Il Teatro Massimo di Palermo celebra la rivolta antimafia - QdS

Il Teatro Massimo di Palermo celebra la rivolta antimafia

Francesco Sanfilippo

Il Teatro Massimo di Palermo celebra la rivolta antimafia

venerdì 29 Ottobre 2021

Dopo due anni di pandemia e di pesanti restrizioni al mondo della cultura, riparte finalmente la stagione artistica 2022 e sarà interamente dedicata al trentennale delle stragi di mafia

PALERMO – Il presidente della Fondazione Teatro Massimo, Leoluca Orlando, il sovrintendente Francesco Giambrone e il direttore artistico Marco Betta hanno presentato nella Sala Grande del Teatro Massimo la stagione 2022 dedicata al trentennale delle stragi di Capaci e di Via Borsellino del 1992. Infatti, la stagione artistica si inaugurerà il 20 gennaio 2022 con “Les Vêpres siciliennes (I vespri siciliani)” di Giuseppe Verdi, firmato dalla regista palermitana Emma Dante e interpretato dal direttore musicale del Teatro Omer Meir Wellber.

Non a caso, l’opera rievocativa di Giuseppe Verdi dà una continuità all’idea di riscatto della città di Palermo dal potere dispotico prima dei regnanti e poi della mafia. Infatti, dopo l’inaugurazione, la Stagione proseguirà fino a ottobre 2022 con altre opere significative come Simon Boccanegra, Nabucco e Tosca. Nel mese di maggio 2022, per commemorare il trentennale, sarà presentata una trilogia di opere quali Cenere, Le parole rubate e I traditori.

Il 23 maggio andrà sul palcoscenico anche One minute of no silence un progetto collettivo di artisti di tutto il mondo che comporranno un minuto di musica originale sinfonica di “minuti di non silenzio” in memoria delle vittime delle stragi del ’92 e che sarà inviata via web. In maggio, ricorre anche l’anniversario del venticinquennale della riapertura del Teatro Massimo, avvenuta nel 1997.

Per celebrarne la ricorrenza, il 12 maggio, sul podio dell’Orchestra del Massimo salirà Michele Mariotti, prossimo direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma, che eseguirà la Sinfonia n. 2 di Gustav Mahler “Resurrezione”. Il programma completo di opere, di balletti e di concerti del 2022 vedrà avvicendarsi sul palcoscenico di Piazza Verdi e al Teatro di Verdura grandi artisti contemporanei come Placido Domingo, Roberto Abbado e Kent Nagano.

Non solo, ma ripartiranno anche i progetti di produzione del Teatro dedicati alle scuole, con una particolare attenzione alle realtà sociali. Riprenderà, quindi, l’attività del Coro di Danisinni e si prevedono nuovi interventi nei quartieri a rischio della città metropolitana.

Così come proseguiranno le collaborazioni già intraprese con alcune tra le principali istituzioni musicali del territorio come il Conservatorio di Palermo, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, The Brass Group, l’Associazione Amici della Musica di Palermo. Ad esse, si aggiungeranno la Fondazione Merz, ZACentrale, l’Accademia di Belle Arti, l’Università degli Studi di Palermo.

Inoltre, sarà attivata una coproduzione internazionale con il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Real di Madrid, che vedrà impegnati Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Massimo. La campagna abbonamenti della stagione 2022 prenderà il via il 12 novembre 2021 e darà diritto di prelazione agli abbonati della stagione 2020, interrotta dalla pandemia, mentre sarà aperta a tutti dal 13 dicembre. “Il Teatro Massimo è emblema della città di Palermo”, dichiara Leoluca Orlando, presidente della Fondazione Teatro Massimo e sindaco di Palermo. “E con la città ha vissuto mortificazioni e glorie, oblio e riscatto, miserie e splendori. È protagonista indiscusso di quel cambiamento culturale che è in costante divenire. Quest’anno la programmazione del 2022 è interamente dedicata alla memoria delle stragi di mafia del 1992 di cui l’anno prossimo ricorrerà il trentennale e che hanno segnato non soltanto la storia della nostra città ma di tutto il paese”.

Il sovrintendente del Teatro Massimo Francesco Giambrone, ha aggiunto: “La programmazione 2022 riconquista con la riapertura la volontà di elaborare una narrazione culturale capace di sguardi molteplici di alto livello artistico. Essa valorizza le forze interne del Teatro, preservando il livello occupazionale e mantenendo gli impegni assunti con gli artisti che hanno subìto la cancellazione delle produzioni nel periodo della chiusura e dell’emergenza sanitaria. Dedichiamo questa nuova stagione alla capacità di resistere e di reagire pur in situazioni difficili, a volte estreme, come quelle in cui il mondo del teatro si è ritrovato”.

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