Francesco Italia: ‘O Rey da Remuntada - QdS

Francesco Italia: ‘O Rey da Remuntada

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Francesco Italia: ‘O Rey da Remuntada

Giovanni Pizzo  |
martedì 13 Giugno 2023

"Il sindaco uscente e rientrante si conferma il campione delle rimonte", commento dopo il ballottaggio a Siracusa.

Se sei un candidato di Grosse Koalition, e pensi di essere in testa a Siracusa, ma hai dietro Francesco Italia riponi le tue speranze, hai già perso. Il sindaco uscente e rientrante si conferma il campione delle rimonte.

La scorsa volta con Paolo Ezechia Reale aveva rimontato 22 punti di svantaggio, stavolta lo ha fatto in surplace, staccando il candidato del centrodestra di 12 punti. Era chiaro che tra un sindaco come Italia ed un candidato come Messina, senza più il traino di liste e consiglieri non c’era spesa. Il confronto al ballottaggio è tra persone non più tra partiti, è in quel caso vince il valore percepito della persona, il suo curriculum, la sua storia amministrativa. Italia è stato ex assessore alla cultura di Siracusa, in un momento che ha segnato una rinascita culturale e turistica della città, è successivamente stato eletto a Sindaco, peraltro senza un consiglio comunale, in quanto autosciolto per non aver approvato il bilancio.

La partita era quasi chiara da quando i giochi dei candidati sono usciti allo scoperto. Il centrodestra si era spaccato con la decisione di puntare sul candidato proposto da Gennuso. Edy Bandiera si è candidato lo stesso, come si è candidato l’ex sindaco Garozzo, che non poteva apparentarsi certamente con PD e 5 Stelle, che non sono mai entrati veramente in partita. Di fatto ha deciso alla fine la città, contro le scelte dei capipartito della provincia e i dirigenti palermitani e romani. Il Paese è dei paesani, figuratevi se non lo è di cittadini che hanno tremila anni di storia. Il governatore Schifani si era speso in prima persona, con l’unico candidato di Forza Italia proposto dal centrodestra, ma non è riuscito a tenere insieme nemmeno il suo partito.

Ha vinto il civismo, come per Tranchida a Trapani, e per Cassì a Ragusa. Solo a Catania, la seconda piazza elettorale dell’isola, ha vinto la politica dei partiti, ma le dimensioni e la storia politica della città lo consentivano. Nel resto della Sicilia le coalizioni non riescono a convincere il territorio a votare. Intanto a Siracusa c’è Italia di nuovo. W Italia e così è se vi pare.

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