Immigrati, 500mila. No, scusate: 90mila - QdS

Immigrati, 500mila. No, scusate: 90mila

Carlo Alberto Tregua

Immigrati, 500mila. No, scusate: 90mila

mercoledì 01 Maggio 2019

Le menzogne vengono a galla

Il ceto politico inonda i cittadini di menzogne, quelle che con termine internautico si chiamano fake news. Abbiamo sentito per mesi e mesi parlare i ministri dell’Interno (Minniti e Salvini) di 500mila immigrati che, clandestinamente o meno, circolano per il nostro Paese. Obiettivamente non si vedono. Sono nascosti oppure non si ci sono perché andati via in altre nazioni.
Da qualche settimana, il numero si è ridotto: sentiamo dire che essi sono appena 90mila. Il numero è più credibile, ma anche in questo caso non sappiamo dove essi si trovino perché hanno cura di non apparire e per la verità, di non commettere crimini.
In ogni caso, dobbiamo essere grati ai due citati ministri dell’Interno per avere capovolto la politica dell’immigrazione impedendo quegli sbarchi a go go che hanno comportato due fatti molto gravi: l’arricchimento spropositato delle organizzazioni criminali, fra cui gli scafisti; l’arricchimento indebito di tutte le organizzazioni dell’accoglienza che non hanno accolto gratuitamente ma percepito 35 euro al giorno per immigrato. Costo per lo Stato: cinque miliardi.


La questione fa il paio con l’altra menzogna politica che sentiamo da oltre un anno: in Italia vi sono cinque milioni di poveri.
Il Reddito di cittadinanza, con il suo errore madornale – consistente nel coniugare la giusta necessità di soccorrere i veri poveri con l’errata volontà di fare trovare ad essi un lavoro – ha avuto un pregio: quello di censire gli effettivi poveri. Non arrivano a un milione, forse sono appena, si fa per dire, 700mila.
Ora, che si impostino campagne elettorali sulle menzogne è un fatto abituale. Giulio Raimondo Mazzarino (1602-1662), cardinale ma non prete, di origine abruzzese e figlio di un impiegato siciliano, fu primo ministro di Luigi XIII e del di lui figlio Luigi XIV, Re Sole. Mazzarino aveva fatto un libretto destinato alla classe dirigente dell’epoca, nel quale sosteneva: “Mentite, mentite, mentite, tanto la gente non ha memoria”.
Non sappiamo quanti dei politici dei nostri giorni sappiano chi sia il citato cardinale, né se abbiano letto il suo volumetto, ma è come se l’avessero fatto perché mentono, mentono, e mentono, senza alcun rossore, sapendo che potranno farlo ad libitum.

Dunque, i poveri non sono cinque milioni ma forse meno di un milione, gli immigrati non sono 500mila ma forse meno di 90mila.
Su queste due menzogne è stata fatta una campagna elettorale e l’attuale Governo Giallo-Verde ha traccheggiato per oltre un anno, impegnando sette miliardi per il reddito di cittadinanza e sette miliardi per la quota 100.
Abbiamo lasciato per ultima questa terza menzogna perché colpisce al cuore la questione più importante che campeggia sulla nostra comunità: il lavoro. Ci hanno raccontato che per ogni giovane pensionato di appena 62 anni, sarebbe entrato al suo posto un giovane.
Questa ipotesi non si è mai verificata perché nel settore privato le aziende che si scaricano di personale dipendente in un clima di sfiducia sul futuro, difficilmente fanno nuove assunzioni. E nel settore pubblico vi è il grosso problema dei precari che devono essere stabilizzati ma che non costituiscono nuovo lavoro perché sono già stipendiati.


Tre menzogne colossali che i cittadini, beoni e ignoranti, hanno ingoiato come si può ingoiare una scopa con tutto il manico.
Certo, questi politici dicono più bugie di quante pulci ha un cane randagio, ma sono sempre là a pontificare con un nugolo di giornalisti-servi che riportano pari pari le loro dichiarazioni come fossero brani dei Vangeli (anche quelli Apocrifi), curando l’immagine, il profilo social ed esaltando il tono di voce e la comunicazione non verbale.
Ma a nessuno di quei giornalisti-servi è venuto in mente di fare domande ai loro intervistati sulle tre menzogne di cui prima abbiamo scritto. Se tanto mi dà tanto, una menzogna tira l’altra come gli anelli di una catena, una catena che strangola i cittadini più poveri con una tassazione divenuta insopportabile e con patrimoniali semi-occulte che tosano i risparmi: Imu, Tassa di possesso sulle Auto, Bollo sui fascicoli titoli, Canone televisivo. Quindi, le patrimoniali già ci sono. Altro che metterne ancora.
L’Italia è soffocata da un numero di leggi impressionante e da una Burocrazia inefficiente. Speriamo che sopravviva, se riuscirà a ribaltare questa insopportabile situazione.

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