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Il Cinema è a Casa nostra

Giovanni Pizzo  |
sabato 07 Gennaio 2023

La capacità di affrontare le cose di mercato dei burocrati siciliani è fantastica

La vicenda della presentazione della Sicilia alla mostra del cinema di Cannes scandalizza per l’importo delle spese che, per eventi di altissima discrezionalità, sono raddoppiati rispetto all’anno scorso.

Certo il problema non è connesso solo al valore assoluto delle somme in gioco, ma alla assoluta disperazione di un bilancio non approvato, che si chiuderà a gennaio esclusivamente per un contributo dello Stato forse dato a fronte di rinunce di crediti vantati dal nostro Statuto.

Ovviamente non si contesta la promozione del cinema in Sicilia, ma la sproporzione tra le somme impegnate, rispetto ai bilanci delle altre regioni, per la produzione in Sicilia di film e cortometraggi, e quelle impiegate per la promozione di queste produzioni. L’anno scorso avevamo speso per una sola manifestazione di promozione, sempre a Cannes, 2,2 mln a fronte di 3 mln impiegati per contribuire alla produzione di film in Sicilia. È assolutamente ovvia la sproporzione.

Quest’anno spendiamo quasi 4 mln per promozioni e solo 10 per produzioni cinematografiche. E come se la Fiat spendesse in marketing il 40% dei costi e avesse difficolta perché non ha i soldi per pagare gli operai e i macchinari. Forse perché nei costi di comunicazione e promozione si possono ritagliare, essendo spese discrezionali, senza un mercato reale, margini abbondanti? Il cosiddetto burro.

La capacità di affrontare le cose di mercato dei burocrati siciliani è fantastica. Tra l’altro i soldi in produzione in gran parte vanno in costi impiegati in Sicilia tra location e maestranze, valorizzando il circuito culturale siciliano, quelli in proporzione vanno in tasca ad altri, tra cui il signor nessuno, a quanto sembra, Mr. Nassogne, che sa tanto del Nessuno di Ulisse,  titolare della società che si è aggiudicato senza gara, come l’anno scorso, il finanziamento sull’evento.

Si riferisce dalla regione che questo società sia titolare unica di questo format. Ma perché è l’unico format presente a Cannes o nel mondo degli eventi cinematografici? Abbiamo fatto un bando internazionale e questa era l’unica azienda al mondo che si è presentata?  Al di là che tutte le società lussemburghesi sanno di schermi per anonimi reali proprietari in paradiso fiscali.

Una volta in Sicilia girava Antonioni, Visconti, Tornatore e Salvatores, premi Oscar, non è meglio fare un format noi a Taormina e chiamare le case di produzione per dirgli che spenderemo soldi veri, reali, per le loro produzioni, invece di spenderli in saloni d’albergo a Cannes e animazione per ex soubrette brasiliane?

Dopodiché non è assolutamente insolita questa filiera turistico culturale, dalla Santachè alla Regione Siciliana, che perdura da anni, dall’assessore Pappalardo ora all’Enit?

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