Nelle prossime ore è prevista una discussione per valutare il possibile passaggio di stato da "prellarme" ad "allarme"
“Il fatto è che si tratta di una sorta di braccio di ferro, con Vladimir Putin che ha il braccio più lungo“, è il commento ministro tedesco dell’Economia e del Clima, Robert Habeck, a Zdf heute journal riferendosi all’emergenza gas in Europa a seguito del conflitto tra Ucraina e Russia.
“Prezzi alti conseguenza della guerra”
Per il ministro, tuttavia, “questo non significa che non si possa avere il braccio più forte esercitando la forza”.
“La situazione tesa e i prezzi elevati sono una diretta conseguenza della guerra di Putin contro l’Ucraina. Non c’è errore. La strategia di Putin serve per turbarci, aumentare i prezzi e dividerci. Non lo permetteremo. Ci difendiamo in modo risoluto, preciso e ponderato”, ha aggiunto.
Emergenza gas, da domani possibile “allarme”
Nel frattempo, nella giornata di domani, è prevista la riunione del Comitato tecnico di emergenza e monitoraggio del gas naturale, istituito al Ministero della transizione ecologica (Mite), per discutere sul possibile innalzamento dallo stato di “preallarme” attuale ad “allarme”.
A metà settimana è prevista una seconda riunione con il ministro Roberto Cingolani anche con le società che forniscono il gas, tra cui Eni ed Enel.