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Giuffrida “scalza” Vasta all’Ars, ma contro di lui ricorre Primavera: ricorsi incrociati nel gruppo di De Luca

redazione

Giuffrida “scalza” Vasta all’Ars, ma contro di lui ricorre Primavera: ricorsi incrociati nel gruppo di De Luca

Salvo Catalano  |
giovedì 16 Marzo 2023

Il Tribunale ha accolto il ricorso del primo dei non eletti, ma contro di lui ha fatto causa il candidato alle sue spalle. Cosa può succedere.

L’elezione all’Assemblea regionale siciliana dei candidati della lista Sud chiama Nord di Cateno De Luca rischia di diventare una faida interna ancora lontana dalla conclusione. A contendersi un seggio non ci sono solo Davide Vasta, il deputato ripostese eletto e attualmente in carica, e Salvatore Giuffrida, primo dei non eletti che ha fatto ricorso e ha vinto in primo grado. Nel balletto di ricorsi e controricorsi si inserisce un terzo attore, al momento non protagonista, ma che potrebbe diventarlo a breve: è Santo Primavera, secondo dei non eletti che ha presentato ricorso sia contro Vasta che contro Giuffrida.

Accolto il ricorso di Giuffrida

Il Tribunale di Palermo ha affrontato entrambi i casi. E ha accolto il ricorso di Giuffrida contro Vasta, dichiarando decaduto quest’ultimo e di conseguenza eletto il primo. Vasta infatti, hanno riconosciuto i giudici, era ineleggibile perché ha ricoperto l’incarico di amministratore della società cooperativa C.O.T. che si occupa di ristorazione e intrattiene rapporti con enti pubblici, compresi enti regionali.

Ma Primavera ricorre contro Giuffrida

Primavera – acese, attualmente consigliere comunale a Giarre e prima ad Acireale, già consigliere provinciale, un passato tra gli autonomisti di Raffaele Lombardo e i democristiani – invece contesta a Giuffrida di non essersi messo in aspettativa da dirigente della Regione (con sede a Catania) nei tempi previsti dalla legge, cioè entro 180 giorni dalle elezioni.

“Giuffrida non ancora eletto”

Il Tribunale ha dichiarato il ricorso inammissibile senza entrare nel merito. Giuffrida, infatti, non era ancora eletto e quindi, da semplice candidato, non poteva diventare oggetto di ricorso. «Rimane quindi preclusa allo stato la possibilità di dichiarare l’ineleggibilità del primo dei candidati non eletti», scrive il Tribunale.

Finisce qui? Probabilmente no. Sia perché, in attesa del presumibile ricorso in Appello di Vasta, gli effetti della sentenza vengono sospesi. Sia perché si attendono le prossime mosse di Santo Primavera. La faida delle carte bollate, tutta interna alla lista di Cateno De Luca promette nuove puntate.

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