Giacomo Spada, avvocato e consigliere nazionale dell'associazione italiana delle piccole e medie imprese, lancia l'allarme sulla concreta possibilità che parte del sistema venga inutilmente complicato dalle disposizioni contrastanti del Governo e dei capi degli uffici giudiziari
“Gli operatori del diritto sono costretti a esaminare con molta attenzione ogni singola controversia per evitare di cadere in decadenze e non poter partecipare, pur da remoto, alle udienze”.
L’allarme sui procedimenti giudiziari a rischio decadenza è stato lanciato da Giacomo Spada, avvocato e consigliere nazionale di Unimpresa, l’associazione italiana delle piccole e medie imprese.
“Oltre a questo rischio – ha aggiunto Spada – va segnalato che molti giudici civili hanno rinviato le udienze già fissate oltre i termini di sospensione necessaria. A date cioè inverosimilmente lontane, nel 2021, al di fuori da ogni logica conseguente dell’emergenza legata al coronavirus”.
“Il risultato – ha sottolineato il consigliere di Unimpresa – è un autentico pandemonio di date e disposizioni, più di una volta modificate e che hanno provocato solo incertezze e confusione”.
“Infatti – ha spiegato Spada – così come è avvenuto con la sovrapposizione tra le disposizioni sull’emergenza pandemia tra governo nazionale e regioni, allo stesso modo, ai dettami generali dell’esecutivo si sono accavallate le diverse decisioni dei vari capi degli uffici giudiziari: Tribunali, Corti d’appello e Sezioni di esecuzione, mobiliare e immobiliare”.
“Questi soggetti, infatti – ha concluso Spada – ciascuno nel proprio ambito, hanno dato disposizioni poco chiare e frammentarie. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un’autentica polveriera che potrebbe saltare ingessando parte del nostro sistema giudiziario. Un’eventualità che va evitata a tutti i costi. I processi vanno snelliti e velocizzati e questo può essere fatto soltanto dai responsabili degli uffici giudiziari”.