Sicilia, rischio zona gialla: l’egoismo dei no vax un pericolo per l'economia - QdS

Sicilia, rischio zona gialla: l’egoismo dei no vax un pericolo per l’economia

Carmelo Lazzaro Danzuso

Sicilia, rischio zona gialla: l’egoismo dei no vax un pericolo per l’economia

martedì 17 Agosto 2021

Nonostante la stretta del presidente Musumeci, preoccupano contagi e ricoveri troppo vicini alla soglia critica

PALERMO – Conciliare una necessaria ripresa delle attività economiche – in particolare turistico-ricettive – con l’indispensabile tutela della salute pubblica, specie in una regione in cui la percentuale di persone vaccinate continua a essere tra le più basse d’Italia, i contagi giornalieri continuano a restare intorno a quota mille e la percentuale di riempimento dei reparti di Terapia intensiva si avvicina in modo preoccupante ai livelli di guardia. Lo scenario siciliano, appena descritto, rischia di far tornare nuovamente la Sicilia in zona gialla, provocando un contraccolpo economico che si preannuncia come devastante.

I timori, adesso, sono tutti legati ai dati post Ferragosto. Le istituzioni si sono mosse per tentare di limitare assembramenti e comportamenti sopra le righe, ma ciò che si è visto in giro per l’Isola rischia di vanificare gli sforzi fatti negli ultimi mesi. I tanto discussi provvedimenti presi dal presidente della Regione, Nello Musumeci, che hanno imposto una stretta alle limitazioni per i non vaccinati, hanno alimentato (e lo stanno facendo tuttora) fortissime polemiche, ma è innegabile che fosse doveroso fare qualcosa per tentare di salvare la Sicilia da un pericolosissimo passaggio di colore.

Il problema è che, attualmente, il passaggio al giallo sembra avvicinarsi sempre di più. Forse, infatti, la stretta di Musumeci è stata addirittura tardiva (se fosse stata decisa a fine luglio probabilmente si sarebbe potuto arginare la crescita dei contagi) e avrebbe dovuto prevedere anche una sorta di “riconoscimento” per i cittadini vaccinati (magari sotto forma di minori restrizioni). Ciò che manca è una strategia finalizzata ad aumentare ancora di più il numero di coloro i quali si decidono a farsi somministrare il siero anti Covid: servirebbe una potente campagna di sensibilizzazione pensata in particolare per quei quartieri in cui i numeri sono rimasti a dir poco desolanti. Giocare d’anticipo, insomma, è fondamentale per vincere questa battaglia e sotto questo aspetto si può certamente fare di più e meglio.

Musumeci, nei giorni scorsi, ha puntato il dito contro “la diffusione della variante Delta, che ormai in tutta Europa ha preso la prevalenza e corre tra i giovani in modo veloce. L’andamento siciliano, si allinea con i luoghi a maggiori flussi estivi: in Sicilia in questo mese di agosto abbiamo il 50 per cento in più di popolazione, quindi aumento del rischio contagi. Ho visto scene, dalle foto pubblicate sui social e sui giornali, che non lasciano scampo a dubbi: il rispetto del principio di precauzione è del tutto saltato, molti non avvertono più paura, si avver invulnerabili”.

“C’è poi il secondo aspetto – ha affermato – ovvero l’andamento della campagna vaccinale. Siamo partiti correndo, ma strada facendo ha prevalso il fatalismo in una parte non marginale dei cittadini, rinunciatari verso il vaccino. Sul piano organizzativo abbiamo dato tanto, dagli hub al coinvolgimento di tutti i professionisti, a partire dai medici di famiglia. Oggi proviamo a dare di più, ma i cittadini devono fare la loro parte, altrimenti il rischio non è la zona gialla, ma l’incombere di una violenta quarta ondata e un nuovo lockdown a ottobre. Non possiamo permettercelo, per la salute di tutti e per la sopravvivenza dei nostri operatori economici”.

