Gli esordi nell'Udc, il lavoro in Riscossione Sicilia: chi è Pietro Polizzi

Gli esordi nell’Udc, il lavoro in Riscossione Sicilia: chi è Pietro Polizzi

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Gli esordi nell’Udc, il lavoro in Riscossione Sicilia: chi è Pietro Polizzi

Sonia Sabatino  |
mercoledì 08 Giugno 2022

Candidato al consiglio comunale con Forza Italia, è stato arrestato stamattina per scambio elettorale politico-mafioso, al termine di una indagine chiusa a tempo di record.

Più voci si erano alzate negli ultimi mesi contro la commistione tra mafia e politica che a Palermo crea discussioni e imbarazzo per le prossime elezioni comunali. Oggi l’epilogo: Pietro Polizzi, candidato al consiglio comunale con Forza Italia, è stato arrestato stamattina per scambio elettorale politico-mafioso, al termine di una indagine chiusa a tempo di record. Nato a Palermo il 21 febbraio del 1970, Polizzi ha un passato di consigliere comunale e provinciale.

Chi è Pietro Polizzi

Dipendente di Riscossione Sicilia, il cinquantaduenne Pietro Polizzi ha lanciato la sua carriera nel 2008 quando fu eletto al consiglio provinciale di Palermo come esponente dell’Udc. Nel 2017 tentò di essere eletto al consiglio comunale nella lista “Uniti per Palermo, sindaco Orlando”, a sostegno dell’attuale sindaco uscente Leoluca Orlando, ma non fu eletto. Il 21 maggio del 2012 fu eletto però a Sala delle Lapidi, sempre nelle file dell’Udc. Infine, era da poco confluito in Forza Italia nel tentativo di sedere ancora in consiglio comunale.

L’incontro con Sansone

Il suo incontro con il costruttore Agostino Sansone, fratello di Gaetano cioè il proprietario della villa di via Bernini in cui Totò Riina passò gli ultimi mesi prima dell’arresto, risalirebbe al 10 maggio. Sansone era stato intercettato durante l’incontro, per cui gli inquirenti hanno potuto ascoltare in diretta la promessa di appoggio alle prossime comunali in cambio dell’assicurazione del sostegno da parte del politico. In meno di due settimane i pm, coordinati dall’aggiunto Paolo Guido, hanno chiesto la misura cautelare. Il gip ha emesso il provvedimento in circa 4 giorni.

Il commento di Lagalla

Sull’accaduto il candidato sindaco di Palermo nelle file di Forza Italia, Roberto Lagalla, ha dichiarato ad Ansa: “Non conosco personalmente Pietro Polizzi: evidentemente ha ritenuto di potere fare dei patti scellerati e, se così è stato, reputo giusto l’intervento tempestivo della magistratura e delle forze dell’ordine. Questa storia, se vera, non potrebbe che trovare la nostra più assoluta disapprovazione – dice Lagalla – chi va a patti con la mafia o si macchia di comportamenti illegali deve stare fuori dalla nostra sfera di azione”.

Le parole di Giusto Catania

“Palermo rischia un ritorno nel più buio passato, i fatti parlano da soli. L’arresto per voto di scambio di ieri di un candidato al Consiglio comunale in quota Fi, sullo sfondo il patto con la famiglia mafiosa vicina a Totò Riina, è la conferma dell’aria che tira alla vigilia del voto in città. Palermo corre il pericolo di precipitare di nuovo nel baratro dell’illegalità – ha dichiarato Giusto Catania, assessore alla Viabilità dell’attuale amministrazione comunale – Sembra che la cura di anticorpi antimafiosi adottata dalla politica negli ultimi anni stia esaurendo la sua efficacia. Occorre immediatamente reagire per ripristinare le difese immunitarie contro illegalità e organizzazioni mafiose, allontanando dall’agone politico impresentabili condannati per mafia”.

I colleghi di Riscossione Sicilia si dicono stupiti e turbati dall’arresto di Pietro Polizzi, che era considerato nel suo ambiente una persona rispettabile, di certo non uno che scende a patti con la mafia, reato di cui adesso dovrà rispondere in tribunale. 

Sonia Sabatino

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