Sostenere le imprese a 360 gradi con servizi e supporto finanziario - QdS

Sostenere le imprese a 360 gradi con servizi e supporto finanziario

Giovanna Naccari

Sostenere le imprese a 360 gradi con servizi e supporto finanziario

venerdì 13 Agosto 2021

Forum con Giacomo Gargano presidente Irfis FinSicilia. Sprint sull’efficienza con le novità statutarie introdotte nel 2018

Giacomo Gargano è nato a Catania il 24 gennaio 1979. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Catania, si è abilitato alla professione forense nel 2005. Professore di II fascia di Diritto amministrativo, ha svolto attività didattiche e incarichi in Atenei italiani ed esteri. Tra il 2016 e il 2017 si è occupato di fenomeni corruttivi e mafiosi negli Enti locali per la Commissione Antimafia dell’Ars. È console onorario del Sud Africa in Sicilia. Dal 2018 è presidente di Irfis FinSicilia Spa

Intervistato dal vice presidente Filippo Anastasi, Giacomo Gargano, presidente Irfis FinSicilia, risponde alle domande del QdS.

Qual è la missione dell’Irfis dopo le modifiche introdotte allo statuto?
“L’Irfis si è evoluta nel dare risposte alle imprese negli ultimi tre anni, con l’ampliamento dell’oggetto sociale dello statuto introdotto nel 2018 dal socio unico che è la Regione siciliana. Oggi l’obiettivo è di sostenere le imprese a 360 gradi, finanziariamente e attraverso i servizi. La società si pone come punto di riferimento per le imprese siciliane che vogliono, per esempio, svolgere attività nel commercio, in agricoltura, nel turismo e in tanti altri settori. All’Irfis, oggi, si può rivolgere l’impresa che necessita di servizi e l’impresa che chiede un sostegno finanziario nelle diverse forme di credito agevolato e finanza ordinaria. Per i servizi, noi siamo interlocutori di Sace e Simest, di Mediocredito centrale, di Invitalia, di Cassa depositi e prestiti. Oggi ci sono tutta una serie di condizioni che consentono agli imprenditori di avere un riferimento in Irfis”.

Tra l’Istituto trasformato in Irfis FinSicilia e la Regione siciliana cosa è cambiato rispetto al passato?
“Irfis, che oggi è una società in house della Regione, non è solo un intermediario finanziario, ma è anche uno strumento finanziario della Regione siciliana, che massimizza il suo obiettivo di sostegno alle imprese attraverso la società. Nel momento in cui la Regione vuole intervenire per aiutare gli imprenditori siciliani con strumenti finanziari di diversa natura, può farlo attraverso Irfis, già rodato e testato nei suoi strumenti. E la Regione, oggi, grazie a questa modifica statutaria, sta erogando molte risorse attraverso la società”.

Quali risposte oggi siete in grado di dare?
“Siamo passati da 57 pratiche nel 2017 a settemila pratiche nel 2020, migliorando il portafoglio clienti e il credito di qualità, grazie agli ambiti in cui oggi possiamo intervenire. Lo sblocco del Fondo Sicilia e la creazione della società in house ci hanno consentito di avere strumenti finanziari agevolati non solo per chi non può accedere al mercato tradizionale bancario, ma anche per quelle imprese solide che hanno avuto difficoltà per il Covid 19. Gli stessi aiuti valgono per le start up e per l’imprenditoria giovanile che notoriamente non hanno una forza e una storia alle spalle per rivolgersi alle banche. Siamo, poi, riusciti a modificare il prezzo del denaro con i fondi propri, e, come istituto finanziario, siamo arrivati ad abbassare i tassi e a recuperare investimenti di qualità”.

Strumenti e pianta organica sono adeguati al nuovo Piano industriale?
“Attualmente abbiamo 69 dipendenti di cui 16 giovani professionisti assunti con un bando recente per portare avanti la nuova missione di Irfis. Sono risorse di grande livello che hanno portato nuove energie e lavorano in sinergia con il personale. Per l’informatizzazione siamo in fase di ultimazione ed entro fine anno dovremmo raggiungere l’obiettivo. Tutta l’attività istruttoria dovrà essere svolta attraverso la procedura informatica. Già oggi siamo a buon punto, le pratiche hanno un iter telematico e se qualcosa non va nella domanda si attiva subito l’interlocuzione con l’utenza. Il nostro obiettivo è arrivare a dare risposte in tempi brevi alle imprese”.

Incoraggiare i ragazzi e le donne

L’Irfis ha gli strumenti per sostenere l’imprenditoria giovanile e femminile?
“Gli strumenti ci sono, bisogna incentivarli. Tra le iniziative, abbiamo istituito il premio ‘La tua idea di impresa in Sicilia’ con risorse economiche della Regione e dell’Irfis. A dieci imprenditori, dopo una selezione di progetti innovativi e sostenibili, è stato assegnato durante una cerimonia ufficiale alla presenza del presidente Musumeci, un premio di diecimila euro ciascuno. Le idee dei giovani si sviluppano in vari settori, tra cui l’agricoltura, la tecnologia, la salute e il benessere. Nell’iniziativa si inseriscono anche la verifica del progetto successivo e la finanziabilità. Con l’Ordine dei commercialisti abbiamo avviato l’assistenza al business plan e questo ha stimolato i giovani all’autoimprenditorialità. Sono stati presentati quaranta progetti. L’Irfis ha tutti gli strumenti per sostenere l’impresa giovanile e femminile, l’importante è che l’idea progettuale sia sostenibile”.