I dati sul post Ferragosto, dicevamo, diranno tante cose sul futuro della nostra regione. Ma occorre sottolineare come a livello nazionale i comportamenti siano stati decisamente sopra le righe. Lo dimostrano, per esempio, i numeri relativi ai controlli dei Nas, d’intesa con il ministero della Salute, su villaggi turistici, campeggi, agriturismo: 17 le chiusure e 301 violazioni penali e amministrative contestate, per 150 mila euro. I controlli hanno interessato 724 attività, accertando violazioni presso 202 di esse. Rilevata in particolare proprio la mancata attuazione delle misure anti-Covid (uso di dispositivi di protezione individuale e di mascherine, presenza di dispenser, procedure di disinfezione, distanziamento).

Lo sguardo, adesso, deve essere rivolto al futuro. Un futuro che deve scongiurare cambi di colore e chiusure e che, dunque, deve avere come colonna portante una maggiore diffusione dei vaccini. “Serve su scala nazionale – ha affermato presidente di Anci Sicilia e sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – una campagna che ricordi quanto il vaccino non sia solamente importante per la salute, ma anche conveniente per le attività economiche. È indicativa di questa nuova consapevolezza del rapporto salute e lavoro la circostanza che proprio operatori turistici e ristoratori sono i più convinti sostenitori di Green pass e vaccinazioni”.

Il primo cittadino ha chiesto “maggiore impegno alla Regione affinché si acceleri la campagna vaccinale che vede la Sicilia fanalino di coda a livello nazionale. Questo credo dipenda anche dal fatto che non è ancora diffusa la percezione del pericolo del non vaccinarsi”.

Un pericolo che non mette a rischio soltanto la salute di chi, per paura o altro, decide di non farsi somministrare il siero, ma anche quella di tutti coloro che stanno loro intorno. Perché la difesa della libertà del singolo non può mettere a rischio la sicurezza e la salute degli altri.

Una settimana già da dimenticare nuovi positivi aumentati del 34,1%

PALERMO – Nella settimana appena conclusa i nuovi positivi in Sicilia sono 6.833, il 34,1% in più rispetto alla settimana precedente, quando si era registrato un incremento del 14,7%. È cresciuto anche il rapporto fra tamponi positivi e tamponi effettuati, dal 5,1% al 6,3%. Non si superavano i 6 mila nuovi positivi in una settimana da tre mesi e mezzo: l’ultima volta nella settimana dal 26 aprile al 2 maggio, con 6.683 nuovi positivi). Il numero dei casi degli ultimi sette giorni è quasi nove volte il numero dei nuovi positivi registrato nella settimana dal 21 al 27 giugno (784). I dati sono stati resi noti nella giornata di ieri dall’Ufficio statistica del Comune di Palermo.

“La settimana appena conclusa – ha affermato il responsabile Girolamo D’Anneo – ha fatto registrare, come ormai da oltre un mese, un preoccupante incremento della diffusione del Covid-19 in Sicilia”. Sono aumentati i nuovi positivi, gli attuali positivi, i ricoverati (ordinari e in terapia intensiva) e i nuovi ingressi in terapia intensiva. Il numero degli attuali positivi è pari a 18.036, 3.959 in più rispetto alla settimana precedente; le persone in isolamento domiciliare sono 17.430, 3.825 in più; i ricoverati sono 606, di cui 68 in terapia intensiva e rispetto alla settimana precedente sono aumentati di 134 unità e si sono registrati 33 nuovi ingressi in terapia intensiva (+17,9%); il numero dei guariti (231.294) è cresciuto di 2.819 unità e la percentuale sul totale positivi è pari al 90,5% (91,9% domenica scorsa).

E ancora: quaranta le persone decedute (erano state 53). Complessivamente le persone decedute sono 6.141, e il tasso di letalità (deceduti/totale positivi) è pari al 2,4% (come la settimana scorsa). I ricoverati complessivamente rappresentano il 3,4% degli attuali positivi (in terapia intensiva lo 0,4%).

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