Fase 2, il premier Conte, "riaprendo affrontiamo un rischio calcolato, ma dobbiamo correrlo" - QdS

Fase 2, il premier Conte, “riaprendo affrontiamo un rischio calcolato, ma dobbiamo correrlo”

redazione web

Fase 2, il premier Conte, “riaprendo affrontiamo un rischio calcolato, ma dobbiamo correrlo”

sabato 16 Maggio 2020

La conferenza stampa del Premier, "le regioni collaborano con noi: basta chiacchiericci dei politici, contano gli obiettivi". Il Piano nazionale per tenere sotto controllo l'epidemia, "i lombardi stiano particolarmente attenti". Da lunedì riprende la vita sociale, incontri con gli amici e celebrazioni liturgiche. "Dal 25 maggio riaprono le palestre, mentre dal 15 giugno riapriranno i teatri e i cinema". C'è ancora da attendere per il calcio. Un Recovery found europeo consistente e le domande sulla questione Fca Italy

“Le misure hanno prodotto i risultati attesi e siamo nella condizione di affrontare la Fase 2 con fiducia ma anche con senso di responsabilità. Abbiamo in piano nazionale di monitoraggio basato su flussi informativi quotidiani che ci perveranno dalle Regioni. Da lunedì prosimo riapriranno negozi di vendita al dettaglio, i servizi legati alla cura della persona come barbieri, parrucchieri e centri estetici, e poi ristoranti, bar pizzerie, gelaterie, pasticcerie, pub”.

Conte, le regioni collaborano con noi

Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha aperto la conferenza stampa nel Palazzo Chigi nel corso della quale ha parlato del “piano di monitoraggio per tenere sotto controllo la curva epidemiologica” sottolineando che “le regioni collaborano con noi per far rispettare le regole di distanziamento”.

“I nostri principi – ha sottolineato il Premier – sono sempre gli stessi: tutela della salute e della vita dei cittadini, principi non negoziabili. Ma dobbiamo declinarli in modo diverso in questa fase”.

Basta chiacchiericci dei politici, contano gli obiettivi

“Se leggiamo i giornali – ha spiegato – vediamo dei tentativi di dare qualche spallata al governo. Ma al di là del chiacchiericcio dei partiti, dobbiamo concentrarci sugli obiettivi che abbiamo davanti. Dobbiamo progettare la ripresa a pieno regime del Paese. Non possiamo lasciarci distrarre da polemiche”.

Un Piano nazionale per tenere sotto controllo l’epidemia

Avremo “un piano nazionale di monitoraggio per tenere sotto controllo la curva epidemiologica” con “comunicazioni quotidiane dalle regioni” e questo consentirà di poter intervenire”, se necessario, “con misure specifiche in luoghi circoscritti: sono stati acquistati test per centocinquantamila persone e siamo disponibili ad acquistarne altrettanti, poi partirà nei prossimi giorni la sperimentazione dell’App Immuni”.

“Dobbiamo intenderci con i presidenti delle regioni: qui non c’è nessuno scarico di responsabilità, qui non si gioca con l’emergenza. Noi abbiamo predisposto un piano articolato. Passata l’emergenza dovremo aprire un dibattito pubblico e valutare con tutte le forze politiche se si può migliorare qualcosa sul riparto di competenze con le Regioni”.

Affrontiamo un rischio calcolato e dobbiamo accettarlo

“Affrontiamo un rischio calcolato – ha aggiunto – perché la curva dei contagi può tornare a salire”. Un rischio che “dobbiamo accettarlo altrimenti non potremo mai ripartire: dovremmo aspettare la scoperta e la distribuzione del vaccino ma non ce lo possiamo permettere”.

I lombardi stiano particolarmente attenti

“Abbiamo – ha spiegato il Premier – un piano nazionale di monitoraggio molto sofisticato. Non mi risulta che in altri Paese abbiamo un sistema così articolato e puntuale, con una ventina di parametri. E’ chiaro che la Lombardia attualmente sta affrontando una prova più difficile rispetto alle altre Regioni. Quindi consiglio a tutti i lombardi di essere particolarmente attenti. Anche nel principio di auto responsabilità e autoprotezione”

Per questo, ha detto Conte, “raccomandiamo di portare sempre la mascherina, di metterla sempre al chiuso ma anche all’aperto se non c’è possibilità di rispettare le distanze: affrontiamo la Fase 2 con voglia di ricominciare, ma con prudenza”.

