Sicilia, slittano i bandi per i settori agricolo e forestale: le date

In Sicilia slittano i bandi per rilanciare i settori agricolo e forestale: ecco le nuove date

Antonino Lo Re

In Sicilia slittano i bandi per rilanciare i settori agricolo e forestale: ecco le nuove date

Michele Giuliano  |
sabato 15 Aprile 2023

La Regione avanza problemi di natura tecnica, si allungano i tempi per la spesa di circa 40 milioni di euro

Il bando per i progetti integrati di filiera, per le linee di intervento per il comparto florovivaistico, frutta a guscio e zootecnico stenta a partire. Le motivazioni, la mancata definizione, da parte degli uffici regionali, delle procedure di profilatura informatica delle sottomisure. Per permettere di superare questa fase, sono stati rideterminati i termini di presentazione delle domande di sostegno: dall’11 aprile al 9 giugno per il Pif “Linea di intervento comparto zootecnico”; dal 17 aprile al 16 giugno 2023 per il Pif “Linea di intervento comparto frutta a guscio”; dal 24 aprile al 23 giugno 2023 per il Pif “Linea di intervento comparto florovivaistico”.

Un ritardo che non ci voleva, vista la cifra importante e le finalità dell’azione istituzionale.

L’investimento

Si tratta di un totale di circa 40 milioni di euro: il bando nasce dalla misura 1 “Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione”, che favorisce il trasferimento di conoscenze e la diffusione di un adeguato livello di competenze tecniche, allo scopo di migliorare le capacità professionali e manageriali di coloro che operano nel settore agricolo e forestale. In tal modo, si potrà sostenere la creazione di nuovi posti di lavoro, e la permanenza di imprese e attività produttive nelle zone rurali. Uno sguardo al futuro, quindi, in modo che l’agricoltura non sia più semplicemente tradizione e folklore, ma diventi impresa e azienda, gestita secondo criteri dettati dall’efficienza e dalla produttività, senza dimenticare la sostenibilità.

Le diverse sottomisure

All’interno della misura sono previste una serie di sottomisure specifiche: la sottomisura 1.1 finanzia la formazione a favore degli addetti dei settori agricolo, agroalimentare e forestale, dei gestori del territorio e di altri operatori economici che siano Pmi (piccole  medie imprese) operanti in zone rurali, e prioritariamente di giovani agricoltori, donne e start up nelle zone rurali, con una disponibilità di 1,2 milioni euro.

La sottomisura 1.2, invece, promuove il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo attraverso progetti dimostrativi riguardanti l’applicazione pratica di una nuova tecnologia, l’uso di nuovi macchinari e nuove tecniche di produzione rilevanti per le attività agricole, agroalimentari, forestali.

Ancora, la sottomisura 4.1 “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole”, con fondi per quasi 26 milioni di euro, è finalizzata all’ammodernamento del sistema produttivo agricolo, per le imprese agricole che realizzano investimenti materiali e immateriali, volti al miglioramento del rendimento globale aziendale nonché al riposizionamento delle stesse sui mercati. Quindi c’è anche la sottomisura 4.2 “Sostegno a investimenti a favore della trasformazione/commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli”. Mira alla ristrutturazione ed all’ammodernamento del sistema produttivo aziendale e agroalimentare, orientato al miglioramento del rendimento economico delle attività e al riposizionamento delle imprese sui mercati.

Migliorare le tecnologie grazie ai nuovi bandi

Tale obiettivo è perseguito attraverso la realizzazione di investimenti volti allo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie, al miglioramento della qualità, alla prevenzione degli impatti negativi delle attività economiche sulle risorse naturali con particolare riguardo al risparmio idrico ed energetico e alla sostenibilità ambientale. Questa sottomisura rende disponibili 12 milioni di euro. In ultimo, la sottomisura 3.1, che concede aiuti finalizzati alle attività di informazione e promozione nel mercato comunitario dei prodotti agricoli e alimentari che rientrano tra i regimi di qualità. Le aziende possono accedere, al riguardo, a 339.500 euro.

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