Gestione sostenibile delle foreste siciliane, bando della Regione per i finanziamenti - QdS

Gestione sostenibile delle foreste siciliane, bando della Regione per i finanziamenti

Michele Giuliano

Gestione sostenibile delle foreste siciliane, bando della Regione per i finanziamenti

martedì 11 Giugno 2024

A disposizione 168 mila euro per enti pubblici e privati destinati alla valorizzazione di aree demaniali. La domanda di contributo entro il 7 giugno

PALERMO – Un avviso pubblico per il finanziamento di progetti orientati alla redazione di piani di gestione forestale che favoriscano una gestione attiva e sostenibile del patrimonio forestale e lo sviluppo di filiere produttive. Il comando del corpo forestale regionale ha messo a disposizione quasi 168 mila euro per tutti i soggetti pubblici e privati interessati. Il bando prende spunto dall’articolo 14 della legge regionale n. 14 del 14 aprile 2006, che stabilisce che per la gestione del patrimonio boschivo, tutti i soggetti pubblici e privati operano, di norma, sulla base di piani di gestione forestale sostenibile che devono essere sottoposti all’approvazione dell’assessore regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.

Obiettivo del piano di gestione forestale

Quanto deciso a livello nazionale è stato poi recepito dalla Regione Siciliana con la legge regionale n.2 del 3 febbraio 2021, che stabilisce che le Regioni, “in attuazione dei programmi forestali regionali, promuovono la redazione di piani di gestione forestale o di strumenti equivalenti, riferiti ad un ambito aziendale o sovraziendale di livello locale, quali strumenti indispensabili a garantire la tutela, la valorizzazione e la gestione attiva delle risorse forestali”. Obiettivo del piano di gestione forestale è di regolare in maniera organica gli interventi previsti, consentendo un’efficacia programmazione nella gestione sostenibile e multifunzionale delle risorse forestali.

La domanda al comando del corpo forestale

La domanda di contributo, firmata digitalmente, dovrà pervenire al comando del corpo forestale, attraverso posta elettronica certificata all’indirizzo istituzionale entro il prossimo 17 giugno. Le domande saranno valutate sulla base del numero dei soggetti coinvolti, che siano meno o più di 4; della localizzazione della proposta progettuale: saranno attribuiti 30 punti nel caso in cui si tratti di parchi, riserve naturali o complessi boscati ricadenti in Rete natura 2000.

Ancora, si valuterà la presenza di almeno un castagneto, faggeto, querceto o sughereto. Quindi, la dimensione in ettari delle proprietà coinvolte dal progetto: 10 punti se si contano dai 30 ai 100 ettari, 15 fino a 300 ettari e 20 se si va oltre. La redazione del piano di gestione forestale, eseguito da professionisti competenti in materia, che siano dottori forestali o agronomi iscritti all’albo dei dottori agronomi e dei dottori forestali, dovrà essere completata entro il 31 dicembre 2025, e dovrà essere completa in tutte le sue parti per il successivo invio ai soggetti competenti per il rilascio dei pareri necessari per legge.

Gli interventi dovranno coprire un periodo di 10 anni

Gli interventi previsti dal piano dovranno coprire un periodo di 10 anni ed essere coerenti con gli indirizzi e le prescrizioni del piano forestale regionale, con i piani di gestione delle aree protette o della Rete natura 2000, il piano di assetto idrogeologico, il piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi e di vegetazione, i piani paesistici ed ogni altro strumento programmatico vigente specificatamente sul territorio interessato dalla pianificazione.

Il progetto per la redazione del piano di gestione forestale deve contenere la descrizione sintetica e la carta su base catastale dell’area oggetto di pianificazione. Va quindi indicato il fabbisogno finanziario del progetto, distinto per voce di spesa, con i costi di costituzione dell’associazione e dell’animazione della zona interessata, in modo da coinvolgere i portatori di interessi e le popolazioni locali. Va inserito anche il costo della prestazione professionale per la redazione del piano.

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