Frode all'Unione Europea, sequestro ad azienda di Caronia - QdS

“Finanziamenti Ue illegittimi” per oltre 500mila euro, scatta maxi-sequestro nel Messinese

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“Finanziamenti Ue illegittimi” per oltre 500mila euro, scatta maxi-sequestro nel Messinese

Redazione  |
venerdì 30 Giugno 2023

Nuovo caso di frode ai danni dell'Unione Europea: le accuse a un'azienda agricola del Messinese.

I finanzieri del comando provinciale di Messina hanno concluso un’articolata attività d’indagine nei confronti di un’azienda agricola operante nel Comune di Caronia (Messina), beneficiaria di ingenti finanziamenti Ue illegittimi, ammontanti a oltre 530mila euro. Ecco i dettagli sul provvedimento di sequestro e sulle accuse all’azienda di frode ai danni dell’Unione Europea.

Frode all’Unione Europea, “finanziamenti illegittimi”

Le fiamme gialle della tenenza di Sant’Agata di Militello, coordinate dalla Procura Europea (European Public Prosecutor’s Office) di Palermo hanno denunciato un imprenditore agricolo per i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico. Di qui il provvedimento di sequestro preventivo di beni – ai fini della confisca – per un valore di oltre 260mila euro e di 125 titoli di pagamento Agea del valore complessivo di 14.800 euro.

Il provvedimento cautelare interviene nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare conferma in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio.

Gli stanziamenti della Politica Agricola Comune, interamente finanziati dall’Unione Europea, sono finalizzati ad implementare il reddito degli agricoltori e sostenere le produzioni, aumentandone la qualità, sostenibilità e competitività.

Dopo articolati riscontri documentali e contabili, i finanzieri hanno accertato che l’agricoltore aveva dichiarato il possesso di numerosi terreni agricoli, soprattutto nel parco dei Nebrodi, ricorrendo a falsi contratti di affitto o comodato di fondo rustico, riportanti la firma di ignari proprietari, completamente all’oscuro del sistema di frode presumibilmente architettato dall’indagato.

Con tale condotta fraudolenta, l’indagato sarebbe riuscito a indurre in errore l’ente pagatore Agea, riscuotendo ingenti risorse comunitarie per oltre 530mila euro e aumentato la consistenza aziendale al punto da accedere indebitamente alla “Riserva Nazionale dei Titoli” e ottenere ulteriori titoli da poter sfruttare, a proprio vantaggio, nelle successive annualità.

Il provvedimento di sequestro

In considerazione degli elementi raccolti, salvo diverse valutazioni nei successivi gradi di giudizio e fermo restando il principio di non colpevolezza sino a sentenza passata in giudicato, su richiesta dei procuratori europei delegati per la Sicilia e Calabria, il gip del Tribunale di Patti ha emesso l’odierno provvedimento di sequestro preventivo per le ingenti somme indebitamente percepite che, eseguito nei giorni scorsi dai finanzieri santagatesi, ha riguardato liquidità e beni immobili rinvenuti nella disponibilità dell’indagato.

L’autorità giudiziaria e la Guardia di Finanza continueranno a mantenere altissima la soglia di attenzione, evitando che significative risorse pubbliche diventino facile preda di operatori spregiudicati, in danno dei tanti imprenditori onesti.

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