Giornalismo, scomparso a Catania Giuseppe Mazzone - QdS

Giornalismo, scomparso a Catania Giuseppe Mazzone

redazione web

Giornalismo, scomparso a Catania Giuseppe Mazzone

sabato 29 Agosto 2020

Un burbero benefico che, in quarant'anni di professione, aveva formato, con rigore, tanti giovani colleghi. Apparteneva a una famiglia di drammaturghi, registi e musicisti e lui stesso aveva scritto piece teatrali e anche due libri

Avrebbe compiuto 68 anni fra tre giorni, Giuseppe Mazzone, ma un male incurabile,ieri, lo ha stroncato.

Tutti nell’ambiente giornalistico siciliano ne conoscevano il carattere burbero mitigato da una straordinaria ironia, ma anche la schiettezza e la dirittura morale.

Laureato in Lettere e Filosofia, era diventato giornalista professionista, in un’epoca in cui era davvero difficile farsi assumere dai giornali, grazie a un concorso della Regione siciliana che concedeva borse di studio alle aziende editoriali per persone che dimostravano di avere i numeri.

Risultò primo in graduatoria, quell’anno, e venne assunto dal Giornale di Sicilia, dove rimase per anni, a partire da quell’uno luglio del 1980: prima in redazione a Palermo poi a guidare quelle di Messina e Catania. E poi era stato direttore della Gazzetta di Siracusa, della testata web Blog Sicilia a Palermo e dell’emittente Sestarete all’ombra dell’Etna. Formando, con rigore, tanti giovani giornalisti.

Si è scritto che fosse catanese, ma non è vero.

Era di Vizzini, il paese di Giovanni Verga.

Lì, nelle estati infuocate della Piana di Catania, suo padre, Alfredo Mazzone, regista e drammaturgo scomparso nel 1989, aveva inventato il “teatro di reviviscenza”, quelle che oggi conosciamo come manifestazioni Verghiane.

E lo stesso Giuseppe era un drammaturgo: aveva esordito negli anni Ottanta nel Teatro Club del mitico Nando Greco con “Giornata”. E aveva proseguito con numerosi altri testi teatrali, accolti favorevolmente dal pubblico e dalla critica: “Sì, Don Giovanni”, “Belvedere”, “No, non sono Molly Bloom”, “Gente di fine secolo”, “Schiuma”, “Da grande volevo fare il corridore ciclistico” e “Invidia”.

Sotto il profilo culturale era onnivoro: amava tutto e niente. La tradizione e l’innovazione, la letteratura e il teatro, la musica.

A cominciare da quella di suo fratello Giampiero, da anni trasferitosi a Roma, musicista e autore di grande valore, dai toni garbati e raffinati, sempre al centro di importanti progetti. Con il quale, ovviamente, si confrontavano in continuazione e continuamente si riappacificavano.

Sul suo profilo Facebook, che da quando stava male frequentava poco, c’è una foto che lo rappresenta molto bene: seduto davanti al pc a una scrivania ingombra di giornali, in maniche di camicia, la pelata bene in vista, la barbetta incanutita e, alle spalle, appesa a una gruccia, una di quelle sahariane che ne caratterizzavano l’abbigliamento.

Ci ha lasciato due libri: il romanzo “Via dei destini sparsi”, pubblicato nel duemila, e “L’ultima notte prima della fine del mondo”, di dieci anni dopo.

I funerali di Giuseppe Mazzone saranno celebrati alle 15.30 nella Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, in viale Vittorio Veneto, a Catania.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017