Ersu, borse all’80% degli idonei e si arriverà a soddisfare tutti - QdS

Ersu, borse all’80% degli idonei e si arriverà a soddisfare tutti

Marco Carlino

Ersu, borse all’80% degli idonei e si arriverà a soddisfare tutti

mercoledì 06 Novembre 2019

L’uscente commissario Cappellani ha presentato la graduatoria del bando 2019/2020. “Politica fuori dalla porta. Chi mi succederà non la faccia rientrare dalla finestra”

CATANIA – Si è svolta ieri la conferenza stampa indetta dall’uscente commissario straordinario dell’Ersu di Catania, Alessandro Cappellani, nella quale sono state presentate le graduatorie del Bando di concorso 2019/20 per le borse di studio, posti letto e ristorazione gratuita in favore degli studenti dell’Ateneo etneo.

A margine della conferenza, Cappellani – che dopo circa sette anni d’attività ha lasciato la guida dell’Ente per ricoprire la carica di direttore del Dipartimento di Chirurgia dell’Unict – ha tracciato un bilancio dei suoi anni di presidenza rivendicando con soddisfazione il raggiungimento dell’80% delle borse di studio destinate agli studenti idonei.

Ho trovato un ente regionale in seria difficoltà e molto disorientato, che aveva perso l’idea precisa della sua mission – ha spiegato Cappellani – La prima cosa che abbiamo cercato di fare è stata quella di mettere di nuovo al centro dell’Ersu il benessere degli studenti. Abbiamo trovato strutture inutili e costosissime, che abbiamo dovuto necessariamente dismettere. Abbiamo rispettato il termine del 31 ottobre per le graduatorie e con fondi nostri, grazie agli avanzi di bilancio, siamo pronti per erogare 16 milioni di euro che copriranno l’80% degli idonei senza il fondo integrativo nazionale. Non appena questo arriverà, raggiungeremo il 100%”.

Gli ha fatto eco il direttore dell’Ersu, Valerio Caltagirone: “Un risultato importante e un grande traguardo raggiunto. Un aiuto per le famiglie, per gli studenti universitari e un incoraggiamento a continuare gli studi nel nostro ateneo”.

Grande lavoro è stato fatto anche sul fronte dell’Internazionalizzazione dell’Ente: “Abbiamo ricevuto un premio di 700 mila euro grazie agli studenti di Erasmus in-coming, i quali hanno considerato la sede di Catania la seconda migliore in Italia”.

Per quanto riguarda la ristorazione, la gara d’appalto è stata vinta da una ditta francese, che si è aggiudicata il posto con dei costi molto competitivi: “La ditta francese che ha vinto, erogherà i pasti con un costo inferiore a quello del capitolato. In più – ha aggiunto Cappellani – continueremo a mantenere questi 300 mila posti pranzo l’anno con alcune novità: chilometro zero e la possibilità di dividere il pasto tra pranzo e cena”.

L’unico rammarico di Cappellani rimane la questione irrisolta legata all’Hotel Costa, per il quale si è pronti a procedere per le vie legali con una richiesta di danni: “Abbiamo cercato di fare la transazione, ma per ragioni che non dipendevano da noi è stata interrotta”.

Messaggi chiari poi alla classe politica e al futuro successore: “Al presidente Musumeci ho inviato una lettera per chiedere chiarimenti su cos’altro vuole dare agli studenti catanesi in alternativa al Vittorio Emanuele, che ora si vuole destinare a polo museale. Chi mi succederà troverà un ente agile e trasparente, ma dovrà fare in modo che la politica, che noi abbiamo buttato fuori dalla porta, non rientri dalla finestra. L’augurio è quello di migliorare il problema abitativo, risolvere la questione Hotel Costa e pressare la Regione per ottenere immobili e implementare ancora di più i servizi”.

Infine, il Presidente uscente ha esortato gli studenti a continuare gli studi nell’Università di Catania: “La nostra Università è ancora tra le più eccellenti. Non c’è nessuna ragione per andare fuori. Se leggiamo con attenzioni i parametri dei ranking dell’Ateneo, noteremo che non sono legati alla qualità dell’insegnamento”. Adesso si attende che venga nominato il successore che prenderà il posto di Cappellani, il Cda è stato completato e la Regione ha già proposto dei nominativi, l’ufficialità dovrebbe arrivare in tempi brevi, al termine dell’iter burocratico e istituzionale.

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