Elettra Lamborghini incontra i fan: “Elettraton una boccata d’aria fresca” - QdS

Elettra Lamborghini incontra i fan: “Elettraton una boccata d’aria fresca”

redazione

Elettra Lamborghini incontra i fan: “Elettraton una boccata d’aria fresca”

Gino Morabito  |
giovedì 08 Giugno 2023

L’artista è attesa a Melilli (Sr) il 15 giugno: “La bellezza è relativa, l’importante è stare bene con sé stessi”

Una fisicità prorompente che vanta una statua di cera al Madame Tussauds di Amsterdam. Bellezza, energia e reggaeton a delineare il profilo di Elettra Lamborghini, tornata in pista con la sua incredibile verve e genuinità. La Twerking Queen pubblica un nuovo disco di inediti ed è pronta a incontrare i fan di tutta Italia nel suo Elettraton instore tour. Partito da Roncadelle (BS), il viaggio si concluderà il prossimo 15 giugno a Melilli in provincia di Siracusa.

Elettraton (Island Records/Universal Music Italia) come una ventata d’allegria?
“Il reggaeton è gioia, leggerezza, divertimento. Ed è la stessa sensazione che ho voluto infondere in Elettraton, un album che rispecchia la mia indole. Il carattere di una donna che cerca sempre di trovare il lato positivo delle cose. Spero che le persone, ascoltando il mio nuovo disco, si possano prendere una piccola pausa da tutti gli affanni e le preoccupazioni della vita quotidiana. Insomma, mi piacerebbe che fosse una boccata d’aria fresca”.

Una brezza leggera che lambisce anche le coste del siracusano. Ci sono tanti motivi per amare la Sicilia, il suo qual è?
“Dalla prima volta che ho messo piede in Sicilia, mi sono subito resa conto che le persone sono deliziose, accoglienti. Talvolta ho avuto la sensazione di trovarmi in un mondo a parte, dove si vive più pacificamente e con rilassatezza. Sarà il clima, il sole, la gente sprigiona calore da tutti i pori. E poi i siciliani sono un popolo dai valori ben radicati, primo fra tutti la famiglia”.

Senso di appartenenza, ospitalità e un immancabile appuntamento con i sapori. La gioia di lasciarsi andare a qualche piccolo peccato di gola?
“Mangerei di tutto, soprattutto i dolci al pistacchio, quello scuro di Bronte. Non vedo l’ora di arrivare in Sicilia per potermi gustare la mattina una di quelle strepitose granite con brioche. A pranzo, invece, un bel piatto a base di gambero rosso di Mazara”.

Superato lo Stretto, il pensiero risale fino all’Emilia-Romagna e al dramma dell’alluvione. Elettra, come si sente?
“Tutta la mia famiglia vive ancora a Bologna e, quando vedo le immagini della mia città e dell’Emilia Romagna così provate, mi piange il cuore. C’è fango ovunque e occorreranno mesi prima di ritrovare una parvenza di normalità. Dal mio canto, cerco di aiutare come posso e faccio appello alla generosità degli italiani chiedendo loro di donare”.

Espressioni come identità, resilienza, collaborazione forgiano il carattere di una nazione. Nella vita di tutti i giorni, invece, quali sono le parole che non possono mancare?
“Sicuramente amore, poi famiglia e lavoro che vanno a braccetto. I miei affetti sono il centro di tutto e, al tempo stesso, mi sento di essere una gran lavoratrice impegnata su più fronti. Dalla tivù alla musica, cerco sempre di apportare il mio contributo originale, fatto di energia, leggerezza e pensiero positivo”.

Schietta, senza tabù né peli sulla lingua. Completamente integrata in quella macchina dello spettacolo lanciata a folle velocità. Ha mai pensato: fermate la giostra, voglio scendere?
“Sono stata io a voler intraprendere questo percorso. Non ci si può lamentare delle controindicazioni del successo. Quando diventi un personaggio mediatico sai benissimo che la privacy e la riservatezza tendono ad essere un optional”.

Tra i prossimi impegni anche la tredicesima edizione di Italia’s got talent. Essere sé stessi non basta?
“Ci sono tantissime voci straordinarie, ma purtroppo non basta. Bisogna essere personaggi, un po’ su le righe, con un abbigliamento provocatorio, che si fa notare. Diversamente, non emergi dalla massa”.

L’abito continua dunque a fare il monaco, ma la bellezza è diventata relativa?
“Da piccoli ci viene inculcata l’idea classica della bellezza che tende alla perfezione, quando invece crescendo ci si accorge che sono proprio le imperfezioni a renderci unici. La bellezza è diventata relativa, l’importante è sentirsi bene con sé stessi. Tanto il body shaming verrà fatto ugualmente, come nel mio caso: mi danno della grassa da ventinove anni e, adesso che ho perso sette chili, mi dicono che sono troppo magra”.

Body shaming a parte…
“Davanti allo specchio vedo una donna fiera di sé stessa, che si darebbe una pacca sulla spalla: brava Elettra, continua così”.

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