Export siciliano di uva e agrumi, scattano i controlli

Export siciliano di uva e agrumi, scattano i controlli

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Export siciliano di uva e agrumi, scattano i controlli

Michele Giuliano  |
sabato 30 Marzo 2024

In via di pianificazione la campagna di esportazione di agrumi e uva in Brasile, Cina, Canada e Uruguay .

È il momento di organizzare la campagna di esportazione dalla Sicilia degli agrumi e dell’Uva in diversi paesi in tutto il mondo, dalla Cina al Canada, dall’Uruguay al Brasile. A occuparsene il servizio fitosanitario (Sfr) del dipartimento regionale dell’agricoltura. In collaborazione con le aziende interessate gli uffici regionali vogliono pianificare le diverse azioni, specifiche in base al prodotto e al paese in cui esportarlo.

Export in Brasile

Le aziende che sono interessate all’esportazione di agrumi in Brasile per la prossima campagna commerciale 2024-25, devono inviare la lettera di adesione scritta sulla falsariga dello schema messo a disposizione dall’ufficio regionale. Le aziende esportatrici si impegnano, con il proprio personale tecnico, sotto la sorveglianza dell’Sfr, ad avviare entro il prossimo 15 aprile, negli appezzamenti la cui produzione è destinata all’esportazione, i necessari controlli mirati a verificare l’assenza degli organismi nocivi indicati nell’estratto della normativa fitosanitaria del Brasile pubblicata sul sito web del servizio.

Export in Cina

Per le aziende che si occupano di esportare agrumi nella Repubblica popolare cinese, il protocollo fitosanitario con la Cina prevede che gli esportatori che aderiscono al programma, e le relative aziende di produzione, siano registrati all’Sfr e i dati identificativi trasmessi alle autorità cinesi, attraverso il Servizio fitosanitario centrale del ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Inoltre, è necessario che le aziende operino all’interno di un valido sistema di tracciabilità, per cui i dati identificativi dovranno essere comunicati utilizzando gli appositi schemi pubblicati sulla pagina web del servizio Fitosanitario. Anche in questo caso, le aziende esportatrici dovranno condurre i necessari controlli fitosanitari per verificare l’assenza degli organismi nocivi compresi nella lista degli organismi da quarantena della Cina. Il monitoraggio dovrà essere avviato entro il 15 aprile prossimo: nelle unità di produzione deve essere esclusa la presenza degli organismi nocivi Phytophthora syringae e Phytophthora hibernalis, attraverso esami di laboratorio condotti su campioni di terreno. Inoltre, le autorità cinesi ritengono necessari trattamenti preventivi con prodotti a base di rame effettuati nel periodo autunnale.

L’export i Canada

Diversi i protocolli per le aziende che vogliono esportare uva da tavola in Canada. Le ditte interessate dovranno adottare il sistema di controllo approvato dalle autorità fitosanitarie del Canada che prevede che la registrazione delle aziende al Servizio fitosanitario regionale, in modo da operare all’interno di un valido sistema di tracciabilità. Pertanto, i dati identificativi saranno inseriti negli elenchi dei produttori aderenti e dei magazzini di lavorazione, e i corrispondenti codici dovranno essere riportati su ogni collo della spedizione. Inoltre, il sistema prevede che gli interventi di difesa vengano effettuati secondo quanto previsto dal disciplinare regionale di produzione integrata. Entro il 15 aprile andranno avviati i controlli, allo scopo di verificare l’assenza degli organismi nocivi compresi nella lista degli organismi da quarantena del Canada. In particolare, Lobesia botrana, Otiorhynchus corruptor e O. ligustici saranno monitorati in campo. Le verifiche saranno eseguite sotto la responsabilità del tecnico fitosanitario incaricato, che dovrà formare anche il personale addetto alla raccolta e la lavorazione.

L’export in Uruguay

In ultimo, gli operatori interessati a partecipare al programma di esportazione di uva da tavola in Uruguay: le aziende esportatrici con il proprio personale tecnico dovranno condurre i necessari controlli fitosanitari nelle unità di produzione il cui prodotto è destinato all’esportazione. I controlli saranno finalizzati a verificare l’assenza dell’organismo nocivo Lobesia botrana (tignoletta della vite).

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