Il Sole sorge? No è la Terra che gira - QdS

Il Sole sorge? No è la Terra che gira

Carlo Alberto Tregua

Il Sole sorge? No è la Terra che gira

venerdì 28 Giugno 2024

Da tempo immemorabile poeti, scrittori, informatori ed altri scrivono sempre che il Sole sorge e tramonta. Ce l’hanno insegnato anche a scuola, a partire dalle elementari. Ma questa non è la verità perché è ormai noto a tutti/e dai tempi copernicani che il Sole è fermo là, forse da miliardi di anni; è invece la Terra che gira attorno al suo splendore, con il suo movimento di rivoluzione. Sappiamo anche che la Terra ha un proprio movimento su se stessa di rotazione e infine un terzo movimento di inclinazione, oltre ad altri moti minori.

Perché tutti i citati soggetti hanno scritto che il Sole sorge e tramonta? La risposta è semplice: questo fatto è evidente agli occhi dei terrestri. Solo che, melius re perpensa (a pensarci meglio), le cose non stanno così, ma nel modo prima indicato.
È la solita storia di ciò che è e di ciò che apparare; le persone umane sono più propense a credere ciò che vedono a prescindere se esso sia vero o falso.

Sono coloro che informano i/le cittadini/e, fra cui i/le giornalisti/e, che dovrebbero riferire i fatti veri e non quelli supposti o gli altri che vengono visti tout court, ma così non è perché soprattutto i/le giornalisti/e si sono abituati/e a riferire piuttosto che ad analizzare e a controllare i fatti perché questo comportamento è più comodo.

La funzione della stampa è fondamentale in una democrazia perché la sua informazione orienta chi la legge; ovviamente non tutti, perché orienta quelle persone che pensano con la testa degli altri. Le altre, che pensano con la propria testa, sono difficilmente orientabili, anzi dubitano di ciò che sentono e di ciò che vedono perché così cercano di capire meglio i fatti e le circostanze.
Ovviamente, per potere capire quello che accade, occorre avere un background adeguato che consenta di analizzare i fatti e dopo formarsi un convincimento. Senza l’analisi competente, il convincimento che ci si forma è spesso sbagliato.

È proprio questo il vulnus di un sistema mondiale, nazionale e locale che cerca di pilotare o di guidare l’opinione pubblica piuttosto che informarla adeguatamente, lasciando a essa la formazione dell’opinione e non inculcandone una interessata.

Libertà di informazione non è libertà di ingannare. Poi, si può ingannare involontariamente o si può ingannare con dolo, in conseguenza della coscienza di ciascuno, ovviamente per chi ce l’ha.
Per cui sembra fuor di luogo la protesta di chi in virtù del diritto di informare ritiene di avere il diritto di ingannare. E l’inganno nei giornali cartacei e digitali, nei siti, nelle televisioni, nelle radio e in ogni altro mezzo di comunicazione è sempre presente perché dietro chi parla vi sono interessi, che possono essere generali o di parte.

Ma sembra che è minoranza quella parte degli informatori che persegue l’interesse generale; l’altra parte, invece, lavora per il tornaconto di questo o di quello.
Ovviamente nel fare comunicazione entra in gioco il sapere e la capacità di elaborare frasi semplici e penetranti; oppure vi è l’incapacità di elaborare, perché a monte vi è l’incapacità di sapere, e quindi la comunicazione diventa deficitaria.

La questione che oggi vi sottoponiamo è il fondamento della convivenza sociale dei popoli, basato sull’informazione obiettiva, completa e vera.
Torniamo spesso su questo argomento perché constatiamo che la maggior parte dell’informazione è falsa o tendenziosa.
Sull’argomento va aggiunto che se la gente avesse più cultura e più conoscenza sarebbe meno influenzabile dall’informazione e potrebbe difendersi meglio dall’informazione cattiva.
Purtroppo così non è perché il livello di ignoranza aumenta inesorabilmente in quanto scuola e università hanno perso molti punti di qualità rispetto al metodo e all’oggetto di insegnamento che via via nei decenni è peggiorato.

Dunque, la verità è che il Sole sta fermo e la Terra vi gira attorno insieme agli altri Pianeti. Teniamo conto di questa verità, come metro per valutare tutte le altre informazioni e chi le propaga. A nostra tutela.

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