Il Recovery Plan varrà 62 mld, 34,7 (56%) andranno al Sud - QdS

Il Recovery Plan varrà 62 mld, 34,7 (56%) andranno al Sud

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Il Recovery Plan varrà 62 mld, 34,7 (56%) andranno al Sud

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venerdì 30 Aprile 2021

I fondi provengono dal programma Next Generation Eu e dal React Eu. Altri 21 miliardi, invece, derivano dalle risorse nazionali.

Ammontano a complessivi 62 miliardi di euro gli interventi sulle infrastrutture, sulla mobilità e sulla logistica sostenibili contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) approvato dal consiglio dei Ministri. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili (Mims) precisando che il 56% delle risorse (34,7 miliardi di euro) è destinato a interventi nel Mezzogiorno, “segno della volontà del Governo di avviare concretamente politiche per il superamento dei divari tra le diverse aree del Paese”.

“Abbiamo l’occasione di progettare un Paese sostenibile e resiliente con una visione di medio-lungo periodo – commenta il ministro, Enrico Giovannini -. Il Pnrr è solo l’inizio di un processo che prevede investimenti senza precedenti per la costruzione e la riqualificazione di infrastrutture, per la mobilità sostenibile, per rafforzare le imprese e migliorare la qualità del lavoro e della vita delle persone, tutelando gli ecosistemi terrestri e marini”.

LA PROVENIENZA DELLE RISORSE

Rispetto alle risorse previste a legislazione vigente per gli investimenti di competenza del Mims, spiega la nota, il Pnrr aggiunge 47 miliardi di euro. Inoltre, nella versione definitiva del Piano le risorse per infrastrutture, mobilità e logistica sono aumentate di 14 miliardi rispetto alla bozza approvata dal precedente esecutivo il 12 gennaio scorso. I progetti del Ministero si finanziano per 41 miliardi con le risorse europee del programma Next Generation Eu (40,7 miliardi) e con quelle del React Eu (313 milioni), cui si aggiungono risorse nazionali per quasi 21 miliardi di euro, di cui 10,6 miliardi dal Fondo complementare e 10,3 miliardi dallo scostamento di bilancio.

I fondi nazionali perseguono gli stessi obiettivi di quelli europei, ma in alcuni casi finanziano progetti relativi a un orizzonte temporale più lungo rispetto al termine del 2026 imposto dal Pnrr, come il completamento dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria.

I PROGETTI

I progetti di competenza del ministero riguardano l’estensione dell’alta velocità ferroviaria e il potenziamento delle reti regionali; il rinnovo dei treni, degli autobus e delle navi per la riduzione delle emissioni di gas serra; gli investimenti per lo sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi; gli interventi di digitalizzazione per la sicurezza di strade e autostrade; la transizione ecologica della logistica; lo sviluppo della mobilità ciclistica e delle strade provinciali per migliorare la viabilità delle aree interne; la qualità dell’abitare e le infrastrutture sociali; la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche.

Alcuni progetti, prosegue il comunicato, verranno realizzati in collaborazione con altri ministeri (Transizione ecologica, Transizione digitale, Cultura, Giustizia, Dipartimento per il Sud e la Coesione territoriale) in quanto quattro delle sei ‘missioni’ che compongono il Pnrr prevedono interventi di competenza del Mims: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (493 milioni di euro); rivoluzione verde e transizione ecologica (15,8 miliardi); infrastrutture per una mobilità sostenibile (41,8 miliardi); inclusione e coesione sociale (3,9 miliardi).

Accanto agli investimenti, sono previste importanti riforme di carattere ordinamentale, necessarie per accelerare la realizzazione delle opere del Pnrr e di altri interventi infrastrutturali, a migliorare la concorrenza e l’efficienza del sistema economico.

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