Da lunedì riprende la vita sociale

Da lunedì prossimo “riprende la vita sociale e riprendono gli incontri con gli amici”. Non ci saranno le autocertificazioni (se non tra regioni), ma resterà “il divieto di assembramenti e distanza di un metro”.

“Dal 25 maggio riaprono le palestre, mentre dal 15 giugno riapriranno i teatri e i cinema”. Secondo l’accordo raggiunto ieri con i governatori le Regioni possono decidere se anticipare o posticipare la data del 15 giugno.

E per i bambini “ci sarà un ventaglio di offerte varie a carattere ludico e ricreativo”.

Riprendono anche le celebrazioni liturgiche

Da lunedì riprendono anche le celebrazioni liturgiche e Conte si è detto soddisfatto del “grande lavoro fatto insieme con la Cei, la Chiesa cattolica e le altre confessioni religiose”.

“Ovviamente – ha aggiunto – bisognerà rispettare le misure anti contagio stabilite nei vari protocolli”.

Per il calcio bisognerà ancora aspettare

Per la riapertura del campionato di calcio, invece, “serve una garanzia di massima sicurezza” che ora manca, ha detto Conte.

“Bisogna prima capire e aspettare – ha sottolineato – che si realizzino le condizioni per la ripresa dei campionati, non solo di calcio, in condizioni di massima sicurezza. Per avventurarsi a indicare una data per la ripresa
bisogna avere qualche garanzia in più che in questo momento non c’è. Il ministro Spadafora, comunque, è molto responsabile, come tutto il governo. Sta lavorando con molta attenzione”.

Da domani il Dl rilancio in Gazzetta Ufficiale

“Confido che già domani – ha aggiunto il Premier – il dl rilancio possa andare in Gazzetta Ufficiale. L’accordo politico c’è, ora stanno lavorando i tecnici, in queste ore è alla bollinatura finale”.

Un Recovery found europeo consistente

Tra le domande dei giornalisti, quella sulla proposta di Giulio Tremonti sui Btp, alla quale Conte ha risposto: “sulla mia scrivania ci sono varie ipotesi per il rilancio dell’economia, per far correre l’economia, per una crescita più sostenuta”.

“Non escludiamo nulla – ha aggiunto – ma il mio primo pensiero è il piano europeo degli strumenti finanziari. Dobbiamo lavorare lì, fare in modo che il Recovery fund sia consistente, slegato dai criteri precedenti, sia a portata di mano e abbia una cospicua parte di doni, attribuzioni a fondo perduto piuttosto che dare maggior rilievo ai finanziamenti”.

Conte ha poi difeso il commissario Domenico Arcuri affermando che ciò che ha fatto “è chiaro e trasparente: non sottovaluterei la qualità del suo operato”. E, sempre su sollecitazione dei giornalisti, ha parlato dell’usura “grande preoccupazione del Governo, perché in una situazione di incertezza economica e difficoltà, il rischio di rimanere in mano a circuiti di malaffare è grande”.

La questione di Fca Italy

“Nel caso di Fca – ha detto, rispondendo a un’altra domanda – stiamo parlando comunque, al di là della capogruppo, di fabbriche italiane che occupano moltissimi lavoratori italiani”.

Ieri Milano Finanza aveva rivelato che Fca Italy aveva intenzione di chiedere “la garanzia dello Stato italiano su prestiti per circa 6,5 miliardi sul plafond gestito dalla Sace”.

“Un problema che affronteremo nel dl semplificazione” sarà quello della “competizione tra ordinamenti. Dobbiamo rendere più attraente il nostro ordinamento giuridico. Chiedendoci perché le aziende vanno all’estero: per un
diritto societario più attraente e per le agevolazioni, il cosiddetto dumping fiscale.

Conte, “Non sono un dittatore e ci metto la faccia”

“Sono stato tacciato di essere paternalista, illiberale e dittatore…Ma mi sembra che la faccia, quando c’è da assumersi delle responsabilità, questo governo ce la metta sempre…”.

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