Il Papa a Lesbo tra i rifugiati rinchiusi dal filo spinato - QdS

Il Papa a Lesbo tra i rifugiati rinchiusi dal filo spinato

redazione web

Il Papa a Lesbo tra i rifugiati rinchiusi dal filo spinato

domenica 05 Dicembre 2021

Nella penultima giornata del suo viaggio, Francesco, da quella Atene che fu culla della civiltà occidentale, ha lanciato l'allarme per la "democrazia in arretramento" in Europa a causa dei populismi

Oggi, penultima giornata del suo viaggio a Cipro e in Grecia, papa Francesco – dopo aver tuonato nei giorni scorsi sul ritorno dei lager in Europa – si reca tra i rifugiati nell’isola di Lesbo, dove i migranti sono tenuti rinchiusi dietro un filo spinato.

“Chiusure e nazionalismi – la storia lo insegna – portano a conseguenze disastrose” ha detto il Papa a Lesbo visitando il campo profughi “Moria”.

La storia “lo insegna ma non lo abbiamo ancora imparato: finisca il continuo rimbalzo di responsabilità, non si deleghi sempre ad altri la questione migratoria, come se a nessuno importasse e fosse solo un inutile peso”.

“È triste – ha aggiunto – sentir proporre, come soluzioni, l’impiego di fondi comuni per costruire muri, dei fili spinati” perché “non è alzando barriere che si risolvono i problemi e si migliora la convivenza”.

Nel pomeriggio è prevista una messa ad Atene e da quella che fu la patria della democrazia, ieri il pontefice aveva lanciato l’allarme su questa forma di governo, in “arretramento” in Europa a causa dei populismi.

Non è un caso i giornali italiani che sostengono la destra populista siano molto critici nei confronti di Francesco. Ieri, per esempio, hanno dato tutti grande rilievo alla “notizie” che un prete ortodosso ha urlato contro il Pontefice definendolo “eretico”.

Francesco, incontrando le autorità greche, ha spiegato che il populismo “sembra allettante” e propone “facili rassicurazioni”.
E ha chiesto ai governanti che il multilateralismo “non sia soffocato dai nazionalismi”

“Qui è nata la democrazia, ma oggi è in pericolo” ha detto Francesco parlando dalla Grecia ma rivolgendosi all’Ue e dalle sue fondamenta democratiche che rischiano di essere minate da un “autoritarismo sbrigativo”.

Davanti alla presidente ellenica Ekaterini Sakellaropoulou Francesco ha ricordato che la democrazia è “arte del bene comune” e ha citato De Gasperi: “Si parla molto di chi va a sinistra o a destra, ma il decisivo è andare avanti e andare avanti vuol dire andare verso la giustizia sociale”.

Ossia il benessere comune, dal clima alla pandemia, dall’accoglienza dei migranti alla lotta alle povertà diffuse, fino al diritto alle cure per tutti “affinché i più deboli, in particolare gli anziani, non siano mai scartati”.

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