Eruzioni, gli scienziati, "L'Etna è in cucina e prepara qualcosa" - QdS

Eruzioni, gli scienziati, “L’Etna è in cucina e prepara qualcosa”

Giuseppe Lazzaro Danzuso

Eruzioni, gli scienziati, “L’Etna è in cucina e prepara qualcosa”

lunedì 04 Gennaio 2021

Così Boris Behncke, ricercatore dell'Osservatorio Ingv di Catania, definisce la situazione del Vulcano che continua a dar spettacolo. L'attività è ridotta e non desta preoccupazioni, se non per il problema della cenere lavica che potrebbe influire sul traffico aereo. Collisioni tra placche continentali, terremoti ed eruzioni

“L’Etna è in cucina e prepara qualcosa”.

Boris Behncke, ricercatore dell’Osservatorio di Catania dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ha definito così la situazione del Vulcano più alto d’Europa che, anche oggi, continua a dar spettacolo.

Lo dimostra questa foto scattata dallo stesso Behncke questa mattina all’alba.

“Si tratta – ha spiegato Benkle al Qds.it – di un’attività vulcanica di livelli contenuti nelle aree sommitali e che, a parte la cenere, che potrebbe influire sul traffico aereo, non crea alcun problema”.

“Insomma – ha aggiunto il ricercatore – l’Etna sta facendo quel che ha sempre fatto, ossia si sta preparando a una prossima eruzione laterale che prima o poi si verificherà. Ma non possiamo prevedere quando”.

Il comunicato dell’Ingv

Stamattina, intanto, l’Ingv, Osservatorio Etneo, ha reso noto con un comunicato che a partire dalle 5.45 la rete di videosorveglianza “ha evidenziato una debole e sporadica emissione di cenere dai Crateri Voragine e Sud-Est”, emissioni pulsanti che si disperdevano rapidamente a est.

A partire dalle 8.18 “si è poi osservata una graduale intensificazione dell’attività esplosiva stromboliana alla bocca orientale del Cratere di Sud est con associata abbondante emissione di cenere scura e densa”.

Per quanto riguarda il tremore vulcanico, “non si segnalano variazioni significative e la sua ampiezza oscilla nella fascia dei valori medi” e “non si osservano variazioni significative nei segnali di deformazione”.

Un successivo decremento

In un successivo comunicato è stato rilevato che, a partire da mezzogiorno, dalle telecamere di sorveglianza, si è osservato un decremento dell’attività esplosiva nel Cratere di Sud est.

Dall’Etna niente segnali precisi

“L’Etna, in questo momento – ha sottolineato Behncke – non ci dà segnali precisi, non cè ancora alcun drammatico aumento dell’attività sismica che segnali l’arrivo di un’eruzione. Gli sciami sismici pre-eruttivi sono ben diversi da quelli registrati di questi tempi, che, invece, rappresentano una risposta dei fianchi della montagna agli stress che si creano per accumulo di magma nel sistema di alimentazione”.

Il “genitore comune”

Utilizzando una metafora del suo collega Marco Neri, primo ricercatore dell’Ingv, Behncke ha spiegato che i fenomeni che si stanno registrando in questo periodo sono “Figli diversi di un genitore comune”.

Il genitore comune “è la collisione tra la placca continentale africana e quella europea”, i figli diversi sono il terremoto in Croazia, la scossa registrata al largo della costa iblea in Sicilia, e l’attività sismica ed eruttiva di questi giorni sull’Etna.

“Ovviamente – ha concluso – una medesima causa produce effetti decisamente diversi tra loro”.

Quanto all’Etna, resta “in cucina a preparare l’eruzione prossima ventura”.

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