Gela, al via il progetto “Bene per il bene comune” - QdS

Gela, al via il progetto “Bene per il bene comune”

redazione

Gela, al via il progetto “Bene per il bene comune”

venerdì 07 Agosto 2020

Tante iniziative che spaziano dalla street art alla letteratura passando per fumetti, food e musica. L’iniziativa è organizzata dall’associazione Smaf e sostenuta dall’Amministrazione

GELA (CL) – Street art, fotografia, cinematografia, fumetti, letteratura, food e musica, laboratori, momenti di riflessione e talk. Tutto questo e molto altro è il progetto socio-artistico-culturale “Bene per il bene comune”, che prevede il coinvolgimento dei quartieri attraverso l’interazione tra abitanti e artisti, e la riqualificazione urbana con il progetto Art flow, l’allestimento di murales, la messa in sicurezza di vie, vicoli, piazzette e scalinate, percorsi a tema, letture all’aperto e piccole biblioteche itineranti.

Più di cento i ragazzi coinvolti nel programma, che porta la firma dell’associazione Smaf e che quest’anno arriverà fino al 13 settembre, perché gli eventi e le attività, a causa dell’emergenza Covid, non potranno svolgersi simultaneamente. Un cartellone ricco e variegato che, partendo da Canalazzo, abbraccerà diverse zone della città: Settefarine, lungomare, Macchitella, rotonda di via Recanati, Piazza Vittorio Veneto, Villaggio Aldisio.

“Bene per il bene comune” ha il patrocinio del Comune di Gela (assessorati Sport, Turismo, Cultura ed eventi e Decoro urbano) che ha sostenuto il progetto con la somma di cinquemila euro. “Decoro urbano e arte – ha commentato l’assessore competente, Giuseppe Licata – devono andare di pari passo. Questa città ha bisogno di fare comunità e serve un patto di collaborazione per la gestione degli spazi condivisi. Associazioni e pubblico possono lavorare insieme per abbellire Gela e arricchirla di attività”.

“I ragazzi di Smaf – ha aggiunto l’assessore al Turismo e Spettacolo, Cristian Malluzzo – hanno fatto un lavoro fantastico e hanno ridato valore a una zona abbandonata da anni. Molti non conoscevano Largo Sammito, ma grazie a voi adesso è noto a tutti e appena si entra si percepisce subito il messaggio ottimista e carico di speranza che volete lanciare. Come Ente, volevamo esattamente questo: creare cultura e riaccendere quartieri spenti”.

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