Guerra Ucraina-Russia, sit-in a Trapani, "Conflitto di coscienze inquiete" - QdS

Guerra Ucraina-Russia, sit-in a Trapani, “Conflitto di coscienze inquiete”

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Guerra Ucraina-Russia, sit-in a Trapani, “Conflitto di coscienze inquiete”

Claudia Marchetti  |
lunedì 28 Febbraio 2022

L’occasione è stata la manifestazione #nowar, per la pace, contro ogni guerra, contro il conflitto innescato dalla Russia e a sostegno del popolo ucraino

Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, non nuovo a manifestazioni di fratellanza – fu uno dei primi ad accogliere la nave Diciotti con a bordo 67 migranti a cui Salvini vietò lo sbarco nel 2018 – ha raccolto il mondo politico, civile e delle associazioni di tutta la Provincia ieri in Piazza Vittorio Veneto, davanti la sede della locale Prefettura. 

L’occasione è stata la manifestazione #nowar, per la pace, contro ogni guerra, contro il conflitto innescato dalla Russia e a sostegno del popolo ucraino. 

La vicinanza

La cittadinanza trapanese non è mancata all’appello, presente in centinaia con manifesti e bandiere, dai bambini ai più adulti, accanto alla rappresentanza dei cittadini ucraini che sono fortemente preoccupati della guerra, dei missili che devastano le loro città.

“Il senso di essere qui oggi è dello stare insieme, senza differenze sociali, politiche. Siamo sotto lo stesso cielo, ricordiamocelo” esordisce il primo cittadino trapanese, enunciando l’articolo 11 della Costituzione Italiana: “L’Italia è un paese che ripudia la guerra”. 

La parola subito alle testimonianze della comunità ucraina residente nelle città trapanesi. Olga parla del suo paese, uno Stato “… democratico, sovrano e indipendente, che ha un obiettivo, tendere una mano all’Unione Europea. L’esercito russo ha lanciato un’operazione cinica e criminale, muoiono i civili, persone innocenti, i bambini e gli anziani, tante gente scappa e perde le proprie case”; mentre Irina, una mamma,  pensa ai propri figli e alla madre anziana rimasti nel loro paese d’origine. Con la voce tremante di dolore, Irina dice: “Voglio che i miei figli vedano il sole non la luce delle armi”. 

A salire sul palchetto, anche il fondatore dell’Associazione Libera nomi e numeri contro le Mafie, Don Luigi Ciotti, che lancia un messaggio alla piazza: “Non ci sono parole. Ma c’è tanta gente qui oggi che vi vuole bene, che sa quanti sacrifici avete fatto, che siete qui per lavorare e dare dignità alle vostre famiglie. Sentite questa vicinanza di testa e di cuore. Questo è il conflitto delle coscienze inquiete”, condannando le spese spropositate degli Stati per l’acquisto di armi.  

A seguire i rappresentanti delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil che già sabato erano presenti dinnanzi il Palazzo di Governo e di diversi partiti politici venuti a manifestare senza colori politici: Fratelli d’Italia e Lega SiciliaUdc e Partito Democratico, nonché diversi movimenti politici locali; a ‘metterci la faccia’ tante donne della politica e della società civile – come il sindaco di Erice Daniela Toscano -, della Commissione Pari Opportunità e delle Acli; non sono mancate le associazioni di categoria, come CNA e Confartigianato, e le società sportive che hanno celebrato l’unione dello sport in un momento di tensione tra i due paesi dell’Est Europeo. 

Tutti i sindaci della Provincia, da San Vito a Mazara del Vallo, da Marsala a Castellammare, da Paceco a Salemi, da Favignana a Gibellina, hanno voluto portare la propria vicinanza e un messaggio di solidarietà. 

Tanti i migranti presenti, cittadini di qualsiasi nazione, studenti delle scuole trapanesi, dai più piccoli ai più grandi, con in mostra i loro cartelli volti a ripudiare, condannare la guerra, tutte le guerre: “La guerra non è soluzione, non ci sono né vinti né vincitori”, dice uno studente del Liceo “Fardella-Ximenes”. 

Una manifestazione molto toccante, dove non sono mancate le proteste urlate, lo scoramento, le lacrime, la paura.

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