Come si può intervenire sulla cultura?
“Da Statuto possiamo sostenere la cultura legata a un’idea imprenditoriale. Poi, siamo anche un soggetto sociale, essendo una partecipata della Regione. Di recente abbiamo sostenuto la Fondazione Falcone nelle sue iniziative”.

Avete contatti con le Università e con i settori del mondo produttivo?
“Prima dell’emergenza epidemiologica eravamo stati invitati dalla Conferenza dei rettori e avevamo abbozzato una convenzione con le quattro università di Palermo, Catania, Messina ed Enna. Poi, la pandemia ha stravolto il programma, così come per lo stesso motivo è stato stravolto il programma con gli enti locali, le camere di commercio e le associazioni di categoria per incontri divulgativi sui nostri prodotti. Contiamo di riprendere le attività appena possibile”.

Obiettivi e progetti ambiziosi per il 2022

Cosa ha fatto l’Irfis per sostenere le imprese in tempo di pandemia?
“Come prima azione, con la riconversione del Fondo Sicilia su iniziativa dell’assessorato regionale per l’Economia, abbiamo sostenuto le imprese che erano in difficoltà a causa del Covid-19 con il credito di esercizio. Questo strumento era nato, infatti, prima della pandemia per aiutare tutte quelle imprese che stavano ai margini del settore bancario con l’obiettivo di sostenere gli investimenti e il credito di esercizio. Con il Covid il fondo riconvertito è stato utilizzato per il sostegno principale al credito di esercizio durante la pandemia. Le risorse di 84 milioni sono state tutte spese, tra queste quelle destinate all’editoria. Questa misura sarà rimpinguata con 250 milioni di euro che la giunta regionale ha deliberato il mese scorso con la riprogrammazione del Fondo di sviluppo di coesione. Tra le azioni in tempo di pandemia abbiamo attivato anche la misura straordinaria di liquidità con le banche attraverso un’intesa con l’Abi”.

Quali sono i progetti e gli obiettivi per il 2022?
“Sui fondi propri Irfis, nell’ambito del mercato, l’obiettivo è di migliorare la qualità del credito sostenendo progetti imprenditoriale e investimenti. Sui fondi del credito agevolato l’obiettivo è chiudere il bando per pmi e professionisti di ottanta milioni di euro in corso con la piattaforma Infocamere e spendere i 250 milioni deliberati a giugno dal Governo Musumeci. Abbiamo strumenti e risorse umane per spendere più di trecento milioni di euro a sostegno delle imprese. Oggi siamo sinergici al sistema bancario. Irfis è in grado di dare risposte a chi chiede credito agevolato perché non ha condizioni per accesso a credito ordinario e a chi sta sul mercato e vuole continuare a fare investimenti. Vorrei chiudere il 2022 con un maggior supporto alle impese anche in termini di consulenza gratuita a chi chiede l’accesso ai fondi extraregionali e comunitari, che, oggi, è un’operazione difficilissima per chi prova ad entrare in questo settore”.

Per pmi e professionisti domande entro settembre

Sul sito web dell’Irfis è pubblicato l’avviso rivolto a pmi e professionisti per finanziamenti e contributi come sostegno a chi ha sofferto economicamente per la pandemia. Quando scadono i termini?
“L’avviso per i finanziamenti agevolati e per i contributi a fondo perduto è per gli operatori economici e liberi professionisti iscritti agli Ordini professionali e titolari di partita Iva, operanti in Sicilia alla data del 31 dicembre 2018 e danneggiati dall’emergenza epidemiologica. Tutti i dettagli sono visionabili sul sito dell’Irfis. Si possono presentare le domande fino al 9 settembre. Si tratta di ottanta milioni di euro di risorse del Po Fesr 2014-2020, una misura promossa dall’assessorato regionale per l’Economia, il cui Dipartimento Finanze e del Credito è il Centro di Responsabilità. Il finanziamento agevolato ha un importo minimo di diecimila euro e massimo di 25 mila euro qualora non sia richiesto il contributo a fondo perduto. C’è, poi, una quota a fondo perduto di cinquemila euro per il sostegno a chi ha affrontato spese per i dispositivi di protezione individuale per la pandemia”.

Ci sono altri bandi in corso?
“È stato pubblicato un bando da venti milioni di euro rivolto alle società che hanno convertito la propria produzione tradizionale in dispositivi di protezione individuale in tempo di Covid. La riconversione riguarda mascherine chirurgiche, camici, tute, visiere in 3D e gel igienizzanti. Si tratta di contributi a fondo perduto, pari al 45% dell’investimento sostenuto e con un massimale di contributo pari a ottocento mila euro”.

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