A Palermo il ricordo di Falcone e Borsellino: "Più vivi che mai" - QdS

A Palermo il ricordo di Falcone e Borsellino: “Più vivi che mai”

web-la

A Palermo il ricordo di Falcone e Borsellino: “Più vivi che mai”

Patrizia Penna  |
venerdì 06 Maggio 2022

C’era anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ieri nell’Aula bunker del carcere Ucciardone, per partecipare alla commemorazione. Cartabia: “Stragi ‘92 sono memoria ferita, dobbiamo averne cura”

C’era anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ieri nell’Aula bunker del carcere Ucciardone, per partecipare alla commemorazione di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti della scorta nel 30esimo anno della loro uccisione per mano mafiosa.

Ricordo Falcone e Borsellino, l’iniziativa nell’aula bunker

L’iniziativa, che ha concluso la prima Conferenza internazionale dei Procuratori generali, ha ricevuto il plauso di  Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni Falcone, “perché concorre a rimarginare la ferita inferta a mio fratello da molti esponenti della magistratura che furono protagonisti, durante tutta la sua carriera, di attacchi violenti e delegittimanti che concorsero al suo isolamento”.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati ricordati dal procuratore generale della Corte di Cassazione, Giovanni Salvi, quali precursori di un modello nuovo di giustizia che ha fatto della cooperazione un’arma formidabile contro la criminalità organizzata e contro Cosa Nostra.

“Al loro impegno – ha detto – si deve anche l’avvio di Untoc, la convenzione contro il crimine organizzato transnazionale, sottoscritta a Palermo 22 anni fa. Essi pagarono con la vita e ne ricorderemo il trentennale del sacrificio non con una commemorazione, ma come parte dei nostri lavori”.

Ricordo Falcone e Borsellino, le parole della Cartabia

Secondo la Guardasigilli Marta Cartabia tra le molte ragioni per cui tutti noi siamo debitori in particolare verso Giovanni Falcone, “c’è senza dubbio aver ‘collocato la lotta contro il crimine organizzato – come scrisse un altro magistrato che con lui collaborò al Ministero, Eugenio Selvaggi – al livello internazionale, sia quanto agli strumenti di contrasto sia per la necessaria condivisione della consapevolezza della sua pericolosità’. Se oggi 46 procuratori generali del Consiglio d’Europa e rappresentanti di altri Paesi del mondo sono presenti in questo luogo è proprio in nome di questa condivisa consapevolezza che ha generato, e continua a generare, una sempre più intensa condivisa azione”.

Cartabia non ha dubbi, abbiamo il dovere di prenderci cura della memoria: “Le stragi di mafia  – ha spiegato la ministra – hanno costituito in noi una memoria ferita. Al cospetto di Falcone, Morvillo, Borsellino e tutte le altre vittime delle mafie abbiamo il dovere di prenderci cura di questa memoria. Come direbbe Paul Ricoeur, ‘anzitutto per resistere all’universale rovina che minaccia le tracce stesse lasciate dagli eventi’ e, soprattutto, per mantenere viva la tradizione che non è ‘trasmissione inerte di un deposito già morto – ci ricorda il filosofo francese – bensì la trasmissione viva di una innovazione sempre suscettibile di essere rinnovata’. La testimonianza di chi oggi abbiamo ricordato vive e si rinnova, dunque, nel costante impegno di ciascun cittadino, primi fra tutti i novemila magistrati italiani, quotidianamente all’opera nell’altissimo compito del rendere giustizia”.

Ricordo Falcone e Borsellino, Ermini: “Sono sempre vivi”

”Falcone e Borsellino sono ancora vivi”, ha sottolineato con forza nel suo intervento il vice presidente del Csm, Davide Ermini: “Solo facendo il nostro dovere, solo lavorando per un ideale di giustizia e libertà, solo continuando la loro opera, daremo un senso al loro sacrifico e dimostreremo, a noi stessi e al mondo, che Falcone e Borsellino sono vivi. Sono ancora vivi”.

“La mafia aveva paura di Falcone e Borsellino – ha detto Ermini – Temeva le loro indagini, temeva la loro competenza, la loro efficienza, la loro determinazione e il loro coraggio. Temeva Falcone e Borsellino in quanto magistrati simbolo di uno Stato capace di sconfiggerla. In quanto campioni di quell’‘etica delle convinzioni’ che, secondo l’insegnamento di Max Weber, fa prevalere i principi e i valori sulle conseguenze che ne potranno derivare. Anche se il costo è la vita. 

Falcone e Borsellino sono l’esempio fulgido e imperituro per la magistratura tutta. Sono fonte d’ispirazione e stimolo per i valorosi pubblici ministeri e giudici quotidianamente impegnati in prima linea contro il crimine organizzato. Allo stragismo mafioso lo Stato,  la magistratura, le forze dell’ordine hanno risposto con vigore, e in tutti questi anni i magistrati hanno dato vita e continuità a iniziative giudiziarie che hanno inferto duri colpi alle cosche e hanno aggredito energicamente i loro patrimoni”.  

Ricordo Falcone e Borsellino, le parole di Grasso e della Lamorgese

“Io ero procuratore della Repubblica quando è stata firmata a Palermo la Convenzione 2000 che ha dato il via a un’azione internazionale che viene fuori dall’idea di Falcone – ha raccontato  l’ex procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso – Oggi avere la ‘risoluzione Falcone’ è un vanto per l’Italia a livello europea perché nessuna risoluzione ha un nome da un punto di vista giuridico”.

Dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, infine, un messaggio di speranza: “All’inaudita violenza delle stragi del ‘92 si rispose con misure mai viste e, giorno dopo giorno, grazie al nuovo slancio delle coscienze e agli importanti provvedimenti adottati dal parlamento abbiamo ottenuto risultati straordinari. Le mafie possono essere sconfitte colpendole nell’emblema della loro protervia, il denaro”.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017