Finanziaria Sicilia, la proposta della maggioranza all'opposizione

Finanziaria, budget per nuove mancette o attenzione ai siciliani? La proposta all’Ars

Antonino Lo Re

Finanziaria, budget per nuove mancette o attenzione ai siciliani? La proposta all’Ars

Simone Olivelli  |
mercoledì 29 Novembre 2023

L'atto più importante nella vita del governo regionale. Sia Schifani che l'assessore all'Economia Marco Falcone puntano a chiudere la partita entro la fine dell'anno

Una formula aritmetica per trovare la quadra tra maggioranza e opposizione e dare a tutti la possibilità di arrivare alle festività natalizie con il proprio pacchetto di doni da recapitare a concittadini, grandi elettori, piccole clientele. È ciò che si profila nuovamente all’orizzonte della politica siciliana, a poche settimane dal voto che ha dato l’ok alla distribuzione di fondi a enti locali e associazioni. Stavolta la cornice è la legge finanziaria, l’atto più importante nella vita del governo regionale. Sia Schifani che l’assessore all’Economia Marco Falcone puntano a chiudere la partita entro la fine dell’anno, interrompendo così la tradizione per nulla virtuosa di rifugiarsi nell’esercizio provvisorio; l’opposizione reclama la possibilità di esaminare a fondo la manovra e, temendo di non vedersela riconosciuta, ha già preparato una batteria da un migliaio di emendamenti.

Frizioni che fanno parte del gioco dei ruoli, ma che potrebbero trovare adeguato unguento lenitivo nelle risorse che, a meno di ripensamenti, verranno messe nelle mani dei 70 deputati concedendo a ognuno di loro di stabilirne la destinazione. Nell’unanime consapevolezza di quanto sia necessario curare i rapporti con l’elettorato di riferimento.

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Il criterio di ripartizione

Nonostante per il momento siano soltanto voci di corridoio, l’indirizzo proposto dal governo Schifani è quello di destinare 36 milioni di euro a piccoli e medi interventi localizzati. La somma dovrebbe essere allocata all’interno del maxi-emendamento che dovrebbe essere redatto nel corso dell’esame del disegno di legge all’interno della commissione bilancio.

Il criterio che è stato comunicato a ognuno dei gruppi parlamentari all’Ars e che non verrà messo nero su bianco prevede che i due terzi delle risorse – 24 milioni – vengano gestiti dalla maggioranza, mentre i restanti 12 milioni dall’opposizione. Considerato che i partiti di centrodestra mettono insieme 40 deputati mentre la minoranza, incluso Gianfranco Miccichè passato al gruppo misto dopo la rottura con Forza Italia, ne conta 30, la ripartizione porterebbe all’assegnazione di 600mila euro a ogni esponente di maggioranza, con i colleghi di minoranza che dovrebbero accontentarsi di 400mila euro. Somme che comunque consentirebbero di oliare i rapporti con i territori di provenienza, tra manifestazioni culturali e piccole opere pubbliche da sostenere.

Mancette o attenzione verso i siciliani?

Per quanto tra i banchi dell’opposizione non siano pochi coloro che ritengono che la finanziaria debba puntare su progetti di ampio respiro, che lontano dai campanilismi riescano a mettere in campo opportunità di sviluppo per l’isola e la vita di chi ci vive, in fin dei conti l’idea di poter usufruire di un piccolo portafoglio personale sembra non scontentare nessuno. Il sentimento comune è pressappoco questo: più o meno si è sempre fatto e poter dare una risposta alle tante istanze che arrivano da città e paesi in cui i singoli deputati hanno la propria base elettorale non è di certo un male.

Tale orientamento si è invece scontrato con quanti, soprattutto dall’esterno di Palazzo dei Normanni, ritengono – come nel caso della manovrina approvata nelle scorse settimane – lo stanziamento dei fondi nient’altro che mancette. Sul punto di recente è intervenuto il presidente della Regione Renato Schifani difendendo l’operato dell’Assemblea regionale siciliana: “La logica che i parlamentari possano avere possibilità di utilizzare fondi pubblici per fini pubblici c’è stata sempre. Non vedo francamente un grande scandalo. Capisco la parcellizzazione eccessiva di questi interventi però sono interventi finalizzati a migliorare quantomeno la vita dei siciliani”, ha dichiarato il governatore nel corso della trasferta a Catania per l’affidamento dei lavori per la realizzazione del museo dell’Etna.

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