quartier generale delle forze armate che comunicava” i danni subiti e le poche operazioni andate bene: non sapevamo altro.

E quando il Re accettò(?) le dimissioni del Cav Mussolini e diede incarico al Cav Badoglio di fare un governo e spaccare il paese (morte delle Patria , Ciampi 8 Settembre 1943). Capimmo che la guerra (dichiarata) era perduta e che l’armistizio di Cassibile era resa incondizionata gabellata per cessate il fuoco.

E dal quel momento iniziarono gli anni tristi della guerra civile. E nessuno sapeva molto nonostante Mario Appellius da radio Londra a sbraitare ed i messaggi speciali che le truppe d’occupazione mandavano ai resistenti il più delle volte perché non complicassero la vita ai militari. I bombardamenti notte e giorno non mancavano; tutto era razionato, la vita era misera e povera. Soprattutto mai nessuno ci aiutò se non le truppe alleate vittoriose che ci buttavano sigarette e carne.

Oggi siamo sommersi da tutti i mezzi di informazione anche per cose insignificanti. I leader litigano, si offendono, si odiano; i popoli sono stufi, la crisi energetica ed alimentare di materie prime ci sovrasta e nessuno fa niente perché la guerra possa avere una fine decorosa. Il popolo italiano è stufo di mandare armi il Papa ha sempre pronta la valigetta per andare a Mosca o Kiev- dipende dai giorni – e gli ultimi arrivati incuranti della macelleria sociale giocano a fare i leader con una Europa che se se ne stessa buona e calma faciliterebbe molte cose.

Da qualche giorno nei sondaggi la colpa non è più solo della Russia e l’Ukraina é stata tirata in ballo come una nazione che sta affamando il mondo distruggendo la sua gente fissata com’è che deve vincere ad ogni costo non si sa come, quando e perché.

In assenza di veri leader tutto è possibile (grave) ed il mondo superinformato potrebbe osservare via social che sta precipitando con la Cristaforetti ad ammirare la fine della terra dallo spazio: Uno scoop!
Non vi sono manco cortei inneggianti alla pace: benvenuti alla faccia dei Governi che la pensano diversamente. Ma in Italia con ogni santo giorno dedicato ad una anniversario, celebrazione, ricordi non è facile. E poi abbiamo referendum, elezioni comunali e poi altri ancora. Questo povero popolo è proprio mal messo. Non ci resta che attendere.

“Buon Tempo e malo tempo non dura tutto tempo”.
Vecchio detto: ma non male.

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