Il ricatto in diretta - QdS

Il ricatto in diretta

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Il ricatto in diretta

Giovanni Pizzo  |
martedì 07 Febbraio 2023

Giornalismo come potere e il dibattito su mafia e 41bis, il caso Baiardo commentato da Giovanni Pizzo.

“È la stampa Bellezza”! Così diceva Humphrey Bogart mentre sullo sfondo giravano le rotative. Erano i tempi eroici del giornalismo, e gli editori erano puri per quanto duri. Ai tempi odierni su La7, nel programma “L’Arena” di Giletti, abbiamo avuto una evoluzione del giornalismo come potere.

Il signor Baiardo, gelataio piemontese di origine palermitana, ha finalmente, dopo altre profezie per acquisire credibilità, inquadrato il bersaglio della sua attività. Di fatto si è capito che è il portavoce di un ricatto, il bersaglio finale è Berlusconi, ieri ha parlato del fratello Paolo, fatto in diretta televisiva. Lui dice e non dice, parla a “trasi e nesci”, in perfetto stile siciliano.

I mandanti? Sembrano chiari, sembrano, a meno che non ci siano altri pupari. Trattasi dei suoi ex danti causa, i fratelli Graviano, gli unici rimasti in carcere della vecchia cupola di Cosa nostra. E abbastanza giovani per ambire a uscire e godersi la vecchiaia. Tutto è inquadrabile sulla discussione sul 41bis e sull’ergastolo ostativo. Certo il carcere duro dei Graviano non gli ha impedito di procreare in carcere.

Ma ora sono stanchi e tentano di calare il Jolly. Berlusconi Sr. è stato già dato in orbita di frequentazioni con i Graviano, i mafiosi di Brancaccio, ma non essendoci riscontri finanziari e contabili nulla è stato provato. Baiardo allude, fa capire, prepara a far intuire allo spettatore la mossa successiva. I potenziali riscontri del rapporto finanziario tra i Graviano e Fininvest, arma fine di mondo che potrebbe aggredire in maniera corrosiva una società quotata in borsa, e avente investitori istituzionali.

Pare evidente che trattasi di ricatto, non uscirà mai eventuali pezze di appoggio, ne agita però l’ipotesi di presentazione, per far capire a chi di dovere di intervenire. E i piani di intervento potrebbero essere plurimi se i pupari di Baiardo fossero diversi. Intanto le versioni sugli incontri di Baiardo con Paolo Berlusconi sono state riscontrate. Sono già agli atti della DDA di Firenze che indaga sulle stragi del 93.
Baiardo continuerà a profetizzare a piede libero, nessun magistrato lo ha convocato per interrogarlo. Non dice cose false, è lui che ha falsi intenti, che non sono la pubblica opinione.

Così è se vi pare.

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