Coronavirus, in Italia il 50% di decessi in più nel primo trimestre 2020 - QdS

Coronavirus, in Italia il 50% di decessi in più nel primo trimestre 2020

redazione

Coronavirus, in Italia il 50% di decessi in più nel primo trimestre 2020

martedì 05 Maggio 2020

Istat descrive un Paese a tre velocità: a Bergamo +568% di morti

ROMA – Nel primo trimestre dell’anno in Italia in media sono morte 25.354 persone in più che nella media del quinquennio 2015-2019, ossia un aumento del 49,4%. Lo registra il primo Rapporto prodotto congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica e dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), che fotografa però “tre Italie”, dove, fatti tutti i rapporti, si va da Bergamo, dove l'”eccesso di mortalità” ha raggiunto il 568% a Matera dove si è registrato un calo dell’11,3% passando da Roma (-9,4%).

Dei 25.354 morti, 13.710, ossia il 54%, è costituito dai “morti diagnosticati Covid-19”, con “mortalità ‘diretta’ attribuibile a Covid-19”, mentre degli altri 11.644 i tamponi potranno confermare se il coronavirus è stato causa del decesso, una concausa o una causa indiretta dovuta alla “crisi del sistema ospedaliero e dal timore di recarsi in ospedale nelle aree maggiormente affette”.

“Il 91% dell’eccesso di mortalità riscontrato a livello medio nazionale nel mese di marzo 2020 si concentra nelle aree ad alta diffusione dell’epidemia”, sottolinea il rapporto: “3.271 comuni, 37 province del Nord più Pesaro e Urbino. Nell’insieme di queste province, i decessi per il complesso delle cause sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-2019 del mese di marzo. Se si considera il periodo dal 20 febbraio al 31 marzo, i decessi sono passati da 26.218 a 49.351 (+ 23.133 ); poco più della metà di questo aumento (52%) è costituita dai morti riportati al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 (12.156).

All’interno di questo raggruppamento le province più colpite dall’epidemia hanno pagato un prezzo altissimo in vite umane, con incrementi percentuali dei decessi nel mese di marzo 2020, rispetto al marzo 2015-2019, a tre cifre: Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%), Parma (208%), Lecco (174%), Pavia (133%), Mantova (122%), Pesaro e Urbino (120%)”.

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